93 MDX1I, SETTEMBRE. 94 di 10, in marchadanti. Come ¡1 cardinal Medici ancora non era intrato et stava con il viceré e spagnoli, i qual spagnoli erano acordali con fiorentini darli ducati 80 milia, et a l’Imperador ducati 40 milia, videlicet darli de presenti ducati 40 milia in contadi tra spagnoli e 1’ Imperador, el resto da ino G mexi, ogni do mexi una parte. Item, hanno dato il palazo a’ Medici zoè la loro caxa fornita, et do di le sue possessione et ducali 30 milia per li danni auti, e starano come citadini. Fin qui feno il confalonier Lorenzo Morelli per doi mexi, poi refudoe e fu facto uno altro per uno anno Zuan Batista Redolii, e intrò ; hanno loro oratore a Roma Antonio Straza dotor, et il confalonier Soderini che si partì per andar a Roma par non sia andato, si tien vadi in Pranza. Et qui soto sarano notadi li 8 signori che introno in questo mexe al governo dii Stato. Et li 20 che fo-rono electi sopra la reformatione di la cita con autorità. Item, dicono aver nova di Franza, il Re aver molto sentita tal perdeda e mutation di stato di Fiorenza, et che havia fato reteñir monsignor di la Pe-lisa el qual si havia apellato al parlamento di Paris, et etiam retenuto el generai di Normandia che stava a Milano, e che in la Franza non si parla di altro che di guerra. Item, che spagnoli è acordati con fiorentini, darli achadendo 1000 homeni d’arme et G00 cavali lizieri da esser pagati per fiorentini, et fiorentini li prometeno, bisognando in reame, darli 200 homeni d’arme; con altre particularità ut in litteris. Li signori di Fiorenza che introno a dì primo di septembrio presente. Ruberto Rodolfi. Alexandro Barbadori. Francesco Salveti. Nicolò Peri. Giovanni di Hironimo Federigi. Nicolò degli Albizi. Piero Marignoli. Antonio Rediti. 49* Venti homeni sopra la reformatione de la cita con autorità. Piero Guizardini. Ioanni Battista Redolphi. Benedeto de Nerli. Lanferdino Lanferdini. Guglielmo Àngiolini. Jacomo Salviati. , Lorenzo Morelli. Nicolò Zati. Pietro de li Alberti. D. Nicolò Altoviti doctore. Filippo Buondelmonte. Bernardo Ruzelai. Francesco di Antonio di Thadeo. Piero Francesco Tosingi. Guglielmo de Pazi. Luca de Maso degli Albizi. Lorenzo Benintendi. ne mancha tre. A dì 18 la matina. Vene in Colegio l’orator 50 yspano, al qual il Principe nostro lesse le letere di Mantoa, venute eri. Che sier Andrea Griti era zonto a Turin e veniva in questa terra, et che spagnoli venivano in Lombardia, e il marchexe feva far un pon te. El dicto orator disse si dovesse esser certi il viceré non è per venir contra questo Stado ; ma ben desidera si fazi 1’ acordo con l’Imperador, et lui orator intendendo el Curzense iterimi voi esser a parlamento con il viceré, voi andar in campo zoè fino a Mantoa, inteso il viceré vengi etc. Di Milan, fo letere dii Caroldo secretarlo, di 16. Coloquii auti col Cardinal Sedunense, qual dice la Signoria faria ben meter i confini col Stado de Milan. Item, el va a Lodi, et si ha fato far una armadura a suo dosso e forsi l’adoperarà presto. Item, ha expedito uno nontio dii Papa, venuto a sua signoria, chiamato Zuan Antonio da Venecia, non sa quello sia venuto a far, nè il Cardinal li ha ditto nulla. Item; coloquii auti dii vescovo di Lodi e lui secretano su Crema; si scusa, dà la colpa al Cardinal e milanesi, tamen è quello fa il tutto. Di campo, di provedadori generali, date soto Brexa, a dì 16, hore 3 di note. Come si vedeno desperati. Il capitano di le fantarie non voi mandar le zente per l’impresa di Brexa che sumamente importa, voi andar a tuor la Capella di Bergamo che non importa, il governator mo voria ditto capitano venisse etc. Item, altre letere drizate a li Cai di X, in materia di la praticha di Brexa etc. Noto. lutisi hanno praticha col castelan, voi ducati 20 milia. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto prò-veditor, di 15. Di provision fate, sicome il sumario di una altra lelera di sier Vetor Lippomano di Bergamo, pur di 15, scriverò di sotto, assa’ copiosa. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto lettere di campo, con avisi di Crema, che sguizari sono dove erano