415 MDXir, DICEMBRE. 416 questo è sialo per non averli pagali ; el dubita il resto furano il simile si fino 4 zorni non arano li loro danari, et lui li ha tenuti con bone parole, etc. È da saper, in questi zorni l’oralor yspano fo in Colegio, dicendo saria bon far una dieta a Verona col Curzenze e il viceré, et si mandasse il nostro proveditor Capello, che tien certo seguirla acordo, et altri coloqui. A dì 25, la malina etimi vene in Colegio dito orator yspano, dicendo aver letere che l’orator Landò avia tolto licentia a Modena dal Curzense, pregando la Signoria lo facesse restar ancora perchè non è si non bon diio orator sia apresso il Curzense. Et il Colegio li rispose li era sta dà licentia per il Senato el venisse, nè si poteva ordinar altro. El qual orator stè longamente in Colegio con li Cai di X ; fa il tutto per disturbar ste pratiche con Franza. Da poi disnar, fo Pregadi, et loto assaissime lettere. Dii Caroldo, di.....da Milan. Come, a dì 23, zuoba, el Ducheto col Curzense dovea far Fintata in Milan, et che sguizari voleno ducati 5000 da milanesi et spagnoli 20000 ; sì che si vedeno malcontenti di la venuta di esso Duca. Vedeno è in aiere, maxime non havendo la intelligentia con la Signoria nostra. Scrive altri avisi di le cose di Franza e di missier Zuan Jacomo Triulzi, ut in litteris. Dii Guidoto, da Lodi, di 21. Come, a dì 23, intrarà il Duca in Milan insieme col Curzense e il viceré e altri signori e il signor Prospero Colona ; e altri coloqui col viceré. Fu posto, per li savii, ch’el sia concesso a la comunità di Muja, quel zorno ebeno la vitoria, poter far una fiera lì in Muja, fo a dì.... e far festa, et li sia donalo 400 tavole; e fu presa. Fu posto, per li consieri, il possesso dii vescoado di- Feltre a domino Laurentio Campese auditor di Rota, fo fiol di domino Joanne doclor famoso, qual il Papa ge l’à dato: et fu preso. Fu posto ctiam dar il possesso di una abatia a Ruigo a domino Jacomo Rizo venilian, abuta dal Papa : el fu presa. Di Mantoa, di sier Fiero Landò orator nostro apresso il Curtense, date a dì 16. Come, in camino tra Modena et Fiorenza, scontroe il corier con la licentia, et perchè il Curzense era partito avanti, zonto ch’el fu lì a Modena, andò da sua reverendissima signoria dicendo aver auto licentia di repatriar. Qual rimase mollo sopra di sé, poi disse: <.< Mo li nostri è lì a Venecia ». Disse l’orator : «La Illustrissima Signoria sempre che i se vogliano partir, potano al suo piacer». E il Curzense disse: « Saria pur ben i fus-seno de qui » e tolse rispetto, e poi li mandò a dir per do soi secretati, l’era contento el venisse a Mantoa e lì aspetasse fino li soi fosseno zonti a Verona. Et poi partì per Milan, va a trovar il viceré, voi meter il Ducheto in Milan. Et cussi dito Landò verà a Mantoa etc. Di Roma. Fono lete le letere con li capitoli di la Liga a stampa, li qual io li ho auli zà zorni et la Signoria no. Di Constantinopoli etiam fono lete letere del tenor ho scrito. Di Trevixo, di sier Hironimo da dia da Re-xaro podestà et capitanio. Zercha quelle fabriche, el come il vicario dii vescovo e il suo fator...... ha acontentà insieme con li canonici e il clero pagar una parte di le opere per la fortificalion dì la terra etc. sicome liano fato li ciladini et populo et li nodari. Poi fo intrato, cazati li secretarii non intano nel Consejo di X fuora, in la materia de la Liga con Franza, et fono expedili tre capitoli manchavano, sicome con tempo li scriverò. Et è.da saper, sicome ho scripto di sopra, in questa terra si ritrova uno nontio di missier Zuan Jacomo Triulzi, nominato .... con lctera di credenza dii re di Franza, qual zonse a dì. . . dito insieme con Nicolò servitor di sier Antonio Zustinian dotor, qual fo mandato con letere in Franza. El qual è alozato in caxa di Gasparo di la Vedoa secretario, e sta secreto, con il qual si trata questa Liga si fa in Franza, et sier Antonio Zustinian savio dii Consejo va a parlarli et referisse in Colegio. Etiam lui vien per caxa dii Principe in Colegio con li Cai di X tratando tal acordo. Et questo Pregadi stete fino bore 8 di note et più. Di Salò, di sier Daniel Dandolo proveditor, vidi letere, di 19. Come spagnoli et alemani non sono ancora partidi di quella Riviera, e atendeno di continuo a robar et fano pezo che i pono. Lui pro-vedilor si fatica in adatar le cosse e si ha fato beni-volo con tutti quelli capitani spagnoli,zoè el Caravajal e il capitano Ronchadolfo, eh’è capitano zeneral di alemani, et con monsignor de Roys, i quali tutti mostrano volerli bene e quando li scrive qual cossa lo exaudino. Si dice tedeschi anderano a Verona et spagnoli dal viceré etc. In questo zorno fo eXpedita in Quarantia civil il 235 3.°, Consejo certa sententia fata per sier Fanlin Zorzi, sier Nicolò Memo......sier Alvixe Bolani proveditor sora i ofici conta sier Ilironimo Lipomano dal Banco e fradeli, per certi danari del 1492 tolti a la