87 MDXII, SETTEMBRE. 88 46 Fu posto, per li savii, u'ia letera ai provedadori in campo. Come debino mandar il capitano di le fantarie a ultimar la Capella di Bergamo con parie di le zente l’ha, revocando quello li par. Item, mandino do canoni a dita impresa, e altre particularità. Fu presa. Fu posto, per li diti, una letera a Zunn Piero Stella secretarlo nostro apresso sguizari, exortandoli a voler aver bona intelligentia con la Signoria nostra e la Liga, e che il Cardinal Sedunense fa mal ofi-cio, ne ha impedido quasi la recuperation di Crema, e questo non richiede etc. Et fazi 1’ oralor pontifìcio usi qualche parola acciò non intravengi qualche scariddo, che de facili potrà occorer, usando tal termini essi sguizari de impedirne non recuperamo il Stado nostro di man de francesi, che con li nostri danari bona parte è cazadi de Italia. Presa. Fu posto, per il Colegio, atento li meriti di sier Ilironimo Donato el dotor, morì orator nostro al Summo Pontefice, che sia dato ducali 1500 de debitori di le cazude per aiutar a mandarne un’ altra Ila, ut in parte. Ave 110 di si, 65 di no; non fu presa. Fu posto, per sier Nicolò Trivixan savio a terra ferma, sier Silvestro Memo e sier Andrea Dolfin savii ai ordeni, una parte zerclia il colimo di Damasco: di serarlo a 5 per 100, e ti am ut in ea. A l’incontro, sier Marco Antonio Sanudo e sier Andrea Diodo savii ai ordeni, che il Diedo ozi introc, messorio di serarlo a raxon di 4 per 100 c si seri di là, e si depositi ut in parte. Andò le do parte : 23 non sincere, 29 dii Trivixan e compagni, 60 dii Sanudo. Presa. Fu posto, per li consieri, dar il possesso di certi beneficii a Padoa al reverendissimo Cardinal Flisco, come par per il breve dii Papa, et fu preso. Noto : parte di ditti beneficii avea sier Piero Mudazo qu. sier Nicolò, zoè San Daniel, Cortaruol e Monte de le Croxe, tutti in padoana. 46* Adì 17 la matina. Vene in Colegio l’orator dii Papa con quel nonlio noviter venuto, al qual, per il Principe li fo exposto la deliberation dii Senato di dar e l’armata e una banda de artellarie et 2000 fanti, mandar li danari a farli in Romagna a l’orator nostro sier Marin Zorzi, e si manderia il resto expe-dita la impresa di Brexa ; el qual orator si contentò e fo terminalo scriver questa sera a Roma. Vene de more 1’ orator vspano, su varii colo-quii, etc. Di campo, fo letcre diprovedadori generali, date soto Brexa, a dì 15, horc 3 di note. Prima a li Cai di X, in materia di la praticha hanno in Brexa, con alemani, di haver una porta. Item, hanno di Crema, li sguizari non sono partiti ma stanno fermi a Bagnoli; dicono aspetar certa risposta. Item, il governador è in colera, si voi partir, voria le zente andò a Crema e non vien ubedito. Etiam li provedadori sono in colera, non hanno ubedientia et vo-riano fusse fato in loro locho. Di Bergamo, vidi 1etere di sier Yetor Lipo-mano, di 14, Ti,ore 21 e mesa. Come in quella matina hanno, per più vie, sguizari par vengino verso bergamascha, e di questo el provedador è avisato in campo, e quelli di Crema hanno mandati 200 cavali lizieri driedo loro. Scrive lì a Bergamo si ha fatto tutte le provisione di homeni di queste vale, qual sono venuti in la terra, et il capitano di le fantarie con zente anche lui veniva driedo, e tien quelli è soto Brexa manderà anche loro zente ; ma chidize i voleno venir a tuor la Capella. Tamen, questa matina el provedador Mosto ha mandato a dir questo al castelan francese, è in la Capella, el qual dize che si i vegnirano che lui non ha paura di loro, e che ’1 gè mostrerà il vixo; et perchè el provedador li aricordava che ’1 levasse San Marco, el disse subito si haverà auto Brexa consegnerà quella forteza, e che non si dubiti de lui, che ’1 fa più per noi la stia cussi, di quello saria se l’avesse zà data a la Signoria. Scrive lì verso Trezo è cavali nostri de stratioli 150 ; sichè non hanno una paura al mondo, et il provedador li ha dito s’el voi andar lo meterà in rocha; li ha risposto che l’anderà de bona voglia, sichè, acadendo, l’intrarà dentro e torà li homeni e vituaria, e non ha paura di niente, si ben verrisseno, ma tien (non) i vegnirano in queste bande. Se dize che i voleno andar verso Trezo; chi dize sono da 4 in 5 milia, e chi maneho, tamen si tien anderano sul cremonexe, e anche ne sono assai cavali de milanesi. Lui tien sguizari non siano più di 3000; sichè non dubita nulla: tien il provedador haverà scrito e luto le cosse grande. Tamen di hora in bora hanno avisi dove elidi sguizari se drezerano, e secondo, si governerano. In questa hora hanno che 1200 sguizari e altre zente milanexe sono passale a Chaffa. Dicono voler andar a Trezo, perchè quel castelan ge ha fato de grarr butirri suso el milanese. Hanno etiam hora auto letere di Crema di questa matina: che il capitano di le fantarie li voi venir driedo con parte di quelle fantarie e zente e venir verso Bergamo, e judicha i vogliano venir a tuor la Capella e tuorla per la Liga. El provedador ha spazato in campo li mandi 500 fanti per guarda di la terra, perche si sguizari venisseno