23 MDXtl, SETTEMBRE, 24 provedador, di 3. Come ha ricevuto certe artelarie et posto bon ordine a quelle cosse. Noto. Batista Doto andò lì con molli partesani, fo licentiato per non esser più bisogno de lui. Resta in Ruigo fanti .....soto i confestabeli, videlicet Griso da Pixa. Et venendo zoso il Colegio a bore Vs di note, zonse uno corier con letere di le poste, qual, reduto il Colegio di savii in camera del Principe fo leto le letere di campo di proveditori venerali, date soto Brexa a dì 3 liore 3 di note. Come voleano mudar l'artellarie et meterle altrove ut in litteris, e questo perchè scaramuzando haveano preso do fanti quali diceva dove si bateva era ben fortificato, e i nimici fortificavano, sichè è tempo butato via, e tanto più quanto non hanno in campo da fanti 4000, per esser scampati molti, il forzo di quelli fo fati de lì, sichè si trovano disperati senza aver fantarie al bisogno ; e che Babon di Naldo si ha offerto dar di Romagna in termine di zorni 8, fanti -3000 e darne 1000 in 4 zorni con un ducato per uno poi darli la paga, e cussi hanno mandato a farli. Ariano etiam li 500 spagnoli; sichè sono disperati, non hanno il modo di dar la bataja quando ben fusse compita la bati-tura ; la impresa di Crema fa danno. Dii qual loco non ganno nulla di l’acordo, solum una letera dii capitano, di 6, di le fantarie, qual manda iterum come il signor Vitello ha auto nova da Bologna per stafeta come il signor Zuane suo fratello e soldato dii Papa stava malissimo, per la qual cossa ha voluto licentia di andarvi fino lì, et cussi va. Item, ha auto aviso che Medici et spagnoli erano intrati in Fiorenza, e stati a le man a Prato con le zente fiorentine, e quelle aver rote con occision loro e haveano preso il confalonier etc. Piero Soderini. Item, hanno aviso sguizari andavano certo a la impresa di Trezo ; qui dovea venir etiam il Cardinal che è a Milan sguiza-ro. Iterum, dii zonzer sier Alvise Bembo con le polvere, etc. 10 * Da Crema, ssoè soto Crema, dii capitanio de le fantarie dr issate a li provedadori. Si dole di quelli cavalli lizieri li fo mandati, quali tien sia il pezo dii campo; non voleno far nulla, si lamentano esser mal pagati etc. Item, li avisi di sguizari che vano a Trezo come ho dito di sopra. È dì 3, bore 14. Fo scrito, per il Colegio, in campo, una letera laudandoli aver mandato a far li 1000 fanti etc. In questa matina, in Colegio, fo leto uno capitolo di letere di sier Marco Antonio Marzelo, qu. sier JBeneto retor in Setia, date a dì 12 avosto, drimk a sier Piero so fratello, di questo tenor. Come, per uno navilio zonto lì in Sethia veniva de Damiata, partì a dì 6, ha inteso le cose del Cayro con il signor Soldán esser conze, ma non sa il modo. Dice è sta fato grandissimo honore a l’orator nostro più sia sta fato mai a niun altro andato al Cayro, e che ’1 Soldán in persona feva cavalchar con lui a li soi zardini, manzava e beveva con lui, et che havia otenuto quanto ha saputo domandar. Item quel merchadante vien di Damiata, dize che a dì 8 lujo il Signor havia dato la vesta di la licentia al prefato orator, el qual aspetava le galie per partirse. Spectabili Amico nostro dilecto nostro Danieli 11 Dandulo provisori Saiodii. Spectabilis Domine, amice dilecte. 11 Habiamo visto quanto scrive la signoria vostra a questi consiglieri cesarei per uno salvoconduto. Sapiate che questi zorni passati venesseno alcune vostre lettere scrite a monsignor de Roys per simile effecto ne le nostre mane, et per salisfation di quelle havemo fatte uno salvoconduto per le robe vostre, qual fu dato per mandarve ad Alexandro de Rubeis, et credemo che in presenti le deve esser pervenute a le mani nostre. Ma hora siamo stati informati, per li signori capitanei de questi soldati cesarei, che pa-rechii de questi fanti alemani, in retornando cum salvoconducto de li signori provedadori del campo de la Illustrissima Signoria de Venetia, de li servitori de’ franzesi sono stati spoliali lì in Salò et loci circumvioini, et alcuni in presentía de li predecessori vostri per la valuta de qualque milliaro de ducati, e benché la Illustrissima Signoria de Venetia, li provedadori dii suo campo, lo amhassator veneto appresso monsignor de Guece et anche spessisime volte questi signori consiglieri habiano scrito a vostri predecessori, che ditte robe a li prefati alemani indebitamente tolte fusseno restituite, non turnen mai è seguito alcuno effecto, de simile restitution. Et per ciò stanno questi fanti in expectatione da potere recuperare le sue cose per via de represalia, et si loro intendesseno, come facilmente porriano fare, robe vostre deve esser conducte per la jurisdictione de la Cesarea Maiestà, non havendo alcuno respecto al nostro salvoconducto, fariano qualche scandalo et insulto ne le cosse vostre, perchè tanto i sono commoti de questo danno et iniuria dSlo governo vostro recentemente, che non si poria conciliare el impeto do quelli; imperò si queste cosse havessimo saputo, non haveriamo a vui comessi tal nostro salvoconducto, acciò che sotto pretexto de quello non vi acca-