46o MDXIII, GENNAIO. 4 Gti Da poi Conscio, che fo liore 24, e con luse;c venuto zoso, rimase Pregadi, et fo leto solum tre letere. Dii govcrnaclor nostro generai. 11 sumario ho scripto, e di syndici. Di Udene, di sier Andrea Trivixan el cava-lier, luogotenente et proveditor in la Patria di Fruii, di.....Come era sia sporchi di slereo certo San Marco posto soto la Loza, e a San Piero Martire, scrito sul muro : Viva caxa d’ Austria, inora San Marco con la sua forza, unde quella comunità ha hauto molto a mal, el chiamato il loro Conseio e parlamento, hanno dato taja L. 8000. Poi il Principe fé’ la relatione di quanto havia dito li oratori pontificii in Colegio, et li do sguizari, volendo la copia di la risposta. Fu posto, per tutti i savii, darli la copia, cxcepto sier Marin Zorzi dotor e sier Alvise Pixani savii a terra ferma. Et parlò prima sier Marin Zorzi, e ben li rispose sier Antonio Zustinian dotor, savio dii Con -sejo; poi parlò sier Alvise Pisani; li rispose sier Antonio Trun procurator savio dii Consejo, e si fece intender era intrado savio dii Conseio perchè voi aver questo anno 20 galie sul mar e minazar e far paura a Spagna, et voleva castigar dita risposta eie. Hor andò la parte. Ave i savii 33, et il resto dii Zorzi e Pixani, e fu presa e si scriverà a Roma, in Spagn*a et in ingaltera, in conformità. Fu poi posto, per li savii d’acordo, cxcepto sier Gasparo Malipiero savio a terraferma, una letera a sier Polo Capello cl cavalier, provedador zeneral in campo, di quello habi a far dii campo, come li have-vemo scrito non si movesse di là, e questo perchè stando lì si steva con riputation grande, e per non abandonar i lochi nostri di Lombardia. Ilora, havendo inleso per lelere dii governador come il star lì è con qualche pericolo, in questo se remetemo a lo illustrissimo governador e lui proveditor che fa-zino qual li par meglio, havendo sopra tutto l’ochio a la conservation di quel exercito che sopratulto de-2G3 sideremo conservar, el levandosi debbi scriver a quelle terre in Lombardia, ch’c venuti di qua di 1* A-dexe per caxon di le vituarie etc, Sier Gasparo Malipiero savio a terraferma, qual non era in la parte, andò in renga et contradixe dicendo: « Non è da muover quel exercito al presente eie. ». Et dovendo andar uno di Colegio suso a responderli, andò sier Zuan Arseni Foscarini, fo avogador, qual fé’ una renga dicendo: « Si atendesse a conservar l’exercilo et non ad altro, e andar in questo con li piè di depilante etc. ». Hor andò la parte, 23 di no, et il re- / Viarii di M. Sanuto. — Tom, XV. sto do si, et fu proso di tulio el Consejo, et vencno zoso a bore tre e meza di note. A dì 10 la mulina. Li oratori fono in Colegio et et li fo dieto come non si consuetava dar la risposta in scritura, ma la se ge lezeria un’altra volta: e cussi la ge fo leta. lxernia disse: « Io sapeva il consuelo di questa Republica, et però non lo dimandai ». Li sguizari disse: «Non la intendevano vulgar, e li fosse leda latina ». E cussi la ge fo lecla, et fo terminato spazar in quesla sera a Roma letere, el cussi fo spazato e scrito a l’oralor nostro, et mandatoli in scriptura la risposta fata per soa instrution, qual a bocha debi comunicarla col Papa, e non la dar in scriptura. Di campo, da Ponchi, dii proveditor Cappello. Nulla fo da conto. In quesla mattina, a Santa Catarina fu cantata una solenne messa con molle musiche e cantadori, per uno voto fece sier Piero Mudazzo qn. sier Nicolò vadagnando la lite ai consoli de la vendeda di la sua casa a San Paternian, a sier Vitor Pixani qu. ster Marin, per ducati 3000 et 500...., et bave la senténtia per lui, et volse compir questo vodo. Fo excellentissima messa. Da poi disnar, fo Consejo di X, con la zonta et Colegio. Di Poma, vene letere di 3, et uno mosso di Pranza, zoè di missier Zuan Jacomo Triulzi, da Ors, di 3 ; il sumario dirò poi. A dì 11 la matina, la terra fo piena esser venuto 263 * questo messo di Pranza, e con eileto vene con lelere di missier Zuan Jacomo Triulzi a la Signoria, di 3, da Ors. Come tutti do li noslri messi erano zonli lì, e passati a la corte a Bles dal Re, el qual Re ora andato a la festa di la Stella e sarià tornà subilo; et che li inimici nostri jubilavano che la risposta stava tanto a venir di qui con la conclusion, dicendo: non sarà nulla ; e li amici stavano in speranza. Ilora cli’è zonta, tuli sarano aliegri, et subito si ara risposta, con altre particularità che ancora io non lo so. Unum est, il messo di dito missier Zuan Jacomo suo secretano, qual ha letere di credenza dii Roy, è ancora qui in caxa di Gasparo di la Yedoa secretano. Vene 1’ orator dii Papa episcopo de lxernia. Vene 1’ orator yspano, qual nel ritorno di Colegio parloe a Piero di Bibiena, dicendo: « Che è dii Bajon governador ? » Rispose esso Bibiena «L’è ben in campo ». Disse l’orator : « Ilo di Roma è acordato con Pranza. Per mia fè dia esser concluso l’acordo ; la Signoria mi dà baje; hor ben ancora non senio morti ». Vene li oratori sguizari, quali tolseno licenlia di 30