17 MDXII, SETTEMBRE. 18 scrivono sguizari sono pochi e vanno a la volta di Trezo. Di quello seguirà scriverò poi. Di domino Tìiadeo di la Moietta, vidi letere date in campo apresso Brexa, a dì 2, drizate a Lunardo di Bizieri suo eanzelier. Come, per lettere dii conte Marco Antonio suo fìol, qual è soto Crema, à auto aviso : che essendo ussiti fuora de Crema francesi, lui montò a cavallo con la compagnia che l’ha de homeni d'arme 40, insieme con il pro-vedador zeneral, e li fo morto uno suo homo d’arme da la arlelaria, e fu menato via la gropa dii cavalo dii proveditor, e questo fo a dì ultimo avosto ; poi adì primo li francesi ussirono fuora un’altra volta, e con li nostri guastadóri che facevano li bastioni e lui insieme con la compagnia di domino Pe-tro da Longena e la compagnia del Tirandola forano a le man e fo morti doi cavalli, e poi li francesi fono rebatuti dentro di la terra. Questo è quanto fin hora ha di le cosse di Crema; di quello seguirà sviserà. 7 Copia dì una letera scrita in Alexandria per sier Zuan Mar zelo di sier Donado, data a dì 23 zugno 1512, drizata a suo padre, et ricevuta a dì 4 septembrio in Venetia. Come, a dì 17 del passato, per via de Ragusi over Puglia fo l’ultime sue, da poi le qual, havendo nel Cajero il clarissimo orator nostro, con il consulto de nostri che de lì se ritrova, deliberato di acrescer il presente dedicato al signor Soldan, el qual conira ogni solito volse che al primo montar a sua presen-tia fusse insieme portato il presente aziò quello pu-blice fusse da lutti i signori e sua corte veduto, et per quella zornata, fate le solite salutazione, ognuno se tornò a casa, e da poi zorni 2 dete secretia au-dienlia, e per quel se intexe, par riinagnise satisfato e ben ediflchato con la Signoria nostra, volendo però nel fine di dita audientia che l’orator li prometese che la Signoria de pena capitai puniria sier Piero Zen consolo di Damasco che è lì al Cajero ; al che non volendo prometer nè consentir il prelato orator, par il signor Soldan rimagnise molto adirato. Da poi le pratiche et mezani comenzò andar a torno, prome-tendo post multa che montando a la publica audientia, el dito orator li meneria dito sier Piero Zen davanti, e li confesseria de aver falito .contra il signor Soldan, e cussi facendo e lo consegnerà al prefato orator, con dir che a Venetia l’havesse a condur da esser punito secondo il beneplazito di la Signoria, e che fato questo tutto seria conzo, e per questo have-I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XV. ria bona expedition. E havendo a sua compiasentia e per statisfar l’animo del signor Soldan concluso de cussi far, l’orator montò in castello, dove era raduti tuti i signori et corte, et lì fu conduto el dito sier Piero Zen, e da po’ molte zerimonie, fu consigliato in cadene al dito orator secondo 1’ bordine posto, al quale poiprceter ordinem el Soldan alto e superbamente parlò, digando che sevenitiani volea praticar nel suo paexe, de primo volea che lutti li capitoli che concluse Tanguardi suo ambasador fusse anichiladi, e che lui volea reformar patti e capitoli a suo modo ; etiam voleva el tributo di Cypro li fusse dato non come è stà fato ma come el doveva haverlo, con eludendo che l’orator dovesse andar a caxa con pensier di farlo contento de tutto quello el voleva, altramente deliberava che venitiani ussisse de tutto el suo paexe, tornandoli però prima el suo regno de Cypro, e perchè altri el pregava de tuorlo con darli doppio tributo, e che l’havea modo con el consulo de francesi de dar exito a tutte spezie e robe dii suo paexe. E con altre simil superbe e despiazevol parole dete licentia ; e venuto a caxa l’orator, li mezani et pratiche fu atorno dimandando 7 * molte inhoneste cosse, tra le qual, per refazimento di tributi di Cypro più de ducati 30 mila, al che havendo al bisogno risposto l’orator con dir se mara-vegliava di tal dimanda hessendo in esser le carte di recever de li tributi saldi e satisfati di tempo in tempo, il che referito al dito Soldan in colera feze risposta che quelle carte erano de niun valor el che per nulla le apreziava, perchè li sui secrelari et scrivani, che quelle havea scritte, havea auto da la na-tion più de ducati 1000 di magnarla. La qual pratica tandem par si babbi risolta con dir voler star a de-scrition de la Illustrissima Signoria che debbi de cce-tero far vegnir il tributo in robe bone e che vaglia il prezo : havendosi poi ristreto di voler fermar le parti e capitoli novi, e par ne habi dato 13 over 14. Per il primo voi che la nazion sia obligala de tuor ogni anno sporte 210 de piper al precio de Dio come el coreva, el qual saria poi in sua mano et volontà de sui ministri de meterlo a quel segno che a lui paresse; el qual capitolo afirmandose quod Deus advertat, saria impossibel poter pratichar nè durar questo viazo. Per il secondo, voi che tutti arzenti che vegnirà al viazo sia obligati de darli a lui al prezio ut supra de Dio come correvano ; il che etiam saria in suo pedo de bassarli come a lui pia-zese. E per il terzo, che nel paexe continuamente habi a romagnir 10 merchadanti. E per il quarto, che le galie del trafego debi navegar ogni anno, et simi ■ 2