121 MDXIIj SETTEMBRE. 122 fo letere date a Lugo, adì... . 11 sumario di le scriverò di solo. Dii capitano di Po sier Andrea Contarmi, vidi letere di 22, in porto di Ravena, a hore do di sorno. Come ha ricevuto una letera di la Signoria, di 17, a lui molto grata. Avisa, per uno secretarlo dii signor ducha di Urbin li fo fato intender la intention soa era che lui levasse sopra quelli bur-chii fanti 800 et levarsi come el si atrovava, non ob-stante non havesse fatto se non burchi 17, per inanellamento di legnami, et disse faria quanto voleva sua signoria, e subito feze dar la trombeta di bataia e spazoe messo a posta a sier Marin Zorzi che li dovesse far intender quello havea a far, qual subito li rescrisse per nome di dito Ducha si dovesse levar questa matina come el si atrovava. E cussi al far dii zorno ha fato ussir dii porto li burchi con il resto di l’armada menuda, e lui capitano con la fusta di Lucha Bon, aspetano il colmo di l’aqua per ussir, e cussi anderà a la bocha di Primer dove a tenderà ordine dal Ducha, qual se dia levar etiam, lui da mattina a bona hora et esser sopra la riva di Po. Quello seguirà, aviserà. Scrive la fusta di Lucha Bon più volte come el passava davanti cridava : danari, danari, a modo di soldati, ancora che non fusse il tempo, per esser mal uxadi, et è rimasti in terra più di 40 e con faticha li ha reduti in fusta. Avisa di zio la Signoria et si provedi, aliter non li mandando la paga, sarà disarmata. Item, in Primier, scrive de hore 15, a dì 23. Come zonse quella zente a hore 20 in bocha di Primier, e a hore 23 zonse il ducha di Urbin in persona con pochi cavali. Li richiese marangoni per forti-fiebar una sponta mia 8 lontan per el passar di le artellarie. Subito li mandoe zercha homeni 30 con legnami in spala e feramenta per far questo effe-cto, e ritornò a hore 4 : riportono aver fortifichato. E pocho driedo, vene un messo dii Ducha a dirli dovesse acostar li burchi, e preparar li ponti per le artellarie; et subito mandoe l’armiraio, e non fornito fortifìchar la via, che si messe tanta pioza più fosse mai, e queste zente d’arme e fanlarie sono al discoperto. El Ducha, visto el tempo messo a la pioza si è levado con tutto lo exercito per Ravena, dove dize voler dar la paga, e fatoli intender si lievi etiam lui capitano e andar a Ravena. Parendoli, scrive, non si poter-Ievar per esser syrocho grando, e durerà qualche zorno, solicita si provedi a la paga di quelle zur-' me, aliter resterà disarmato, acciò volendo il Duca poi si lievi da Ravena, non possi per non haver zur-me, che si aria causa di dolor di la Signoria nostra. Item, scrive crede far qualche facenda avanti ch’el ritorna a Ravena. Di Vicenso Guidoto secretarlo nostro, date a Fiorenza, Vultime a dì 19. Avisa come a di 17, hessendo andati l’oralor cesareo, il conte di Santa Severina et lui secretario nostro da la signoria di Fiorenza e dal confalonier novo Zuan Batista Redolfi a dirli se dovesseno dechiarir in la Liga et trovar modo al governo loro che possino durar, havendo una volta levatosi di l’amicitia et protetion di Fran-za ; qual rispose ditto confalonier erano contenti di far ogni cossa quando i vedesseno le proposte, tuta-via servando la loro libertà. Li oratori risposeno erano savii e sapevano ben quello havesse a far. Et venuti a caxa, hessendo esso secretario nostro a disnar con il reverendissimo legato Medici, che è in la soa caxa, sentì gran rumor in la terra, però che alcuni zoveni erano andati al palazo et tolto quello a nome di Medici, cridando : palle,palle, adeo por Fiorenza non sì sentiva altra voce che la caxa e insegna de’ Medici; et poi quelli signori che erano in palazo ve-neno a caxa dii Cardinal preditto, a dir a soa signoria reverendissima venisse a palazo che hora mai vedeva il voler di la terra che Medici li governaseno. El qual non volse, ma li dete in nota certo numero da esser eledi reformatorì al stato, e fonno di quelli piaceno a essi Medici. Et cussi poi fo convochalo il populo e citadini, e andati questi signori su certo pulpito, elexeno questi deputati che è notati di sopra a tanti per sestiero, e cussi il populo avanti li dimàn-dasseno si erano contenti disseno de sì, e questo per paura di molti armati erano di la factiono di Medici etc. Item, hanno terminato a la guarda di la piaza Ramazoto con 500 fanti, e di fuora di gente d’arme hanno 400 lanze, zoè il marchexe di la Padula tolto novamente, era nel campo di spagnoli con 200 lanze, et el loro capitano zeneral, el signor Franzoto Orsino con 100, el conte.....Rangon fradello dii conte Guido con 50, et el conte .... fratello del conte di Solauo con 50, in tutto numero 400. Item, il Cardinal scrive a dì. . . dovea partirse e andar dal viceré, qual era a .... e luor licentia e ritorneria in Fiorenza, et lui secretario resteria con il viceré. El qual campo di Spagna vien verso Lombardia; si dice per andar verso la Franza in la Borgogna, per far danni al re di Franza. Farà la volta di Modena per esser a parlamento con il Curzense, va a Roma. Item, fiorentini danno li danari a’ spagnoli, etc.