103 MDXII, OTTOBRE. 104 date in Ravena, a dì primo. Come ha ricevuto li ducati 3000 per far li fanti per il Papa, et è venuto li Francesco Duodo rasonato; ma è soprastato a farli, questo perchè il Ducha ha auto letere di Roma che li manderà subito li danari per pagar li fanti, et di 3000 erano non è resta 400; siché vede quelle cosse non andar a suo modo etc. Di sier Andrea Contarmi capitano di Po, date ivi. Come il ponte fermo è fato, mancha 3 bur-chii a compir. E1 Ducha li ha mandalo a dir soprastagi; sichè vede quelle cosse non seguirà, et vera a disarmar, la qual cosa desidera, eie. Di campo vene do man di cavatati, con letere, prima di 30, luore li, di provedadori generali, date soto Brexa. Come hanno avisi che spagnoli vieneno certo per disturbar la impresa di Brexa et signorirsi de le terre tenimo, et sguizari è con loro. Et mandano lettere aute di questa materia ut in eis, e a di primo passavano Po. De li diti, date a dì 30, hore 3 di note. Come hanno lettere di Modena di 7, dii provedador Landò, e per altri lochi, che certo spagnoli passano Po e vieneno in Lombardia nostri nimici ; di che esso provedador Capello, perchè il Moro atende a pagar fanti, fo in consulto et coloquio col signor governa-dor venendo diti spagnoli quello si havesse a far, ovar slrenzer Brexa e piantar l’artelarie su le fosse, over fortificharsi lì atorno, over levarsi e andar a. Ponte Vico, qual alozamento alias era molto laudato dal conte di Pitiano et dal signor Bortolo d’Alviano; ma uno mal era che si stenleria di vituarie, perchè non Cremona ni Geradada non è in nostro dominio. Et sopra questo fo varii coloquii, qual scriveno a la Signoria, et disse al governador pensasse ben qual fosse il meglio, et scrivono a la Signoria dolendosi si fazi cussi pocho conto di questa venula di spagnoli che danno da pensar assai. Item, hanno auto lettere dii Caroldo da Lodi, di eri, qual le drezano al Con-seio di X, per esser di summa importantia. Da poi leto le lettere, vene 1’ orator yspano con l’oralor dii Curzense in materia de presoni, et il Principe li domandò si havemo letere di Modena dii viceré e dii Curzense. Risposeno de no, et si merave-gliavano non ne haver. Steteno pocho, nè altra co-munichation li fo fata. Da poi disnar fo Gran Conseio, et fu posto prima la parte presa eri in Pregadi di far capitano a Crema e Bergamo con li modi ho notalo di sopra, che non starò a replichar, et ave la dita parte una non sincera, 80 di no, 1116 fo di la parie. Fu presa. Da poi introno scurtinio, et elexeno capitano a Bergamo sier Velor Michiel, è di la zonta, qu. sier Michiel, et-capitano a Crema sier Bortolo Contarmi fo di Pregadi qu. sier Polo, i quali rimaseno. Fo fato dii Consejo di X, in luogo di sier Zacharia Dolfìn in-trò savio del Consejo, sier Hironimo Querini fo cao dii Consejo di X, qu. sier Andrea, e altre voxe, et altre andono zoso, perchè li Cai di X si levò suso e andono a la Signoria, perchè haveano auto letere de importantia di campo e dii Landò da Modena. Et compito Gran Consejo, si reduse la Signoria con li Cai di X in Colegio, cazati fuora li altri. Steteno fino hore 2 di note con li savii. Di campo, di provedadori generali, de primo, hore 5 di note. Come haveano consultato con il signor governador et quelli condutieri, e terminato non si partir et fortificharsi là solo Brexa, benché alcuni erano di opinion di levarsi; ma per il meglio terminono star lì. Item, preparar vituarie etc. Item, haveano ricevuto le nostre letere di 29, con li avisi de la venula de’ spagnoli et dii mandar a dir a Brexa a francesi etc. Et cussi manderano da matina. Item, si mandi danari, aliter seguirà grandissimo disordine, per non pagar quelli fanti resta; e altre parlicu-larilà ut in litteris. Item, letere dii Caroldo dre-zate a li Cai di X, mandoe questa matina. Fo terminato in Colegio mandar in questa sera in campo ducati 8000, e cussi mandono da esser portati in cura», etc. È da saper tutta via se scode danari dii quarto di tansa, sichè si ha danari al bisogno. Fo expedito, per Colegio, con li Cai di X, lettere in campo et poi a Lodi a Zuan Jacomo Caroldo secretano nostro, credo in materia de far intelligentia con sguizari et milanesi etc. Di sier Piero Landò orator nostro da Modem, fo lettere di Modena, a dì 28, hore 3 di note. Come la dieta era risolta et concluso il passar di spagnoli a Ostia, venir in veronese e conzonzersi con alemani et venir, dicono, aiutar aver Brexa per la Signoria nostra, poi andar a Milan a meter Maxi-mian Sforza nel duchato e compir de cazar francesi de Italia. Item, a di 20 da matina il Curzense e con lui orator si partiria per la Mirandola, per poner in stato el conte Zuan Francesco, qual alias il Papa el messe, e aver certi danari de lì, poi, dize, anderà a Crema; ma temporizerà qui 3 over 4 zorni. 11 viceré partiva e li spagnoli erano aviati a San Felixe, per venir a Revere e passar Po a Ostia. Etiam Vi-cenzo Guidoto secretano nostro, è col viceré, scrive. A dì 4, luni, fo San Prancesco. Vene la note le- 92 tere di Roma di l’orator nostro, di 29 le ultime, et