391 MDXII, DICEMBRE. 392 Fo dito ozi a San Marcilo a l’altar grando una solenne messa a ¡rombe e pifari, fata dir pei* vodo per sier Vieenzo Grimani di sier Antonio procuralor, el qual sier Yicenzo era 11 drio l’altar a udirla. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto solo le letere di lioma, di Salò e di campo diiproveditor Capello, zerca il suo star 11 overo venir di qua di l’Adexe ut in litteris. Et manda letere di Domenego di Malo vice colateral da Crema, si non si provede li danari per quelli fanti, partirano; e altre particularità. Fu posto, per li savii, dar licentia a sier Piero Landò, era orator a Roma col Curzense, qual scrive va con pocha dignità dii Stato nostro drio esso Cur-zense, hessendo seguito quello è. Et ave una di no, et era meio averlo lato avanti, perchè zà è partito di Roma con dito Curzense. Fu posto, per li savii, una letera in corte al Fo-scari orator nostro in risposta e zercha le censure, si debbi informar si è bon apelarsi al Concilio, et altre particularità, et che se informi ben de la materia da quelli de li dextro modo. Parlò contra sier Luca Trun, dicendo non è bon appelarsi al Concilio dii Papa, perchè aremo contra. Rispose sier Piero Balbi savio dii Consejo. Parlò poi sier Lorenzo di Prioll fo consier. Rispose sier Mariti Zorzi savio di terra- 221 ferma, che non è mal informarsi, poi a far l’apelalion sarà la disputation s’il se dia far overo no : andò la letera, e fu presa, ave ... di no. Fu posto, per li savii di Colegio, videlicet tutti d’acordo, ch'el sia scrilo per autorità dii Senato nostro in questa forma una letera al proveditor Capello in campo, ch’el venisse di qua di l’Adexe con l’exercito, e alozar dove meglio li paresse al signor governador, quelli capi e lui provedador, e senza contradiction alcuna. Non fu presa ; ave 80 de si et 88 di no. Fo sacramentà il Consejo tutto, e licentiato il Pregadi, restò il Consejo di X con la zonta alquanto, perchè nel Consejo di X si trata il tutto, maxime pratiche con Franza e Ferara, et in Pregadi podio si fa per la gran moltitudine vi è. Noto. Sier Alexandro Dotiado di sier Piero con-dutier nostro, in questi zorni per Colegio fo expedito e remandalo in campo, con questa expedition cli’è di cavali lizieri .... avea soto Crema. In questa matina, si have esser zonte in Istria do nave di Soria, Polo Bianco et sier Alexandro Contarmi di sier Andrea con altri navilii di formenti e di ojo, et se intese di le galie di Baruto zonse a dì 11 Octubrio a Famagosta, etc. A dì 10 la matina, fo in Colegio domino Antonio di Pii condutier nostro, insieme con suo Gol domino .... qual era col signor Prospero Colona, dimau> dando augumento et a dito suo iìol conduta. Da poi disnar, fo Pregadi. El prima leto le letere di eri che inanellava a lezer, di le qual questo è il sumario : Di Constantinopoli, di sier Nicolò Zusti-gnan baylo, di 9 et 26 Octubrio. Come il Signor è ancora in Angoli. E Achinai bassà è ritrato a li confini con suo exercito, ha mandato do soi fioli al Sopii!, zoè il primo e il secondo, che sono zoveni gajar-di e animosi; si tien averà aiuto. Item, è stà trovà alcune polize nel pavion del Signor butade per ja-nizari, quali si lamentano non haver auto il presente jusla il consueto e promission fatoli, dicendo : « Selim tu credi esser Signor; un zorno tu crederà esser in regno e sarà in bosco. » Per la qual cossa el Signor havia comenzato dar ducati 18 per janizaro in oro; che è signal non ha più aspri. Item, Curcut, l’altro fratello, volea adatarsi con lui e li desse confirmation di soi sanzachi, e il Signor tureho è slà contento con questo lassi ducati 10 milia d’intrada qual pervegna a lui Signor; e Curcut non ha voluto, è partito, si dice è andato in Barbaria. Item, si tien il Signor non verà a Constantinopoli sì presto, per esserli il morbo. Di Hongaria, di sier Antonio Surian el do- 221 tor, orator nostro, date a Buda, Vultime a dì 20 Novembrio. Come il Conte Palatino havia mandato a rechieder al Re aiuto contra Turchi e la Signoria li desse li cavali è in Ilistria e in Friul, volendo esso orator il Re scrivesse a li reclori; qual rispose non havere questa comissione et scriverla a la Signoria. Item, l’orator destinato al Signor tur-cho è quel Stefano raguseo. Dii Guidoto, da Sonsin, di 2 et 4. Coloqui abuti col viceré, qual li ha dito aver letere di Roma di la Liga publicata, ma non l’ha mostrala, dicendo: « Mi duol quella Signoria non si acordi, mi sarà forzo esserli contra; lo farò mal volentiera, voria si calasse sesto ». Item, zercha le polvere tolte che andava a Bergamo, si ha dolto al viceré ; ha scrito siano restituite, dicendo : « I vostri è causa, perchè spagnoli non sapevano de chi erano, e loro si messene a fuzer; doveano star fermi. Et cussi è stà restituito, exceto do, erano barili 24 sopra 12 cavali; e altre particularità. Dii Caroldo, da Fizigheton. Come è li col Cardinal sguizaro partito da Cremona dal Ducila, et va a Vegevane. Et avisi di Franza: il ducha di Savoia ha scrito al Ducha et al Cardinal, non è francese ma