191 MDXII, OTTOBRE. scio di X in Frana», partì da Bles a dì 5, referì molte cosse, il sumario dirò poi. Conferma la rota data per spagnoli a’ francesi, e presi molti capetanii. Item, si ave nova il marchese di Mantoa prepara zente per andar a tuor Peschiera, però che li francesi, è dentro, erano conienti dargela, perchè a lui aparlien quello Iodio per li capitoli di Cambrai. Quello sarà, scriverò di soto. 107* A dì 12, fo in Colegio l’orator yspano justa il solito. Di campo, di 10, ìiore 4. Se intese la praticha era sta scoperta, et è sta squartato uno in Brexa. Non si bavera, et altri avisi. E che milanesi adunali insieme con comandati di cremonesi vieneno di qua di Ojo adosso a li nostri, et altri avisi ut in litteris; sichè tutli steleno di mala voia. Di Bergamo, vidi letere di sier Vetor Lip-pomano, di 7 et 9, et per conseguenza il proveditor Mosto. Scrive a la Signoria par il proveditor habi auto in quella matina una lettera dii governador di le zente milanese, che è quel domino Alexandro Sforza che è a campo a Trezo che ancora si tien per Franza, dicendo voler mandar arlellarie e zente da la banda nostra di qua di Ada per expugnar quella fortcza, et haver in comissione dii vescovo di Lodi, che governa Milan, di far e ben convicinar con nostri subdili; unde il proveditor li ha risposto è contentissimo ì vengano ; ma dize non farano nulla, perchè Trezo è locho forte. Item, per lettere di 8, scrisse Lorenzo da Mozanega, era sta retenuto, hora avisa in quella matina esser de lì venuta nova che ’1 dito è a Lodi e’1 Cardinal sguizaro lo mandò a chiamar dimandandoli ducati 4000, et che erano sta retenuli 5 altri di primi di Milan di la parte di mis-sier Zuan Jacomo Triulzi, imponendoli voleano ama-zar ii vescovo di Lodi a requisilion di ditto missier Zuan Jacomo Triulzi. Item, scrive sier Antonio Zu-stiuian è ancora lì. E per le lettere di 8, dize va hora in qua, hora in là da soi amici citadmi a pranso, e poi si fa festa in comunità. Li voleva far uno presente de ducali 100, non ha voluto aceptar, e ha fato ben per non li esser ubligato, e cussi esso sier Vetor lo ha consigliato, col qual più volte ha parlato et disnato e cenato insieme. Li ha dito che da Lion l’andò a la corte dii Re, dove ste’ 3 zorni, et zonto, missier Zuan Jacomo Triulzi lo mandò a chiamar una matina, e li feze le belle parole, e poi vene Ru-bertet secretario dii Re per nome dii Re, et uno altro, non sa il nome, e disse il Re sarà contento far acordo con la Signoria e darli quello che li volse dar quando mandò sier Andrea Griti tre volte, e Piero Brexan suo cogitor a Venecia, zoè Verona e Vizenza, e che la Signoria queste terre potrà galdere e al Re restasse Brexa e il resto di Lombardia. Dito sier Antonio rispose che lui exponeria quanto li era stà dito a la Signoria, e avisaria quanto li fosse commesso; e loro disseno il Re non si sentiva tropo bene, i quali voleano il Re li dicesse questo di sua bo-cha. E rasonando insieme, quelli disseno, quando la 108 Signoria vorà dar orechie a questo, se li farà cossa che li piacerà (come) quando se intendi si vogli mandar. Et che el dì drio, el dito Rubertet lo menò in camera del Re, qual era in letto, e in locho scuro. Lui si cavò la barela,e il Re si cavò la sua, e li basò la man, poi il Re li fece dir si ’1 voleva che ’1 parlasse francese e se l’intendeva, over italian. Li rispose che francese non intendeva troppo, e il Re ordinò a Rubertet che parlasse in italian. El qual li disse quelle instesse parole: che ’1 Re era contento la Signoria avesse da Verona in qua; e cussi disse il Re di sua bocha. Era etiam in camera missier Zuan Jacomo Triulzi, et per esser scuro, non potè ben veder che ciera havesse il Re. Et poi, tolto licentia, loro repli-chò se si voi far le noze, poi si praticherà ; et che per quello el vede, ha gran fantasia de acordarse con la Signoria. El qual sier Antonio si parte de lì, el vien in campo per venir poi a repatriar a Venecia. Noto. Per le lettere di proveditori, si ha il suo zonzer in campo. Item, per altre lettere di Bergamo, di 8, hassi del partir dii vescovo di Parenzo, va per nome dii Papa, per uno breve auto, a eompagnar li francesi erano in Crema fino verso Zenoa, e deli irn-barcharsi su navilii per passar in Provenza. Di Alexandria, fono letere di marchadanti di primo avosto. 11 sumario di le qual scriverò più avanti. Et l’orator sier Domenego Trivixan el cava-lier procurator si aspeta di hora in hora. Si ha el suo esser zonto in Histria con la galia soracomito sier Nadalin Contarmi, et eri vene le lettere di esso orator scrivea dii Chaiero. De Ingaltera vene letere in marchadanti, di 9 Septenibre da Londra et di 20 di Fiandra, venute per via di Alemagna. Di gran preparamenti feva il Re contra Franza, e havìa mandato il capitano thesorier in Orlh a l’incontro de’ scozesi, qualli cegnavano voler aiutar Franza. Item, erano zonte lì in porto e a l’ixola 18 nave di Spagna con 5000 comba tenti, per levar altri englesi e passar a Cales su la Frauza, con altri avisi ut in litteris; e de una nave dii Re di bote 2500 chiamata la Regen-le, qual si ha brusà insieme con una gran characha di Franza combatendo.