557 MDXIIt, FEBBRAIO. 558 zenigo procurator savii dii Consejo, sier Lorenzo Capello qu. sier Zuane procurator e sier Nicolò Bernardo savii a terra ferma messene indusiar. Et volendosi mandar le tre opinion, il Doxe si levò e non fo manda le parte, e fo comanda grandissima credenza : veneno zoso liore 2 V2- È da saper, in questo zorno vidi a San Marcilo sopra una colona uua scomunichation, posta a requi-sition dii legato dii Papa episcopo di lxernia, con voluntà di la Signoria nostra et voler e conseio dii vescovo Dolze, che ha il cargo di tal exatione, che tutti quelli abati, priori, abatesse, preti e frati che non hanno pagato la dexima papal, siano exeomuni-cati, nè possino esser assolti si non dal Papa. In questo zorno, partì de qui sier Francesco Corner di sier Zorzi el cavalier procurator, per andar a Roma dal fratello Cardinal, per esser in conclavi a la creation dii Papa. Mandoe a tuor salvo eon-duto dal duca di Ferara di andar per terra, et lo ave, et si partì. A dì 23 la matina. Vene in Colegio Piero di Bi-biena, dicendo eri sera zonse da lui Zuan Alberto da la Pigna, vien qui con i! salvo conduto ave alias per esser a la Signoria per nome dii duca di Ferara. Dice, nel venir, esservi arrivato uno vien di Ferara, partì luni a dì 21, disse li era zonto letere al Ducha di Roma, eh'el Papa morì sabado a dì 19 hore do di nocte; et cussi questa nova la manda a dir a la Signoria, e tutta la terra fo piena. Iteni, dimandoe uno salvo conduto per il Cardinal di Ferara, qual andò verso Alemagna, e dice potrà andar a Roma al tempo di far il Papa per esser qui vicino, et voi poter passar per le terre e lochi di la Signoria nostra. Et cussi li fo fato subito, in oplima forma. Vene in Colegio Porator di Hongaria domino Filippo More, dicendo aver inteso la morte dii Papa, e pregava la Signoria volesse scriver a li nostri cardinali, non potendo far per loro, dovesseno ajutar el reverendissimo lslrigonia Cardinal hongaro, qual è sempre stalo amico di questo Stado,e s’il l'usse, saria bon pontefice. 11 Principe li disse come questo Sta-do aria grandissimo a piacer fusse soa reverendissima signoria, perchè repulavemo venitian proprio, et li nostri cardinali sapeva la volontà nostra. Noto. In questa matina acadete cossa notanda, che uno ofici.il di la stimaria, cao di una barca, dovendosi frustar da San Marco a Rialto et lì meterlo in berlina juxta la parte presa in Quarantia, fo nel menarlo fuora, hessendo sotto il porlego di la chie-sia di San Marco, erano tre done, so mojer e do altre, qual con uno pugnai per una adosso li ofìciali ch’el leniva li fece tirar in drio, e il boja se tirò e-tiam in drio, e le done lajò la corda, e fè che lui coresse in chiexia, e fo salvo: al qual etiam deteno uno pugnai in man e lo desligono ; sichè a questo modo se liberoe. Cossa notanda. e non più seguita in questa terra, tuor uno di man da la justitia. Etiam a San Barnaba è achadesto questo, che uno fo tralo de man, da femene, de li ofìciali, el qual se dovea menar in prexon : bisogna far provision. La causa che fu preso costui per la Quarantia di fru- 313* starlo et meterlo in berlina, fu, che venendo sier Lorenzo Marzelo qu. sier Bernardo, vechio,di la villa, portò in la soa barcha,sotto alcuni zochi,do baffo di porcho ; e trovato da essi officiali dita carne, la tolse-no, e volendo pegno, li volse tuor il felze, e lui pregandoli, era vechio, e non lassasse venir discoperto, e daria più presto la vesta, e cussi ge lolseno la vesta, e lassò venir el povero vechio questo inverno senza vesta, in zipoli, a caxa. E inteso questo, li XL, lo con-zono a questo modo. Da poi disnar, fo Pregadi, per expedir la materia di Pranza. Di campo, di provedi tori generali, date a San Bonifazio. De occurrentiis, et di zelile d’arme, e danari aulì, e ne bisogna di altri. Fo leto le opinion di savii di scriver in Franza, zoé de quelli 4 notadi eri, et di sier Piero Loredan Cao di XL, e di sier Antonio Trun procurator savio dii Conseio, qual voi deferir qualche zorno, et sier Antonio Grimani procurator et altri nominati, voi star su quello fo scrito e replicar le letere. Parlò sier Piero Loredan per la soa parte; poi sier Alvise Pixani savio a terra e ben ; li rispose sier Gasparo Malipiero savio a terraferma, che è di la opinion col Grimani, el ultimo sier Marin Zorzi dotor, savio a terraferma, per la parie fu presa. Andò le 4 opinion, 7 di sier Antonio Trun, 9 di sier Piero Loredan Cao di XL, 52 di sier Antonio Grimani e compagni, 107 di sier Alvixe da Molili e altri nominadi, e questa fu presa. Et fo licentià il Pregadi con grandissima credenza a hore '/•2 di noie; et restò Conseio di X con la zonta, per elelion di uno secretano da mandar in Franza a far la conclusion ; come è sta preso. E fo eleclo Alvise di Piero, el qual si parti el dì seguente con Troylo, con le lelere, et anderà per la via di sguizari con gran secreleza, Di sier Vetor Lippomano vidi letere, date et Bologna, a dì 14, hore 24. Come.parlido di Man* toa, vene a San Benedeto ; poi la sera andò a la Con* cordia, e a dormir a la Croscia, et eri zonse a Bolo* gna con mal tempo di neve, e pioze e cativa via. El è