225 MDXII, OTTOBRE darli più pensamento a quelli dentro et per divertir più le forze da la banda dove era batuto. Stete etiam in ordinanza tutte le zente d’arme da meza nocte in driedo. Quelle fantarie erano a la baiaria furon fate retirar inaliti l’alba, aziò non fusseno scoperte; ma tien i nimici sapiano il luto, perchè hanno bone spie; cossa clic nui non havemo; et basta si duol. A di 9 fo tirato pocho. A dì 10 domenega, etiam podio fu tirato, et vene nova a lì proveditori die li soldati di milanesi e sguizari, che sono da zereba 300 in 400 lanze e cavali linieri cercha 1000 et sguizari da 4000 in suso, volcano passar a Ponte Viclio, et essendoli sta devedato el passo, fariano uno ponte sopra Ojo 125* per veder di passar, et lì era adunato homini del paexe a operar clic li dicti non passasseno Ojo. E subito reduti in consulto li proveditori con il signor gubernator e parte di conduttori, ordinono quello li parse, e Io feno chiamar per domino Alovisio Bembo, e andato, li dimandò se li bastava l’animo di andar di là di Ojo a trovar el conte Alexandro Sforza capitano zeneral dii stato di Milan. Li rispose li bastava l’animo di andar in cao dii mondo per utile e lionor di la Signoria nostra ; e cussi li detono a boca la comissione, zoè che vadi a trovar dito conte Alexandro et a lui recomandarsi, dicendoli esserli stà fato intender per li nostri custodi di Ponte Viclio che li soldati di sua signoria hanno voluto passar con gran numero di cavali, et essendoli devedato per dicti custodì, non havendo altro hordene, che hanno facto forza di voler passar sforzalamente, e pur essendoli stà devedato, essi soldati et con altri insieme perseveranti in voler passar, habino tenuto modo de tor per forza certe barche de lì honieni nostri et voler far uno ponte per passar et conseguir suo intento; qual, quando non lì fusse anche quello stato vietato, ariano consequito qualche grandissimo inconveniente. Sichè, di tal effecti essi proveditori non pono far di meno di farli le congrue provision, acciò la Signoria nostra non patissa danni et vergogna una con li soi subditi, e per esser scusati da Dio e dal inondo, lo hanno mandato a pregar soa signoria voglia esser contenta de far desister da li soi tal cosse quando non sia de intention et voler suo, e voglia mantenir quello è più più volte è stà ordinato tra loro, et maxime con la signoria di monsignor vescovo fratello suo, di ben vicinar e star in ìntelligentia et union insieme, sicome soa signoria sapea, havendo etiam loro proveditori nostri expressa commission di la Signoria nostra de observar et far observar a tutti li soi et ben vicinar et star in union con il stato di Milan, el per conseguenza con sua signoria, et che li desse I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XV. risposta in chiarirli l’opinion et voler suo, acciò loro provediiori potesseno proveder secondo era il bisogno. Et cussi andoe, et esponendo ut supra con altre parole eie. Sua signoria rispose cussi : missier Piero, quanto a le recomandalion de li magnifici provedì-tori et il signor gubernator, quel niedemo sìa dal canto mio, ringratiandoli per infinite fiate di tal re-comandatione. Quanto cheli meìsoldati habino voluto passar a Pontevico, è vero che havendo deliberato mandar 200 cavalli lezieri contra Maxiinian Sforza loro duca, qual ha a venir a Milan, et li mandava per 11 passo di Pontevioho, exìstimando non lì fosse devedato il transito mandando soìum 200 cavali, atento che per li passi dii teritorio di Milan, zoè di quel 12G Stato, non vien velato a li nostri non 200 cavali ma 500 ed 1000, come è stato, e però non judicava tal devedation li dovesse esser fata per li nostri. E quanto al voler far dii ponte con le barche è tolte a li nostri, che di zio non ne sapea cosa alguna, e che era cossa facta senza sua ìntelligentia, imo clic tutto el suo desiderio e voler era de star in union con la Signoria, sicome casa sua era sempre stala con quella, e per quanto se extendeva le sue forze luì volca ben vicinar et mai farà altramente, salvo quando lì fosse comandato lo facesse, o quando ben li fosse comandato, prima a tutta sua posanza retraleria tal comandamento, e quando non potesse ancor, faria la centesima parte et meno di quanto li fosse imposto, e quando cl non potesse far di meno, saltcm faria intender il tulio a essi magnifici proveditori per dimostrar la sua fede verso la Signoria. E replicò e triplicò tal fede e tal promission ut supra, con molte dolze et Immane parole. E volendosi chiarir chi era quello li podeva comandar quando l’havesse a innovar cossa alcuna, disse el Cardinal sguizaro, a la obe-dienlia dii qual lui stava, et conduto lì per guardia de li lochi sui, dicendo poi, si per qualche fante over soldato, maxime di sguizari, per esserne a Pontevico alozafi 6 bandiere e verso Bardolan altre 4, fosse fato cossa alcuna che far non si dovesse, sapendolo li faria provision justa suo potere. Ben era vero, con questi sguizari dii diavolo bisognava fin lui tolerar asai cosse mal fatte contra de lui e soi subditi. E li fece far una letera di credenza a l’incontro di quella li portoe de li proveditori, e si partì acompagnato fino a la barca da tre homeni da ben de li soi, e pasato Ojo vene e scrisse il tutto a li proveditori, et ozi a dì 12 è venuto in campo, che è marti a hore 20, dove ha ritrovato pochissime facende lacte. Et essendo con li proveditori, è soprazonto don Piero da Castro spagnol ben armato, venuto per nome dii vi- 15