183 •VDXII, OTTOBRE. 184 subito zonti se darà la bataia, c in questo mczo se farà la bataria dove hano posto lo artelarie, et dubita starano fin domali adatarse in modo che le possino bater. A dì 5 se atese a fornir de condur et piantar el resto de artelarie, et i nimici hanno parato fuora di la terra molti di quelli di Brexa, et molto più do-ne et putì. Domino Cristoforo Moro se sente alquan-quanto greve, et hozi ha auto un pocho di febre, tamen dice non haverà mal; si faticha tropo respeto la età. Scrive el Colateral ha afirmato a domino Antonio di Pii et lui francesi haver hauto una rota mazor che non fu quella di Ravena et mortili aasai homeni da conto, tra i qual monsignor di la Pelisa, e questo l’ha per relation di uno trombeta de’ milanesi, qual 103 è stalo questa nocte nel suo alozamento. A dì 6, mercore, se ha principiato a bater de sopra la porta et ultra de Torre longa ; et si ha batuto più di 40 in 50 pertege de muro, e tutta fiata se va dice al bon locho, et crede, per li preparamenti se fa, fra tre zorni over 4 se li darà la bataja, che Dio ci presti vitoria. El proveditor Moro ozi stà meglio, et par non habi mal alcuno. Si tien zanze che spagnoli habino a venir. Postscripta. L’è venuto qui in campo uno messo dii viceré di Spagna con letere directive a li proveditori et uno al signor gubernator dolcissime, facendoli intender esser zonti a Villafrancha. ben che le letere siano date in Ixola di Scalla, con lo exercito dii Chatolico re di Spagna per debellare queste reliquie di comuni inimici de la sanclissima Liga, ofe-rendosi, etc. Da Lodi, dii Caroldo secretano nostro, fo letere, dì 6. Come quelli sguizari erano alozati de lì via erano levati etc. ut in litteris. Di Zuan Piero Stella secretano, fo letere date . . ., qual fo lete questa matina, zonseno eri da Meran. Scrive di quelle diete fate lì, et hanno rimesso a un’altra dieta si farà a Bada, sicome di soto più difuse scriverò. Et che il Cardinal sguizaro bave scrito a quelli cantoni che dovesseno venir zoso a svalizar le zenle di la Signoria, perchè haria zente d’arme de’ milanesi, et a questo modo sariano i signori di Lombardia. I qual cantoni non hanno voluto far nulla, dicendo aver auto sempre ben da la Signoria Item, è stà licentiato l’oratordi Franza; sichè con lui non voleno alcun acordo nè intelligentia. 103* A dì 9 la matina. Vene in Colegio lo episcopo di Ixernia orator pontificio. Vene poi l’orator yspano, dicendo aver letere dii suo viceré, di Verona, et fe’ certa provisione, come dirò di soto. Era etiam con lui uno nontio dii viceré vanuto eri qua, e domino Daniel dal Borgo orator dii Curzense, qual stà in questa terra. Vene l’orator hungaro, domino Filippo More preposilo, qual è stato do altre volte qui orator. Questo zonse a dì 7 hessendo Pregadi suso, venuto con una fusta da Segna. Li fo mandato alcuni zentilhomeni contra di quelli erano in Pregadi, che l’acompagnòalo alozamento a san Moixè in la-caxa. E poi li zentilhomeni tornono iterum suso in Pregadi. Hor fo ordinato eri, per il Colegio, alcuni zentilhomeni a compa-gnar dito orator a la Signoria, Ira i qual sier Piero Pasqualigo stato orator in Hongaria et altri cavalieri et doctori zercha numero 12 con li zentilhomeni et lo nel numero, ma non andai, et venuto a la Signoria presentoe le letere di credenza dii Re, disse poche parole, un altra vofta diria la sua legatione, et fo reacompagnato a casa. Eranvi etiam li savii ai ordeni. Li fo falò la prima sera le spexe, poi lui se le fa, è venuto con persone.., etiam portò una letera dii Re di credenza al sopradito sier Piero Pasqualigo, qual la portò in Colegio. Di Hongaria, etiam fono letere di sier Antonio Surian dotor, orator nostro, da Buda, di 16 Septembre, portate da questo orator. 11 suma-rio dirò poi. Di Modena, di sier Piero Landò orator nostro, è col Curzense, di 6. Come era zonto Bernardo di Bibiena lì, va a trovar il viceré da parte dii Pontefice, a dirli non vengi con l’exercito in Lombardia. Item, è nova de lì che spagnoli e francesi è stati a le man verso Bajona, spagnoli è stà vitoriosi, è stà preso il ducha di Barbon; ma non si crede. Item, il Curzense dice partirà st’altra setiinana per Crema ad ogni modo; et altre particularità ut in eis. Tutti stava in aspetation di letere di campo sperando certo aver Brexa, et eri fo sentito bombardar assai da pescaori e altri homeni di villa; sichè le bombarde di Brexa si senteno qui. Di campo, vene di proveditori zener ali, date soto Brexa, a dì 7 hore 3 di note, in zifra, a la Signorìa e altre drizate a li Capi del Conseglio di X. Scrive, per una vidi di sier Polo Capello : come questa matina per tempo hanno seguitato la bataria gajarda, e cussi tutto ozi e la note, volendo andar su le fosse, Babon di Naldo è stà da un pasador ferito in la faza per li inimici; non haverà mal di pericolo, come dice il suo medico che l’ha visto. Item, è stà morti alcuni fanti brisigelli, etiam domino Piero Donado di sier Donado fo camerlengo a Vicenza, serviva con . .. cavali di bando pel piacer l’havea di cosse di guerra, el qual vene dal ca-