303 MDXII, NOVEMBRE. 304 sta carta, con non bon calamo c mal tempcrado e pezor inchiostro, e la man non solum grieve ma tremebonda. Dice, ha per aiuto el trar di le bombarde a un trar di balestro a uno baslion di Mon-bello. A di 9 Avosto. Questi dentro ha trato de gran artellarie a li nostri di fuora. Fantarie che scaramuza; ma butano via la polvere. Dice aspetemo el campo grosso con le artelarie. Questa matina un schiope-tier marchescho ferì in la gamba monsignor de Con-cursal; non ha tropo mal, el trato fu longo. Questi ladri vasconi hozi ha spogliato tuto el monasterio e robe di seeulari in bona summa: l'ano assa’ rapine e strosiamenti saria longo scriver. Spera in la Divina Maestà non tornerano alcun di loro a le proprie caxe. Ogni dì ne vien morto qualche uno e la peste li fornise. Eri, 7 lo portati su un caro al lerajo a se-pelir come cani ; altra sepultura non meritano eie. Date et. 171 Noto. El dito Marcilo Negro, era vechio, se ama- lo et morite poi a dì 4 Novembrio 1512 in Brexa. 1721> Dii mese di Novembrio 1512. A dì primo. Fo il zorno di Ognisanti. Vene in chiexia de more il Principe vestito di veludo cre-mesin, con l’orator yspano conte di Chariali, l’ora-tor di Hongaria domino Philippo More, et l’orator dilGurzense domino Cabrici dal Borgo, poi il primocerio di San Marcho in mezo dii signor Fracliasso e dii signor Malatesta di Sojano, poi altri patrici, tra i qual non era sino do veste di seda, tutto il resto di scarlato, sier Ilironimo Contarmi fo proveditor in armada e sier Piero Trun savio a terra ferma et sier Agustino Pasqualigo Cao di XL veslido di veludo negro. Introno Cai di XL nuovi : sier Nicolò Zicogna di Sier Francesco, sier Vicenzo Zen qu. sier Thomà el caValier e sier Agustin Pasqualigo qu. sier Cosma, e Gai dii Consejo di X : sier Anzolo Trivixan, sier Piero Marcelo et sier Nicolò di Prioli. Et compito messa, Golegio non se reduse, et fo ordinato li savii redursi poi disnar ad consulendum. Di campo ni de altrove non fo letera alcuna. Da poi disnar, poi vesporo, zonse uno corier brexan con letere di proveditori zenerali di 29, ho-re .. di note, de occurrentiis, come dirò di soto. El campo di spagnoli è dove l’era a la porla di 1) La carta 171* è bianca* Brexa di San Zuane, e andavano dentro e fuora come li pareva, e altre particularità, qual perchè non poleno li proveditori zenerali nostri, qual, etiam se ritrovano al solito soto Brexa, scriver da novo letere particular per ordine noviter auto da li Cai di X, ni altre letere di campo di novo mandar, però le nove sarano un pocho tarde; pur le se intenderà. Et venuto el dito brexan in camera dii Principe, disse come portava bone nove, il castello era di la Signoria, perchè lui partì eri a hore 17, e vide che Babon andava con la sua compagnia armato a la volta dii castello a la porta, con uno pelizon indosso, e parlavano insieme, e per lutto il campo si diceva l’andava a tuor il possesso a nome di la Signoria nostra, e che il proveditor Capello era a cavallo e stava a veder questo. El proveditor Moro era ca-valchato col viceré a torno la terra. Tamen non por-.tava altre letere che queste di 29, hore ... di note. Dice è stato a Vicenza, dete una letera a quel podestà, la qual leta li disse : « Tu me ha portà la mior nova che haver potessi », el li donò lire 3. Per la qual cossa, il Principe mandò addirla a li procuratori e al canzelier grando e altri, e la terra fo piena. Et Io, inteso questo, era a caso a vesporo a Santa Marta, venuto a San Marco intesi nulla esser con fondamento, salvo quanto ho seripto di sopra. Pur tutti di questo ne parla, et nostri di Colegio stanno con speranza ferma, perchè zà la praticha è con dito castelan che ’1 si renda a la Signoria nostra, et ditto Babon va 172* inanzi indrio. Etiam vidi letere di 29 dii ditto Babon a uno suo canzelier, avisava il castello trazeva molto forte, eri et ozi, poi parliti francesi a’ spagnoli in la terra. Pur è gran cossa, non sia altre letere di 30 et 31 di proveditori di campo. Di Lodi, di Zuan Jacomo Caroldo secretano nostro, fo letere di... Come il Cardinal sedu-nense è li, e sguizari si parteno per non esser pagati e non voleno più star e vanno via, sicome più diffuse dirò di soto, lete le sarano in Pregadi le prefale lettere. Ozi vidi in questa terra sier Francesco Morexini el dotor qu. sier Cabrici, noviter a Padoa dotorado in....... A dì 2 la matina. Fo il zorno dei morti, Colegio pur si reduse. Di campo soto Brexa, di proveditori xene-rali, di 30, hore 4 di note. Come in quella matina, justa F bordine dato, fu falò la mostra di le zente nostre mia 3 lontan di Brexa, sopra una campagna a requisition dii viceré, qual vene a vederla insieme con uno capitano di l’Imperator nominato monsi-