487 MDX1II, GENNÀIO. 488 podio baloto inanellò, non aria voluto fusse lecto ma soìum seri lo si ha trovalo ben o mal, e questo bastava, et havendo trova rnal, lo mandava a la Signoria. È sta vergognagli un proveditor zeneral, che ha il nostro Stado nc le man, si cerchi tal cosso vergognose pur de intenderle: unum est, ti\\ danarpu-blieo, sier Polo predito è nettissimo. Fu poi leto certe parte del 1418 et 1443 zercha l’arsenal, come do stevano fermi in la caxa, e altre prò vision. Poi fu posto, per sier Antonio Grimani procura-tor, sier Thomà Mocenigo procuratore Zacaria Dol-fin savii del Conseio, una parto di conzar la eletion di patroni a l’arsenal, et havendone al presente a far 274 * eletion de uno, da mò sia preso : che ’1 predito patron che sarà electo, o quelli clic de ccctrro si elezerano, liabino ducali 20 d’oro al mexe, neti; stagino do anni, et do di loro debano star fermi in la caxa; nè si possi partir nè ussir solo gran pene excepto la festa; quello è a la cassa per il mexe, vengi fuora a solicitar li danari; possino esser elocti procuratori ; non possino refudar poi che sarano inlradi, soto pena eie., con allre clausole. A l’incontro, sier Alvise da Molin e sier Antonio Zustignan dotor savii dii Conscio, sier Lorenzo Capello, sier Mariti Zorzi dolor, sier Nicolò Bernardo, sier Alvise Pixani savii a (erra ferma, e li savii ai ordeni, messeno che ’1 sia electo, justa il solilo, excepto che, poi sarano intradi, non possino refudar solto pena eie. Sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma, messe che ’1 sia electo justa il solilo excepto li sia leva la tansa, acciò non pagino dii suo, come fanno li patroni presenti. Ilor il primo andò in renga, fo sier Andrea Diedo savio ai ordeni, che più non ha parlato; poi parlò sier Alvise di Prioli, vien in Pregadi, qu. sier Francesco da San Thomà, dicendo : non bisogna dar spexa ma proveder di danari e comprar robe et legnami per l’ar-senal, e questa è la provision se dia far, danando l’o-pinion di 3 savii dii Conseio ; el qual più non ha parlalo in Pregadi, et fece una oplima renga; andò poi suso sier Zacharia Doltin sopradilo, per la sua opinion, el qual ctiapi è proveditor a l’arsenal, dicendo che a un tempo si feva a l’arsenal i primi ho-meni de la terra, et era so’ avo missier Zuau Dolfin e missier Francesco Barbaro, fo padre di missier Zaccaria procurator, i quali compidi fo tolti procuratori, e rimase il Barbaro de una balota dii Dolfin; poi disse non voleva dar spexa a la Signoria, e fe’ lezer una parte che i voi meter, presa questa che li scrivani di le cazude pagino questi ducati 60 al mexe a li dili patroni. Item, un’altra di alitar le caxe è atorno a l’arsenal ut in ca, di le qual si trazeva assa’ liti. Ilor compito, andò suso sier Gasparo Malipiero per la sua opinion, poi parlò sier Antonio Grimani procurator, li rispose sier Zuan Corner savio ai ordeni, e ben laudato da tutti, e più non ha parlato in renga. Andò le tre parte: 47 di 3 savii, 53 dii Mali* picro, 75 di sier Alvise da Molin e compagni. Iterum balotade le do : 73 dii Malipiero, 95 di savii, e questa fo presa, quindi fo licenlià il Conseio, era bore 4 e più. Noto. Fo loto in Colegio, in questi di, la letera di Urzi Nuovi, nolada di sopra, di la oferla ha fato domino Antonio di Martinengo, et fo scrito a sier Nicolò Michlel proveditor ai Urzi ringratiando la dita oferla, certificandolo senio per lenir optimo conto et ricordarsene in ogni occorentia, e li monstri lai letera. A dì 15 la malina, nulla fo di conto. E non fo le- 27 tere. Si stava in aspetatione zonzesse letere di Franza con quel messo mandato con li capitoli nominato Troylo, qual tolse termine zorni 20, e li fo dato 70 scudi, parti a dì 23 Dizembrio, tamen non par, et è passato il tempo. Pur si sta in aspetation, che di bora in bora zonzi, et Io tengo zonzerà qui a dì 17, el di di Santo Antonio, luni, purché in itinere non sia intercepto, maxime sul mantoan, eie. Da poi disnar, fo Conscio di X con la zonta, et preseno una parte di armar prò mine 4 galie dii Conseio di X, con certi modi, come dirò di solo. È da saper, eri vene in Colegio uno nonlio dii reverendissimo Cardinal Adriano ti tuli sancii Gri-sogoni, qual è in Alemagna a uno locho apresso Sterzen, dove è stato sto tempo, e voleva andar in Ingaltera, ma è soprastato. È gran nimico dii Papa, tamen non è col numero di altri cardinali scismatici. Ditto messo apresentò una copa d’oro, (ulta d’oro, ben lavorata pel valor zercha ducati . . . ., la qual dito Cardinal la manda a donar a la Signoria, dicendo il re d’Inghiltera li ha mandato a donar do cope : una 1’ ha manda a donar a l’Imperador e l’altra a questa Illustrissima Signoria, a la qual si aricornandava. Il Principe ringratioe soa signoria reverendissima o 1’ aceptò, et fo mandata..... A dì 16 domenega, non fo nulla da conto, solum queste letere : Di campo, dii provedi tor Capeio, da San Do -nifazio, di 15. Come la matina comenzò a passar il campo di qua da l’Adexe a Albarè, e venuti ad alozali a San Bonifazio e circhum eircha, ut in litteris, Soave, Arcole etc., sichè sono Iute le zente vicine. Scrive aver voluto mandar sier Alvise Bembo exe-