393 MDXII, DICEMBRE. 394 voi esser bon italian, e convien far cussi per non aver danno nel suo paexe ; e altre particularità. Di Crema, di sier Nicolò da dia' da Pexaro proveditor, di 7. Solicita si mandi il capitano eleclo et haver licentia de repatriar. Item, il capitanio di le fantarie ha mandato li soi 80 homeni d’arme erano lì in campo, perchè non achadeno tenirli in la terra; ma voria ben aver 1500 fanti per poter mantenirla. Item, di le polvere tolte per spagnoli e fate restituir, mancha do. Item, zercha danari, e forano certo deposito per pagar quelli fanti. Di sier Nicolò Michiel proveditor ai Urzi nuovi e di brexana, di 8, Jiore 13. Con assa’ lamenti di danni fanno spagnoli etc. E in che pericolo si atrova quel locho minazato meterlo a sacho, sico-me per il stimano di la dita letera si vedarà, posta qui avanti. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto proveditor, di G et 7. Si duol non li è sta mai mandato castelan per meter in la Capella, e solo fa quello ch’el puoi. Bergamaschi comcnzano a dubitar e protestarli etc. Item, ha mandato certi danari a Crema. Dice starà lì in la terra nè mai si partirà; pur si fosse venuto altri si potria proveder etc. ut in litteris. Di la Comunità di Bergamo, di 7. Come sono fìdeìissimi; ma senza pressidii non si potrano defender, et venendo il Curzense, come si aspeìa, volendo quella cilà, non sanno a che modo difendersi. Spagnoli è lì vicino e li daniza, et quelli di le valle non hanno voluto intrar iti Bergamo; sichè si provedi, ali ter non sanno che farsi. 222 Die 10 Decembrio 1512. In Bogatis. Per assai preterite et più recente deliberatione, sa ha compreso firma intentione de questo Conseglio esser che la caxa del nostro Arsenà, tanto importantissima al Stato nostro, bisognosa, anzi pur troppo exausta de le cose necessarie, ne sia eflelualmenle provista. E benché siano stà prese molle parli et ordeni per avanti sopra la provisione del danaro, senza el qual è impossibile far cosa fructuosa, tamen o poco o niente par che fin qui habiano zovato, et sia necessario de novo remedio; et però l’anderà Parte: che salva ogni Parte et ordine al presente non repugnante, per auctorità di questo Conseglio sia efficacissime imposto agli ufficiali noslri de le Cazude che, cum ogni diligentia, atendano a scuoder da li debitori, sì presenti come futuri, de quel oflicio, et quanto smoderanno di tempo in tempo integralmente portar a i Camerlenghi de commi, luto a nome del l’Arsenà. E a l’ufficio di Camerlengi, sia tenuto uno conto a parte de tal danari. De i qual danari non se possa, neper i cassieri, nè per altri dispensare alcuna quantità ad altri, nè in altro uso che per la casa de l’Arsenà predicto, soto pena de i furanti et de immediata privation de l’officio, sì alli signori come scrivani, che in alcun modo conlrafacesseno a l’ordine presente. E perchè se ha principiato inlrodur certa consuetudine per cl Colegio noslro, che alcuni che hanno diverse rasone de credili a l’officio di Camerlengi, accompagnando quelli cum parte de contadi, assumeno poi de li meglior debitori da l’ufficio de le Cazude, et cussi l’Arsenà resta vacuo et de-sprovisto contra la mente de questo Senato, da mò sia preso et firmiter dechiarilo : che de catterò non se possa più ad alcuno assignar de li debitori nostri a le Cazude, salvo per Parie et deliberatici! de questo Conseglio, la qual non se intenda presa se non averà i do terzi di questo Consiglio ; nè quelli officiali de-bano obedir, s’el non sarà presa Parte ut supra, sotto pena di pagar tulio dii suo, et de ducati 500 d’oro da esserli tolti per cadaun dii Colegio nostro et per li proveditori et patroni de l’Arsenà, et per cadaun de loro senza altro Conseglio; nè li scrivani possano notar parlida de tale prohibita assignatione soto la instessa pena, et de privation de l’officio. De-chiarando tamen che quelli che sono et sarano creditori per robe date al noslro Arsenal, possano bavere iu pagamento suo de li debilori de le Cazude, sì presenti come futuri, ma tuttavia per balolation dii Collegio nostro e non altramente. Quelli veramente che per havere accompagnato dieno tuor per suo pagamento de li debitori di le Cazude, da mò fin tuto el mexe de Zenaro proximo debano haversi fatto assignar de essi debitori, altramente, passato el termene, più non possino haver tale assignatione. Di Chiosa, di sier Marco Zantani podestà. 223n Dii zonzer le do barche longe fono retenule a Ra-vena ; e dicono si mandi a tuor li burchi 19, e altri avisi, ma nula da conto. Tamen, non si potè aver li dili burchi, et stanno lì a Ravena. Fu posto, per li savii, che lutti i danari si scoderà de ccetero a l’oficio di le Cazude siano portati a li Camerlengi di cornuti, quali siano ubligati per l’Arsenal ; con altre clausole ut in parte. La qual sarà pesta et notata qui avanti. Et a l’incontro, i savii di ordeni d’acordo messeno, atento la importanza di mandar l’orator al Turcho, che li sa- 1) La carta 222* è bianca.