381 MDXII, DICEMDKE. 382 loro, come iìdelissimi, hanno trovato li danari e fato 500 provisionati per 10 zorni da custodir le porte; prega la Signoria li ajuti, e si raccomandano. Di Crema, fo letere di Domencgo de Malo vice colateral drízate, alproveditor Capello in campo. Scrive si provedi, aliter le cosse di Crema anderà mal, perchè il capitano usa strami modi con le fantarie, le qual si volea partir per non esser pagate : per tanto se li mandi danari etc. A dì 7 la inatina fo letere di campo eri sera hessendo Conseìo di X suso, di 5, hore 3, et di 6 hore 18, venute ozi. Come ha ricevuto Thordi-ne di levarsi, et scrive non poter alozar a le rive di qua per non esser alozamento, e starano a veder. Spagnoli e todeschi sono al solilo a Valezo e Villa Francha ; manda letere aule dal Guidoto e scrive zercha le'zenled’arme etc. È da saper, eri malina, hessendo venuto il conte Guido Rangon la note nè volendo mostrarsi, fo mandato a trovarlo Zuan Balista de Vedriani acciò dicesse quello el voleva, qual disse e referì con li Cai del Consejo di X, e ritornò in campo. Fo dito intravedendo li Benlivoii foraussili di Bologna, nescio quid. Di campo, se intese di una crida fata a Cremona che tutti li soldati cremonesi e milanesi, erano a soldo de chi se voja, dovesseno ritornar a caxa loro, sotlo pena di rebelione, ut in proclama. Fo in Colegio l’orator yspano con i Cai di X e siete assa’. Promesse far levar le zente di la riviera di Salò, et fe’ varii coloquii, nescio quid. Fo terminalo in Colegio a bosoli e balote : che alcuni burchi di sai che per li provedilori dii sai erano sta cargati per mandarli a Bergamo e Crema, quali vanno per Po, che in quesli zorni fu sospeso il mandar, bora fo deliberà di tutto il Colegio di mandarli. È segno che hanno qualcossa il Collegio che intra nel Consejo di X di bon etc. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad considen-dum. Di campo, di 6, hore 2 di note, da Monchi fo letere. Come ozi, hessendo in consulto con il go-vernador, conte Bernardin, sier Lunardo Emo e sier Sigismondo de’ Cavalli zercha passar l’Adexe e tuor bon alozamento vicino a le rive juxta la mente di la Signoria nostra, sopravene letere di la Signoria, li scrivono cjovesseno vardar le zente non fazino dano dovendo passar di qua ; le qual letere fe’ lezer publi-ce: e il governador disse: questo voleno dir, per me e li mei, non li vedo altro bordine che redur le zente d’arme a quartifon c darli li soi pagamenti, e in quel caxo si potrà obviar, e hanno raxon perchè con eiieto sono pessimamente pagate et mancha a pa- 213* gar 15 compagnie di fantarie, la prima è domino Zuan Bernardin da Pralo, qual è zorni 45 non ha auto danari ; farà la mostra e ne casserà alcune. Per tanto si provedi a li pagamenti e far quello bordine per tante soe scrilo. Item, manda letere aule dii-Guidoto. E da saper, ozi zonse il fradelo di domino Janus di Campo Fregoso, che è Doxe di Zenoa, qual, nome Zuan Baplista, vicn di Zenoa. Dice suo Iradello à preso acordo con il re di Pranza e rimarà Doxe di Zenoa e averà la Lanterna e conduta da esso Re, e ha auto letere di rnissier Zuan Jacopo Triulzi etc. Item, le nostre do galie Poiana e Contarina parlino da Zenoa a dì 25 per andar a Saona a trovar la conserva. Bragadina, qual a dì 10 ave fortuna volendo intrar in Zenoa con le do, perso l’artimon e altri danni, e tornò a Saona. E hanno auto ìicentia da Roma che, partito sia Villa Mariti capitano yspano, etiam le nostre tre galie si parlino e vengano in Golfo per disarmar. A dì 8, fo il zorno di la Madona. Reduto il Cole-gio, comenzò alquanto a nevegar, et vene in Colegio l’orator yspano et continuò cerle parole intervenendo li Cai di X. Fo etiam in Colegio domino Andrea dii Borgo orator dii Curzense, el qual è stato sempre qui alozato a San Zorzi, et parloe zercha l’acordo si tratava a Roma. Di campo, fo letere pur di Monchi, di 7. Nula da conto: zercha zelile d’arnie e pagamenti ; e stanno lì, nè ancora sono mossi, e forsi non si moverano. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consideri* dum. In questa matina, vene Lorenzo Quarto secretano dii capitano di Po, vicn di Chioza, a notiiìchar come andò le cosse di Ravena di burchii, etc. E Io solicilai la Ìicentia di desarmar esso capitanio etc. Di Salò, fo letere di sier Daniel Dandolo proveditor de lì. Come spagnoli haveano sachizato tulio el Dezanzan e fato gran danni per quella Riviera, e altre parlicularità. Di Chioza, dii podestà. Dii zonzer lì le do barche longe fonno retenute a Ravena : dicendo quel governador scusarsi, credeva fosseno feraresi et voi dar li burchii eie. E hanno spoiato li homeni e toltoli le arme; sichè è disarmati* Di Moina, vene uno corier con letere di 26, di oratori nostri, il sumario dirò di soto. Le qual lelere zonseno a hore 24, e fono lede con li savii in camera dii Principe, e la note poi zonse uno altro corier con letere di 3, pur di Moma utpatet, le qual tulte lelere pieno Colegio fono lede poi la matina*