507 MDXIII, GENNAIO. 508 sia gran ressa tra i soldati c quelli ciladini. Eri fece la mostra a fanti zercha 30 di una compagnia pagada di ducati 000, vene di Bergamo la note preterita. E1 capitano se duol assai non haver risposta di molte cosse richieste a la Signoria nostra. 286 Da poi disnar, fo Pregadi per expedir la materia con Pranza. E't fo leto do ìetere di campo, una in materia dii governador nominato di sopra, l’altra clic vene data pur da San Bonifazio a dì 21 hore 4 dì note. Di certo caso seguito quel zorno a una hora di note, che per custion venuta tra alcuni fanti brixigelli e Pabron fonno a le man tra loro, adeo un brixigello vedendosi in quel modo, comenzò a cridar : “ Brixigeli, Brixigeli, „ adeo li brixigeli si armono et veneno in ordinanza contra l’altra parte ch’era di Thomaso Pabron; sicliè tra loro si menono assa’ bole, e con schiopeti e archibusi fevano baiagli;), feriti alcuni e amazati, adeo il signor governador e lui proveditor andò ivi, et in quella barufa niesosi con grandissimo pericolo, li aquietò. Ma tornati a caxa, itcrum il proveditor sentì il remor, sichè el campo fo tutto solo sopra, et tandem li brixigeli dubitando le zente d’arine non li cargasse adosso, si redusseno a uno con i loro capi, che sono quelli con la fazion sua da numero . . ... et erano aviati tutti in ordinanza a la volta di .. .... Li havia il governador e lui provedador mandati a farli ritornar; sichè è seguito un grandissimo pericolo; spera rimediar eie. Po leto la letera di quel citadin di Cividal di Be-lun drizata a sier Ferigo di Renier, qual ho notato di sopra. Da Constantinopoli, di sier Isicolò Zusti-nian baylo, di 2 et 3 Dezembrio. Una era in zifra, qual non fo leda. Scrive il Signor era venuto in Bursa e stava lì questa invernala, sichè avisa si poi mandar l’orator electo; e come el vien de qui Batista Sereni, dal qual se intenderà molti avisi etc. Fu posto, per li savii d’acordo, hessendo venuto in questa terra domino Ladislao fìol dii signor conte Piero Balsa Cosaza zentilhomo nostro, qual si ha oferto venir ai nostri stipendi con cavali 60 de cor-vati e altri cavali lizieri e più numero si a la Signoria nostra piace, nè voi altro checonduti i saranó in Istria aver la paga e li sia fato la mostra; per tanto sia preso ch’el predilo domino Ladislao sia conduto con cavali 60 lizieri, et quelli habino per cavali ducati .... et per la sua persona......Et fu presa 153, 36, 1. Fu poi intrato in la materia di eri di Pranza, e leto le tre opinion di savii, come eri, videlicct sier Antonio Grimani, sier Tomà Mocenigo procuratori, sier Alvise da Molin e sier Antonio Zustinian dotor savii dii Conscjo, sier Lorenzo Capelo, sier Marin Zorzi dotor, sier Nicolò Bernardo, sier Alvise Pixani savii a terra ferma, voi scriver a sier Andrea Griti, non potendo far di manco, concludi laLiga con Pranza senza Cremona e Geradada. Sier Antonio Trun procurator voi star sul preso e su li capitoli fati, e scriver aspelemo risposta. Sier Zacaria Dolfin savio dii Consejo e sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma voleno indusiar. Andò primo in renga sier Marco Zorzi fo Cao di 286 * X, qual voleva per sua opinion che si mandasse Zuan Piero Stella, che è a’ sguizari, in Pranza, e darli co-missione a lui di concluderla. Parlò poi sier Antonio Grimani procurator per la soa opinion, e cargo sier Zorzi Pixani, quando era orator a Roma, che non scrisse quello li disse el Papa, che si contentava di haver Faenza sola. Li rispose sier Andrea Venier procurator, qual voria acordarsecon il Papa e li altri, e non voi Pranza, e parlò ben da bon vecchio. Poi parlò sier Zorzi Emo, e fece una sapientissima renga in favor dii Colegio. Li rispose sier Francesco Trun fo savio dii Consejo, qual non sente la Liga con Pranza e voria acordarsi con l’imperador. Poi andò suso sier Piero Bernardo, vien in Pregadi per danari, fo longo e renga ridiculosa, el qual voi l’acordo con Pranza. Poi parlò sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma, el qual voleva che si mandi uno secretano per 45 dì. Demun, sier Zacharia Dolfin per la indusia. Poi sier Marin Zorzi el dolor, savio a terra ferma, e le’ una excelentissima renga per la sua opinion. Demun, sier Antonio Trun procurator per la sua opinion. Poi sier Antonio Zustinian dotor, savio dii Consejo, andò in renga, dicendo si havia pensà un modo qual lo meteria al Consejo, el qual la noie si havia pensà, ch’era di scriver in Pranza che aspe-temo la conclusion di capitoli mandati, con molle parole, et perché la Sacratissima Majestà vorà farla lì in Pranza, però senio contenti et li manderemo immediate uno secretano fin lì a sigilar etc. Poi parlò sier Nicolò Michiel el dotor, è di Pregadi, el qual voleva che . . .. el tamen demo comission apresso sier Andrea, concludi tulli li capitoli. Et fo mandale le parte: 4 di sier Antonio Trun, 26 dii Dollìn et Malipiero, 70 di savii, 86 dii Zustinian. Iterum, 71 di savii, 120 dii Zustignan, e questa fu presa e comanda grandissima credenza. Veneno zoso a hore 4 e meza, et la note fono faete le Ìetere in zifra et spazato la malina il nontio. Noto, hi questi zorni morite domino Andrea da