75 MDXII, SETTEMBRE. 76 monsignor di Durazo, dicendoli che ’] Crivello el voleva vendere a’ sguizari, et tornato fora, el signor capitano fece saltar in arme la compagnia del Crivello, el che visto per monsignor de Durazo, dubitò de quanto li havva dicto lo prefato magnifico domino Angelo Francesco, vene a lo acordo al quale lo haveva tirato el Crivello, per salvar l’onor suo sotto tali velami come è usanza de soldati. Monsignor de Durazo e tulli questi francesi voriano più presto essere schiavi de’ turchi, che cadere in mano de’ sguizari. Se feze chiaramente intendere questa matina, che con nui contra sguizari volevano star ad vita et ad morte, et, per quello che cadauno judicha et pò comprendere, el Crivello vene de bonissime gambe et fece melere in arme la sua compagnia a la porta, et come sagaze, per farse bene cognoscere che vadi con nui a bon camino, ussite de fora et sempre stè con nui, e il signor capitano, che de questo non se contentava et che ha intelligentia secretissima con uno capo di squadra del dicto Cri-39 * vello, fece che fo el primo a la porla con compagni 100, sichè li altri quando havesseno bene voluto non haveriano potuto malignare; ma bora afermo el Crivello venir con noi de bonissime gambe. È necessario che vostre magnificentie mandino subito in mano li ducati 7000 per dare al dilto Crivello, i quali auli, subilo ne consegnarci la porta, et danari per due page per compagni 500 per una servita et l’altra che hanno a servir sicome se conlien ne li capitoli, i quali sono assai più ampliali, e sopra tutto quelli siano consigliati per la Illustrissima Signoria nostra et mandasse ad esecutione; ma li danari non voleno tardare per bavere la terra libera al nostro comando de la rocha. Veramente non è da dubitare, havendo noi per hostagio lo figliuolo de monsignor Durazo, de non se partir de questa terra, fino che non si acompagni fora con el salvoconduto de la Saudita del Nostro Signor, olirà quello de la Illustrissima Signoria nostra, che ’1 possi passar per via del Genoese et altri lochi che a loro parerà esser sicuri, con soe robe et cavalli et tutte giente et compagnia soa, et conforta et prega et suplicha le magnificentie vostre vogliano volantemente scrivere a la Illustrissima Signoria che la scriva al magnifico oratore in corte, che impetri tal salvoconduto da la Santità de Nostro Signor, e di più che Soa Beatitudine mandi uno comissario nanzi che lo acompagni securo, et sia tanto ampio dicto salvoconducto quanto dir se possa, che non manchi de mandar lo commissario per più contento et segurezza soa: la qual cosa conferirà molto a le cosse di Brexa. Et questo vole essere vo- lanlemenle, perchè havendoli el signor capitano data la fede, non se parteria de qui per non li venir meno fino che non se parta lui. Domane da mntina per tempo se parie de qui uno nontio de lo prefato signor capitano, con uno del capitano Crivello, che vanno a la Illustrissima Signoria con li capitoli del dicto Crivello per la confirmatione de quelli, quali qui inclusi ne mando una copia ad Vostre Magnificentie, pregando iterum quelle per parte de esso signor capitano li mandino li ducati 7000 et li danari per le doe page de la compagnia del Crivello. Siamo stati tutto ozi fora de la terra, et il Crivello sempre con noi fino a la notte; però più presto non ho potuto scrivere ad Vostre Magni leen lie, a le qual continue me ricomando. Ex Crema, die 10 septembris 1512. Servulus Aloysius Petri. Copia di una le ter a di la Signoria Nostra, aprova li capitoli fati con Crema. Leonardus Laurcdanus Dei gralia Dux Vene-tiarum eie. Universis et singulis priesentes littcras nostras inspecturis, notificamus quod cum illuslris dominus Laurencius de Anguilaria Ceretis dominus capitaneus tocius pedilatus nostri promiserit et stipulatus fuerit infrascripta Capitula cum domino Benedicto Crivello capilaneo peditum pro rege Francise in terra nostra CremiB, Capitula ipsa grata habentes tamque facta nomine nostro, comprobavimus et confirmavimus atque tenore prasentium confirmamus et ratifica-mus, mandantes omnibus ad quos spectat ut ipsa inconcussa et inviolata observentetobservari faciant. Data in nostro Ducali palatio die 14 septembris in die prima 1512. Tenor autem capitolorum sequitur: Primo: ducati 1000 a l’anno, vidclicet ducati mille de beni de rebelli in Padoa e altri beni de la Illustrissima Signoria come a li primi capitoli. Item, una casa in Padoa per sua abitatione, come in diti capitoli. Item, ducati 800 de beneficii ecclesiastici in cre-masco, bergamasco et brexano per uno suo nepote, come in essi primi capitoli. Item, la compagnia de fanti 500 pagali a la usanza dii re di Pranza a L. 16 di pizoli per paga, e