123 MUXII, SETTEMBRE. 124 67 durissime, excellentissime domine obser-vandissimc. In questa liora 20, hessendo a disuar ctm il reverendissimo legato, sorgete uno repentino rumor et cridar in favor di casa di vostra illustrissima signoria, vociferando: palle, palle, qual nome ha ribombato et ribomba per questa città in forma, et altro non si intende, con una dimostration di animo et amistà, et apertamente da quelli che li si vede il cor, non altro desidera (che) esser stato di Medici, li sui amici, il palazo, la piaza et le porte, adeo che se-cundo altre volte si ha facto, con sono di campane et le altre cerimonie, sono sta eleti per il Parlamento, che è universal assenso di tutto il populo et nobiltà, che è uno corto numero di zentilhomeni e populari quali ha voluto il reverendissimo legato siano quelli, et cmn la libertà haverano dal dicto Parlamento habii ad gubernare, riformar et conzar questo guberno fioriniino, fare meglio li piacerà ad ogni dispositione de la santissima Liga, et questi de la cita octo è in disposition di Medici ad laude de Dio. Io ho scripto tumultuosamente a vostra magni-ficientia perchè in questi tumulti et brevità di tempo non po’ esser altrimenti, la qual me perdoni, et li piaci per il primo mandar questa mia a la Illustrissima Signoria perchè non ho messi de scriverle al presente, et questa li fazo per una stapheta expe-disse il reverendissimo legato in questa bora, per satisfar a la magniiìcentia vostra et al debito mio, a la qual mi racomando. Florentice, 15 septenibrio 1512. VlNCENTIUS GlJIDOTO. G81) Capitulum. Ilozi è intrato il reverendissimo legato, et ctm grande demostratione de amor universal. Pur il guberno sta come prima. E si non si muda, dubito grandemente se habia fato nulla : non si sa quello seguirà, e pur si spera di bene : stando, passerano le cosse, et havendo il modo lo rimeterò a la magniiìcentia vostra, la qual mi perdoni se non le scrivo ad longum per espedire la inclusa, ad quella ra-comandandomi. Florentice, li septembrio 1512. VlNCENTIUS GuiDOTO. 1) La carta 67* è bianca. Di sier Marin Zorzi, orator nostro sopra 69 > nominato, fo letere di 19, 20 et 21 di Lugo. Del suo venir a Ravena e di quelle cosse dii ducha . di Urbin. E come voleano passar Po e andar con le zente su el polesene di San Zorzi, ma vene tanta pioza che si convene restar, sì come il capitano di Po ha scrito, etc. Di Zuan Jacomo Caroldo secretano nostro, fo letere da Lodi, di 22. Che il reverendissimo Cardinal Sedunense si voleva partir per andar a Pi-zigalon e poi a Cremona, ma più volte zà aviato li chariazì era stà fati ritornar, et questo per aldir domino Galeazo Visconte, qual è tornalo da’ sguizari, con la resolutione de l’acordo, sicome si ha inteso per altre. Iteni, scrive coloqui à abuli dito secretario nostro con il prefalo domino Galeazo zercha sguizari e di le diete fate, e come erano acordati con milanesi. Item, scrive aver parlato con domino Pelro camerier dii Cardinal Sedunense zercha questa pro-mission hanno fato sguizari di voler reintegrar lo terre al stado di Milan, et come potrano far, Parma e Piasenza voi il Papa, dicendo milanesi non vorano esser inganati. Rispose etiam sguizari non bisogna inganar la Signoria etc. Item, parole li ha dito il Cardinal solus ctm solo, che è bori servitor di questo Stato, si ben publice vien in colora, che lo fa per bon rispeto davanti li milanesi sono lì, etc. Di campo, di 23, hore 3, soto Brexa. Solici-tano li danari e non si resti. Item, hanno auto letere dii capitano di le fantarie, che monsignor di Durazo li ha dato il castelo et tutto; sichè voi suo fìul fo dato per obstaso, e però se lo mandi. Item, aspela quanto à capitolato e dii salvoconduto, et di cremaschi perdonati, etc. ut in litteris. Fo ordinato far Pregadi tardi, tolto per sier Lorenzo Capelo savio a terra ferma solo, et voi meter angarie. Da poi disnar aduncha fo Pregadi, qual dete a mormorar a molli, dicendo che voi dir questo Pregadi ? et leto le soprascrite letere. Poi sier Marin Morexini l’avogador andò in ren-ga zercha il conlrabando e il podestà di Chioza, e fe’ lezer do comandamenti fati al predito podestà mandi in questa terra il contrabando predito in pena di ducati 000 justa la parte presa in Pregadi, et non volendo ubedir, voi meter per parte, insieme con li compagni sier Bernardo Bembo dotor et cavalier el sier Francesco Orio, eli’ el sia caduto a la pena. Sier Gasparo Malipiero, fo avogador, contradise di- i 1) La carta 68* è bianca.