81 MDXIT, SETTEMBRE. 82 episcopo di Parenzo, c stele una bora a le porte, non lassava intrar ninno, si diceva sguizari erano 4 mia lontan, e venivano lì, et mandò dal provedador a dirli, e lo fé’ intrar; tamen non l'u vero, li sguizari non vieneno a questa volta, nè si sa dove vadino. La terra è piena di soldati e de franzesi e sta in rocba dove è monsignor di Durazo, è homo di gran conto. E1 Crivello ba una porta, non la voi dar se non ha ducali 7000, e ’I provedador non sa quello el dia far, bisogna l’baiti questi danari. El signor capitano non è dentro, è di fuora, fo eri a parlamento con li sguizari e li dimandò quello andavano fazendo; dize i veniva in socorso de tuor la terra per la Liga, e lui li disse la terra era fornita per San Marcito e quando San Marco l’aveva che la Liga l’aveva ; sichè i stete et non disse altro. Avisa che quasi i andono dentro ; ma si tien le porte serate e non si lassa venir troppo zente periìna che questi sguizari non siano lontani. Scrive in quella bora si parte, perchè lì non è da poder alozar et manco dar a li cavali, el in quella sera alozerà a Morengo. 43 Memoria di do letere di sier Vetor Lippomano, date in Bergamo a dì 12 septembrio 1512, drizate a sier Hironimo suo fradelo, e ricevute a dì 16 dito. Come eri scrisse da Crema e lassò la letera al provedador che la mandasse, la qual non si à hauta : tamen in questa replica il tutto. Scrive eri si partì da matina da Morengo et andoe a Crema, eh’ è lontan mia 12, e arivò a Crema a hore 14. Le porte erano serale che i non lassava intrar niun, salvo qualche homo di la terra con licentia dii proveditor. Li mandò a dir che l’era lì, e ’1 provedador lo mandò subito a far intrar, e intrò lui e uno altro soli. Lo andò a trovar in palazo, e feze ch’el mandò a far intrar altri 4 cavalli che erano con lui venuti. E di fuora di le porte era assà persone con cari, robe, e done e puti che voleano intrar in la terra per andar a le so caxe, e non poteva intrar, e per la via trovò assà persone che veniva, ch’era gran compassion a vedere, che tutti erano stati mandati fuora de la terra. E per tutto il cremasco, quando lo vedevano, tutti, grandi e puti, Gridavano « Marco » e sopra i cari i portava una bandiera con San Marco ; tien la Signoria non babia teritorio che sia più marchesco di questo. E partito dal provedador, trovò il vescovo di Parenzo, el qual lo menò un pezo per la terra, in la qual non è salvo li soldati e li francesi, e anche loro vanno per la terra che niuno non li fanno dispiacer, / Diarìi di M. Sanuto. —' Tom. XV. che par siano fradelli, rasonando con loro, et molli di loro hanno la croxe bianca e assai non l’hanno ; i qual francesi tutti sono bonissimi homeni e hanno bona ziera, persone di la capelina, e non cigna che scontroe el Crivello e li tochò la man facendoli le parole, rispose l’era servitor di San Marco. Andono poi a disnar come si potè, perchè in la terra non è niente, tutto era consumato salvo quello che adesso entra dentro. Et essendo a tavola, el provedador Zi-vran mandò a chiamar ditto vescovo di Parenzo e lui, qual andono a trovarlo in palazo, el qual disse bisognava trovar ducati 7000 per dar a Benedetto Crivello promessi, perchè l’ha una porta e non la voi dar s’el non ha li danari, e se consejò quello se havesse a far. El vescovo si scusò non haver danari, ma che lu i trovcria lì da uno suo ducati 200, e lui sier Vetor disse havea a Bergamo alcuni formcnti, li vendaria per dar li danari, ma questi pochi non faria il bisogno, e volendo, loro prometeriano a esso Crivello, e li aricordò mandasse per quelli pochi citadini è in la terra e veder di trovar danari ; el 43* qual ordinò se mandasse per alcuni : non sa quello l’averà operato. I sguizari sotto 3 mia lontan a Bagnolo, chi dize 4000 chi 5000, i qual voleano venir. Se dize el Crivello gè voleva dar Crema, e si erano più presti i ge la dava. El capitano di le fantarie fo venere a parlar con diti sguizari, e diseli lui haveva tolta la terra per la Illustrissima Signoria. Loro disseno che i voleva la terra per la Liga; li rispose anche lui la teniva per la Liga e per San Marco. El capitano se partì e vene in la terra. Sguizari vanno rui-nando el contado. Se dize el vescovo di Lodi aspetta el Cardinal, e fa far uno ponte per passar e venir a trovar sguizari e anche lui ha assà zente ; e non sa quello i tarano. Le porte di Crema sono 4, tre in man di le nostre zente e una dii Crivello, el qual ha 400 fanti, e rimase d’acordo si metesse 140 fanti di nostri per porta, e cussi feno, ma la note el capitano fé’ intrar altri 500 fanti di più; sichè in la terra è assà più fanti nostri che li soi. Aricordò al provedador vardasse el non desse la terra a sguizari : disse il capitano ha l’ochio a penello, e quando i se aproxi-masse, i toria la porta o per bontà o per forza. E disse è persone di fuora con robe e victuarie etc., dicendo, intrando el contà dentro, i tajerano a pezì francesi, ma a pocho a pocho li faria intrar, e vituarie ne ha assai, nè dubitava che le ge manchasse. Scrivo andoe con dito vescovo a la rocba, e feze dir l’era venuto uno zentilhomo da Venexia a veder dita ro-cha, el qual subito fo lassato intrar, e li vene incontra monsignor de Durazo che è il govcrnador, era 6