41/ MDXir, D1CEMBBÉ. 418 camera di Treviso, et relrazeno c lol di pena 1. 27. Eri parlò Maria Querini avocato di Lipomani; rispose sier Nicolò Memo, andò le parte, 2 bona, 8 taja, il resto non sinciere. Questa mafina parlò domino Rigo Antonio avocato di Lipomani; li rispose domino Venerio avocato fiscal ; poi disnar parlò iterum Mariti Querini, poi sier Carlo Contarmi avocato, demum esso sier Hironimo Lipomano, e ultimo domino Bortolo da Fin avocato. Era bore 4 di note; andò la parte, 8 di bona et 18 taja, et cussi fo tajata. A di 23. È da saper, la terra fu piena, come in questa note per Luca Boycho capitano era sta retenuti do preti quali voleano meter alcune scomuniche su le porte di la chiesia di San Marcho; si tien erano li monitorii manda il Papa in questa terra per il Stafileo, qual si ha il suo zonzer a Rimano. E poi visto per li Cai di X li diti preti non esser in alcun mancamento di Stato, ma volevano meter certe scomuniche per quelli non ha pagato la dexima papal, fono fati relasar-di prexon. Vene in Colegio l’orator yspano e domino Daniel dal Borgo orator dii Curzense, qual orator dimandò licentia di repatriar, havendo la nostra Signoria data al Landò. Il Principe li disse « Landò, il star era al suo piacer». E poi il conte Chariati orator yspano disse : « Saria meglio, Serenissimo Principe, ch’el vostro restasse a Mantoa et questo qui, perchè non saria si no bon, e queste cosse potrà piar sesto » dicendo : « Vederemo farvi lassar Vicenza e si fazi l’acordo. » El Principe non li rispose altro etc. Ta-men, per Colegio fo scrito a Mantoa al Landò restasse ancora lì fin havesse altro. Vene in Colegio li Cai di X con quel nontio di Pranza, et fo leto li capitoli justa la deliberatici! dii Senato et conclusi ; ma acadeva certa cossa, adeo fo necessario chiamar Pregadi, licet havesseno ordinà Consejo di X con la zonta. Da poi disnar, adunca, fo Pregadi, et leto queste letere, zoè; Di campo, dii provedi tor Capello, da Bon-chi, di 22. Come quelle zenle vociferano non havendo danari per queste feste. Item, quel contestabile nominato Jacomo ... . , l'usse partito e ritornato, è stato a Mantoa per comprar certe robe. Noto. Fo mandà in questa sera zercha ducati 5000, e doman se ne manderà altri 3000 per pagar le zen te. Di Salò, di sier Daniel Dandolo provedi tor, di. . . Di danni fanno alemani su quelle riviere ; di 19, come ho scripto di sopra. Di Crema, di sier Nicolò da Pexaro prove- i Piarti di M. Sanato. — Tom. XV, ditor. A visi di spagnoli andati in Geradada, et che voleno meter il Duca in Milan ; et altre occurentie di lì ut in litteris, el danari abuti. Fu posto certa parte in materia gallica, con gran credenza. Et veneno zoso a bore 24, e restò Consilio di X con la zonta poi fino hore 4 di note. A dì 24, fo la vigilia di Nadal. Fo gran pioza, e nulla fo da conto, solimi che Piero di Bibiena non-lio dii governador nostro, diceva a li savii, si non si facesse provisione, el governadore si parliria compito li 15 zorni ch’el contentò indusiar. Tamen nula si fa, voi agumento el altro, e questo perlungamento fu fato al capitanio di le fantarie c per il Consejo di X ch’el non sii solo il dito governador, etc. Da poi disnar, il Principe fo a T oficio a San Marco, justa il solito, con l’orator yspano, hungaro e dii Curzense, e il signor Frachasso, el fo compita la messa a hore 2 di note. Se intese in Ilistria esser zonta cri la galia di Ba- rulo, patron sier.....el il capitano sier Hironimo Capelo rimasto a Zara zonzeria subito ; qual galie hanno solimi il cargo di una galia, colli di specie 800 et 300 di seta in zercha, il numero ut in polisa. Et che al Zante, sier Andrea Boldù patron era morto da colico, et in Alepo sier Francesco Zorzi qu. sier Lorenzo merchadanle. Item, dite galie trovò a dì 3 di l’instante le galie vano in Alexandria, al Zante. Zonse etiam a hore .... con una barella longa, vien da Chioza, il reverendissimo domino Zuan Stafileo episcopo di Sibinico, nontio dii Papa, qual vene per canal e andò alozar a San Benedelo in cha’ da Pexaro, dove slava Zuan Beltrame spagnol suo amicissimo. Et vene per canal sonando una trombeta, per dimostrar fusse venuto, et zà per la Signoria 230 era stà preparato dove alozava l’altro orator dii Papa episcopo di Ixernia, in la cha’ olivi dii marchese dii Ferara che fo data al Papa, c inteso questo, fu falò desparechiar et preparar in San Benedeto. El qual Stafileo mandò a dir al Principe era zonto e portava bone nove, e da matina veria a messa in chiesia con la Signoria. Fo terminato farli le spese questa sera. Et ancora zonseno con lui do oratori sguizari di quelli • erano a Roma, quali fono fati alozar a S. Borlolomio in cha’ di Piero Pender, a spexe di la Signoria nostra. Gionse etiam sier Andrea Contarmi, vien capitano di Po, qual ha lassà G barche longe in tutto armate a Chioza et la fusla patron Luca Bon per custodia di la riviera; il resto di Parmada è disarmata; li burchi sono ancora restati a Ravena. El qual capitano è amalato. 27