SIDXir, OTTOBRE. 270 fo ordina far Consejo di X con la zonla, et voleno mandar ducati 10 milia in campo, et tulo ozi non fo altre letere di campo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, fin hore 4 di note, et fo mandato in campo ducati 10 milia. A dì 28, fo San Simion. Fo grandissimo fredo venuto soto sopra. Di campo, vene letere di proveditori generali, date soto Brexa, a dì 25, hore 6 di note. Del ritorno dii proveditor Moro et signor gover-nador stati al viceré, e coloqui auti con el dito, qual dà bone parole, che Brexa sarà di la Signoria certissime, ma non dice quando la voji consigliar, di-gando é bon siegua l’acordo con l’Imperador. Item, di francesi voi habino da la Signoria il salvoconduto, nè li vai raxon a dirli portano fuora de Italia i beni de i poveri brcxani, hanno spoià cliiexie etc. Item, il signor Prospero Cotona è zonto lì in campo con le so’ zente, non sono lanze 200 e mal in bordine; e altri avisi. Et per letere dii proveditor Capello, di 25, vidi. Come, in caso spagnoli non ne voji dar Brexa, lui saria de opinion venir con lo exercito a le rive di l’Adexe per molti respeti, e fornir ben prima Crema et Bergamo ; et a Crema hanno mandato 3 canoni con cara 16 di balote, e ordinato in le valle farne altre assa’ balote, ma non hanno polvere, però presto se li mandi polvere a cara 10 a la volta per meterle in Crema, llati fato condur dentro assa’ vi-tuarie e tajato li arbori intorno; sicliè havendo polvere da trar, é inexpugnabile. Li bisogna etiam li danari per pagar li fanti che serve. Scrive, si mandi danari per pagar le nostre zente è in campo. Et questa sera, volendo uno capo di spagnoli venir a alozar vicino a Brexa, li nostri forno a le man con loro, qual ha nome Carvaial, et seguite occisione di alcuni ut in litteris, adeo esso proveditor Capello montò a cavallo e fe’ sedar la cossa, etc. Vene al tardi etiam letere di diti proveditori generali, di campo, di 26 liore.....di note. Come, quel zorno haveano facto le mostre di le zente qual è ben in hordine; il nostro exercito et il go-vernator li ha piasesto molto, et francesi stavano su le mura armali come si dovesse dar la bataia a la terra; e altro particularità ut in litteris. Di Crema, di sier Nicolò da cha da Pexaro proveditor, di 25. Di provision late de lì, et come saria bisogno mandar quelli 4 zentilhomeni se dia elezerda metera le porle. Item, sia solicità sier Bor-tolomeo Contarmi electo capitano de lì, et vadi suso suplicando la Signoria a far clic lui possi venir a re-patriar, perchè vene per meter le cosse in asseto e cussi l’ha messe; hora voria licentia. Veneno in Colegio alcuni di Pontcvico in questi zorni a rechieder un castelan, et voriano sier Francesco Lipomano, qual al tempo di la rota era lì, di-gando si portò ben ; et li fo risposto se li l'aria un castelan che li satisfaria. Vene l’orator vspano justa il solito. L’orator dii Papa atende a far scuoder le dexime do imposte dal Papa al clero. In questa malina fo fato in Rialto una crida da parte di Abram e Anseimo banchieri hebrei, che atento non voleno tenir più banchi, in termine dì rnexi tre tutti vadino a tuor li loro pegni, perchè pas-sadi li pegni, sarano venduti. Questo fanno per le gran angarie pagano; non dicono poter durar, tamen non fo nulla, che conlinuono i loro banchi come prima. In questa terra erano molti ladri, adeo ogni zor-no si lamentava brigate erano stà robati la note ; et questo prociede li mestieri per le guerre non fanno, galie di viazi non va fuora, poi li capitani a la guarda non far il suo dover. Sumario di do letere di sier Lunardo Emo proveditor, executor, date in campo a dì 25 Oc-tobrio 1512, hore 4 di note, drigate a sier Zorgi Emo el consier suo fratello. Come, a hora prima di note, quel zorno tornò il governador con il proveditor sier Cristofal Moro stati a Gedi dal viceré. Li andoe contra esso sier Lu-nardo fino a Santo Polonio, dove questa matina li acompagnoe. Cavalchando con dito governador, li ha ditto tutto il suo viazo. Primo, che ne l’andar vide a Castegnedolo tutto il campo di spagnoli in ordinanza e tuto ozi è stato cussi, et cussi etiam il nostro, e dice, a hora di terza, havendo esso sier Lunardo inteso questo, montoe a cavallo con domino Antonio di Pij et domino Agustin da Brignan et feno tutte le fantarie andar a loro bandiere, et le zente d’arme star armati a li alozamenti, e cussi tuto ozi sono stati. Hor zonti a Gedi, andò dal viceré qual li fece grata riera; poi il proveditor Moro li disse: « Illustre signor viceré, la causa di la nostra venuta è stata per visitar la signoria vostra, etsesemo stà molto quella ne perdoni ». Taquero alquanto, e il viceré si voltò verso il governador cegnandolo s’el voleva dir nulla, el qual disse: « Signor viceré, la tardità de la venula nostra ha processo perchè continue slevemo atenti