e 287 Di Constantinopoli, le lettere venute l’altro sorno ozi non fono lete, fo di 25 Octubrio. Come vien dito il Signor turcho tornava in driedo con l’hoste di 100 milia persone che andò contra il fra-delio bassa Achmath di Amasia, per esser quello fugato in Amasia. Lassava il capitano di la Turchia zoè il Bilarbei e forsi quello de la Grecia lì, et la sua persona con la corte tornava di Anguli dove era stato, e veniva a Galipoli per venir poi a Constantinopoli etc. Item, come havia rescatà alcuni presoni greci, e dimandava licentia sovegnirli di qualche aspro per uno. Nè altro in dite letere fo da conto. Di Hongaria. Come ho dito, è questa particula-rìtà: come l’Imperator havia scrito a quel Re lamentandosi che venitiani per via di soi zentilhomeni mandava di Hongaria in Austria persone a brusarli le terre soe, e dimandoe certo processo. E1 qual Re chiamò l’orator nostro dicendoli questo, e li mostrò il processo, qual justificò non era vero. Item, il conte Palatili, che è bau vero e pacifico di la Corvatia, per esser rimasto d’acordo con madona Anna fo moier di Bolli Andreas, era in Zagabria, inteso certo san-zacho veniva con turchi a quelli confini, è andato con zente per esserli contra etc. ut in litteris. E come fiorentini dicono assi cosse de lì al contrario di la verità. Fu posto in questo Pregadi : atento li sindici di terra ferma che è a Trevixo ha richiesto si prendi che tutti quelli acuserano cadami che habi aspetanti a la Signoria nostra in le man, di qual raxon se sia, acusando habino il quarto di tutto quello si recupererà, et cussi per autorità dii Senato nostro sia preso. Et fu preso. Fu posto, per li savii, havendo compito i cassieri, sieno electi do altri in loco loro per G mexi, con pena etc. E fu presa. Ì631’ Sumario di una letera data in Brexa a dì 9 Avosto 1512, scritaper Marco Negro, dri-rnta a sier Piero e sier Lorenzo Capello soi cognati. Ricevuta a dì... Octubrio. In la qual nara tuto il seguito poi nostri ave Brexa fino a dì 9 di Avosto. È molto longa, di sfogi 4 di carta; ma questo è tutto il sumario, il resto parole superflue. Come ha terminato scriver stando in caxa, in aspectation de le cosse che spera, sentendo assa’ bone nove dii felicissimo campo di la sacro sancta Liga, 1) Le carte 162 e 162* sono bianche. 288 qual prospera fugando questi perfidi barbari francesi inimici de Dio e de la humana generation, sitibondi del sangue humano, gente senza leze e senza fede, gente da non esser reputada nel numero de’cristiani. Et dice, è tre anni se poi dir non ha scripto, e quel zorno 17 di Zugno comenza a scriver i successi. Li avisa la sanità corporal sua et le sue calamità e di so mojer e fie, e una fia era in San Cosma di l’hordine di San Benedeto, tutti egualmente spogliati e robati senza alcuna remission. Dice, era quella matina infelicissima di la zuoba grassa a la monilion a proveder a le cosse necessarie. Sentendo el remor de le zente d’arme nostre zonzer in la piaza del Domo, andoe a la porta del magazen dove suol lavorar li marangoni per mezo caxa sua, per veder che zente erano. Potevano esser da 100 homini d’arme con le lanze su le cosse e li elmeti in testa, nè c’era homo fra loro di governo; e stando un pocho, ecco la furia di fanti brixigeli feriti e malmenati che venivano da San Piero Olivier vicin al castello, dove erano a guarda de quel passo. Corendo a loro veniva la furia. Stando su la porta, non ricordandose di sè, cridoe a li nostri homeni d’arme: urtate stipoltroni come valenti homeni che seti e amazateli come cani. Da zerca 8 in 10 homeni d’arnie messe le lanze in resta per urtar quelli barbari; ma el zonse el trombeta che chiamò essi homeni d’arme, perchè fuora de porta Brusata era domino Andrea Griti proveditor a le man con li inimici, venuti dal castelo per la via de Sancta Maria de la Consolatoli driedo el palazo del capitano con gran furia, dove fu fatto aspra scara-muza, per quel che poi l’intese.'Li 100 homeni d’arme partiti di citadela chiamati dui trombeta, furono seguitadi da le fanlarie todesche e francese, e venendo verso di lui, se ritrasse e fè serar la porta e ben pontelar, reducendosi ne l’oficio, e con le scale saltò su le sale e de lì in un saloto con 10 altri stete asco- 163, sto fin 20 bore. In questo tempo, era fuzito Zuan Hi-ronimo suo nepote nel Domo, dove crudelmente fu morto con zercha 60 altri, fra li quali fu alcuni preti, perchè quelli barbari non perdonavano a niuno, e fra questa perfida generation era zudei sitibondi del sangue cristiano, dice lui. Quelli erano con lui fono da un francese scoperti, qual se partì per andar a chiamar socorso per prenderli, e li forzò a prender partito, e a uno a uno meglio che poteno, e ne fo amazato uno. El suo Bertolon fo preso e fo tormentato, si fece taia 20 ducati; li altri si salvono per la corte dii palazo e nel palazo dove è la fontana, e per quelli magazeni tulli li caradori e condutori di le artelarie forno tajati a pezi. Lui rimase con el suo MDXII, OTTOBRE.