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     la prima centena, francesi erano tirati in la rochela; sichè certo l’ariano.
       Di Bergamo, di sier Vctor Lippomano, vidi lettere venute eri di 30. Come si sente bombardar Trczo ; ma quel castelan francese, che è il baron <li Sbornia, ha messo la gata inora, el si voleno lenir el non slimano essi spagnoli.
       Di Crema, di sier Nicolò da cita da Fexaro proveditor, di 3. Come sta meglio dii mal li vene ; scrive si provedi di danari por quelle zente. Et de Trezo, fu preso la prima centena e si tien ancora, imo scrive clic con le artcllarie erano sta per francesi feriti 4 capi spagnoli, qualli erano sta con-duli a Sonzino a medicarsi ; chi dice è sia morto el marchese di la Padula capitano di le fantarie yspano.
        Di campo, dii proveditor Capello, di 5, liore
    3	di note. Come, havendo volato mandar sier Zuane Yituri proveditor di stratioti con li 500 cavali lizieri justa i mandati nostri verso Salò, non haveano potuto aver il passo a Valezo da li alemani è in quel castello nè a guazo li havea potuto passar il Merizo por esser grosso, linde erano aviati a la volla di Goilo e scrito al marchexe perii passo; non sa se Io havera-no. Item, manda letere aule da Milan del Guidolo. Scrive dii Caroldo ch’era zorito li in campo, vien da Milan per Venecia, justa la licenlia aula.
       Di Milan, di Vicenzo Guidoto secretano nostro è col viceré. Di quelle occorentie, sicome scriverò più avanti.
259	Vene in Colegio sier Piero Zen, venuto consolo di Damasco, vestito di paonazo, qual è venuto da Parenzo con barca di peota; et referite di quelle cosse di Damasco e dii Cajaro. Fo mollo longo, narò il suo infortunio, esser sta relenuto al Cajaro, e altre parlicularitù. Fo laudato de more.
         Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria c di savii ad consulendtm.
        In questa matina, domino Daniel Dal Borgo orator dii Curzense, stava a San Zorzi, vene in Colegio e tolse licenlia di partir, e liberalissime li fo data. 11 Principe li usoe bone parole, et parli poi a di 9 di questo.
        A dì 8 la malina. Veneno in Colegio li oratori dii Papa episcopo de Ixernia e il StaGleo, con li do oratori sguizari, et sentati cxortono la Signoria a volersi risolver c darli risposta di quanto esso Sta-lìleo ha proposto per nome dii Summo Pontefice, per poter concluder questo acordo con l’Imperador per ben de Italia ; et altre parole disseno, qual el Sta-iìleo parloe. El Principe li rispose sapientissime che
si era sta occupali in altro, e se li risponderla col Senato.
    Vene l’oralor yspano poi con li Cai di X, et siete in coloquii in la materia cl Irata di far acordo; va dicendo publicc voi la Signoria babbi tulio el suo Stalo.
   Di Beri/amo, di sier Bartolamco da Mosto, di 4, e vidi di sier Vetor Lippomano, di 4, liore 17. Come spagnoli erano atorno Trczo, zoè di là di Ada fanti 4000 e pezi 1G di artelarie, e di qua di Ada fanti 1000 tra spagnoli e lombardi, et che fevano un gran trazer, adeo sabato c domenega si ha sentito lì a Bergamo un extremo Irazer : fo a dì primo et a dì 2. El poi, dize, si ha che el baron di Bernia ch’ò dentro Irata va acordo, el era sta manda a Milan, sichè eri e ozi non si ha sentilo trazer; ch’è signal praticano di darsi. Scrive questi cittadini di Bergamo è resta molto sospesi e dubitano, tamen lui non si dubita ; è con domino Costanlin Paleologo qual aloza in vescoado, e a suo piacer sempre si potrà salvar con essi stratioli e andar a Crema o altrove ; sichè non à paura. Dice, eri si ave letere da Crema dal capitano di le fantarie, dimandava danari per pagar li fanti, e li mandasse omnino el proveditor Mosto ducati 2000 aliter li fanti si partiria. Dize esso sier Vetor ne ha-via trovato da Piero Andrea di Paxin ducati 800 a cambio a darli di qui, unde fo scrito a Crema mandasse a luor danari, si li daria ducati 1200 perchè ne era scossi di dazii parte. Tamen, par poi dito Fioro Andrea di Paxin havesse letere di suo fratello, che quanto a Venecia non li desse e cussi non li voi dar.
Item, scrive è zonto uno nonlio di Zuan Piero Stella secretario, è apresso sguizari, è zorni 10 parli da lui. 259 * Dize che acorda la cossa con Frisoni e Grisoni et la Signoria ne averà....
   Item, post scripta, per una poliza, dize esser venuta nova, portata per villani, che eri la rocha di Trezo si prese el si rese a pati a spagnoli.
    Manda una letera fo scrita da Milano a quel proveditor di Bergamo di T intrala dii Duca, la qual sara notada qui soto, perchè è degna di memoria.
Copia di una lettera di Milan, scrita per Zuan Jacomo Caroldo secretario di la Signoria nostra apresso il Cardinal Sedunense, data a dì primo Zener, in Crema. Nara l’intrata dii Duca in Milan.
     Magnifice et clarissime domine.
    Da Milano scrissi a la magnificentia vostra essermi stà concessa licenlia de ripatriare, la qual tuolsi