407 MDXIIj WCEMBRE. 408 fanti ducati a dì Vicenzo da Matalon 104 347.1..... 20 Zuan Antonio da Vallrompia Antonio da Castello 231 754.4.12 >12 ai Schiaveto dal Dedo 50 166........ 8 Guarda de l’llluslr. i U 1 nuovi governador 112 363........'14 Otavian di Naldo 114 379.4.12J 20 Ilironimo de la Lama 95 315.1. 4\ ■ Cesaro de Gavina 192 624.4.12 22 Francesco Calson 328 1057.3. 4 24 Ilironino FalJnanzi 108 343.4. 5 3 Pontevico Zuan da Ricte 97 325.4.16. 26 Babon di Naldo 309 1009.5.....» Alfonxo da Pisa 166 542.2.12] Guido di Naldo, novi ( 30 > e vechii 271 760.1.16 Morgan te da Porosa 144 464.6, Tomaso Fabron 250 787.5. 8 24 Bolognin Brisigella 68 224.6...... 26 Aurelio Brisigella 72 00 GN Gallo da Brisigella 84 270.5. 4 26 Novemb. Rizo da Cavina Ilironimo Tartaro 150 490.3.12 17 a Ber¬ gamo Alons de Palma 212 367.3.12 20 Domino Benedelo Crivello 500 1387....12 25 230 A di 17 la matina, nulla fu da conio, el li savii non volseno far Pregadi per indusiar a doman che è sabado, et ozi consultar quello si ha a scriver in Pranza. Eticim ne era de quelli ariano voluto intender quello vorrà dir il Stafileo nontio dii Papa che vien a la Signoria nostra col monitorio, over altra proposta ete. Et fo terminato far Consejo di X con la zonta nuova di X, di presoni ; et questa fo la prima volta si reduseno; et fonuo su sierPolo Contarmi qu. sier Francesco, era in Lignago, qual si presentò venuto di Parma, stato prexon di francesi, et fo taià certo spazo di Colegio acciò potesse provar quel el voi utpatet; et fono su altri presonieri. A dì 18 la matina. Vene in Colegio Matio Bre-xnn stalo a far il ponte sopra l’Adexe : qual è su 30 burchiele, si fa e disfà subito; e aricordò certe cosse; dal qual inlisi la compagnia dii governador fanno molti danni. In questa matina non fo alcuna letera, c li savii andono consultar despersi di la Signoria. Da poi disnar fo Pregadi, et Icto le infrascripte letere. Di campo di Ronchi, diiproveditor Capelo, di 16. Come li synici sier Faustin Barbo e sier Zuan Antonio Venier è stati de lì, e sono alozali a Albarè in cha’ di domino Leonardo Grasso. Fanno inquisi-lion, et è stati con esso proveditor a veder far la mostra et pagarli, di la qual cossa è contentissimo, et li ha dato li conti e tutto. Item, scrive non si voi levar de lì dove è, ni passar di qua di ì’Àdexe, si no in 4 caxi : l’uno la Signoria col Senato li comandi exprcssc, l’altro ch’el governador si parta, qual ce-gna omnino volersi partir, terzo li spagnoli con ale-mani intraseno in Verona, quarto per bisogno di vi-tuarie ; tamen fin bora hanno auto assà vituarie. Item, replica si mandi danari per pagar le zente etc. Di Salò, dii proveditor Dandolo. Dii levar di spagnoli, e vanno per passar Ojo. Dicono andar a tuor la rocha di Trezo ch’è in man di francesi ; hanno tolto l’artilarie orano in Brexa e posto a sacho la piaza; sichè in Brexa non li ò rimasto 40 spagnoli; e altre particularità. Queslo aviso di spagnoli che vadino di là di Ojo a Lodi, si ha per altre vie et altre particularità. Di Hongaria, di l'orator nostro Surian, di 230* 20 Novvmbrio. Come hongari è corsi ali confini di turchi 17 mia su quel di turchi, e fato danno assai e recuperato corti animali, che essi turchi haveano depredati a hongari. Item, ancora non era partilo quel orator destinato al Signor turco, domino Felice Raguseo, etc. Di Cliioza, dì sier Marco Zantani podestà, di 17. Come, sora Goro, per una barca grossa de feraresi di remi 30, patron quel chiozoto fo bandito con taia, è stà preso uno schierazo con tormenti, si dice stera 2000, et una barca grossa non sa de chi siano ; etiam hanno preso 9 nostre barche di Chio-za. Esso podestà et il capitano di Po che li hanno voluto mandar driedo le barche large, non hanno voluto andar dicendo quello recuperano la Signoria fa dar indrio; sichè è mal tenir quella armada lì indarno. E cussi scrive in cousonantia il capitano di Po, richiedendo licentia. Fu posto, per sier Vetor Morexini proveditor sora lo pompe : alento per le leze le done non po-, leno pollar coleti di niuna sorte, et hessendo cossa di poca spesa et honesto portar e utele, 1’ anderà parte, che le ditte possino portar coleti schieti di seda, non però fodrati di zebelini, nè di lovi, nè di martori etc. ut in parte. Et fo solo che messe questo. Sier Nicolò Grimani nulla volse metcr. Andò la parte, 58 de sì, il resto di no, e fu preso di no. Fu posto, per tutti li savii d’acordo, che sier An-