209 MDXII, OTTOBRE. 210 mata di Franza ussite fora, et sorti tre mia lontano dii porto, la qual, auto vista di laenglese, lassonol’an-chore per ochio e tornono in porto predito ; ma restò fuora do nave le più grosse, tra le qual la granda charachia de Brest de portada de tonelli 1500 in ordine. E1 vento era grande e grosso mar, tamen, mai-stro Thomaso Chanivet capitano di la nave dila Regente, qual non era a tonelli 500 a quella di Franza, e una altra naveta englese andono adosso a questa grossa francese e la sfondrono. La Regente se andò a bordar, e gitato el ganzo, se inchadenono insieme. Fo combatuto assai; durò la bataglia bore 2’/*, morti de una parte e l’altra assai, tandem englesi restò vincitori. Visto cussi francesi, per non veuir in man de englesi, gito il focbo per brusar englesi e 1’ una e F altra nave se destruse. Lauda molto el capitano Chanivet, e dize scampono vivi de englesi da 120, di 800 eh’ erano su dila Rezente. Di francesi scapoladi 20, di 1500 eh’ erano e fati presoni. Et una altra di tonelli 1000 francese, che non potè intrar in porto, fo bombardata assai, la qual si levò e andò in mar, e una nave englese ben in bordine la seguitoe. Poi F armata englese andò in Artamura per conzarsi, e qualchuna è ritornata in Antona; poi riconzale le navi tornerano fuora. Manda la nota di quelli era sopra la nave francese sopradita, e dice F armata englese brusò in assa’ lochi su la Bertagna da nave 24 de’ francesi. Itera, quel zorno a dì 5 hanno preso una nave de’ francesi, sopra la qual era capitano Drepa, e più che hanno de altre nave armade butade a fondi. Qui serano notadi i homeni e ordinanza et altro>, erano sopra la grande eliaraehia de Brest del re dì Franza,.....bar za de portata tonelli 1400 in\1500. Monsignor di Chiaramonte, grande armirajo di Franza. Monsignor Primoia capitanio di la nave. Monsignor Enores de Claricha. Monsignor Simon de Loy. 118* Monsignor Vangel. 300 cavalieri zenlilhomeni. 800 tra marinari e soldati. 50 bombardieri. 100 balestrieri. 400 pipe de biscoto. 100 pipe di carne salata. 16 bombarde grossissime di bronzo sopra charele, et altre bombarde, schiopeti e archi busi senza numero. / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XV. 1G0 meze bote di polvere di bombarda. 2 ... di portata di 40 bote F uno di bronzo. Questo se ha dal nochiero e altri presi vivi. Oltra questo, cadene d’oro da cavalieri e danari contadi per valuta grandissima. Da poi disnar fo Pregadi, et leto le lettere, ma niuna de Ingaltera, lieet questo aviso sia, che ho notato di sopra, in li Pexari. Fu posto, per i consieri, non era sier Lorenzo di Prioli, elezer de presenti, atento la importantia di tempi, tre sa vii del Conseio et uno ordinario, potendo esser electi quelli si chazano, et li savii non erano venuti fuora, et F ordinario è in locho di sier Antonio Trun procurator à refudado. Ave 22 di no, et fo tolto el scurlinio, et poi balotadi rimaseno: sier Zorzi Corner cavalier procurator, 120, sier Leonardo Mo-zenigo, fo savio dii Conseio, 97, sier Alvise da Molin, 76, et sier Francesco Foscari el cavalier e orator a Roma, 70. Et perchè sier Alvise da Molin non poi intrar ordinario e cussi fo stridato, et perchè etiam fu preso in dita parte far uno savio a terra ferma in luogo di sier Piero Landò è ai servicii nostri oralor al Curzense, fino el torni, fu fato el scurtinio, rimase sier Antonio Zuslinian el dotor, fo savio a terra ferma, che vien presondi Franza. Ave 134 de si et 33 di no ; soto sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, è di la zonta ; cazete con titolo sier Marin Zorzi el dotor, et sier Antonio Condolmer e altri, tra i qual sier Francesco Capelo el cavalier, tolti numero Fu posto, per li savii, atento la egritudine di sier Marin Zorzi el dotor è orator apresso el ducha de Urbin, che de presenti sia electo in locho suo uno orator con 8 cavali e do stafieri et ducati 80 al mexe per spexe, e presa la parte, tolto il scurtinio, rimase sier Alvise Mocenigo el cavalier, fo savio a terra ferma, qual non è di Pregadi, et era in villa. 11 scurtinio noterò di soto. Fu poslo, per li consieri, una parte eh’ el sia concesso licentia al monasterio di San Francesco di Candia, poter vender certi beni etc. Fo presa. Fu posto, per li savii, una lettera in campo a li provedadori zenerali confortandoli a star fermi, perchè spagnoli, sicome dize il conte di Chariati orator yspano residente in questa terra, vien come nostri amici per ajutar a tuor Breza e cazar francesi de Italia. Tamen, stagino reguardosi, et altre particu-larità ut in litteris. Andò in renga sier Antonio da Canal, è a le raxon nuove qu. sier Zorzi, e aricordò se dicesse qual cossa di franzesi è in Crema etc. Fu presa. 14