419 MDXII, DICEMBRE. 420 Gionso etiam sier Sigismondo di Cavali venuto proveditor executor di campo. Sier Alvise Bembo l’altro colega è rimasto li in campo al ponte, perchè cussi ha voluto il proveditor zeneral. È da saper, in questi zorni a Padoa lo fato la mostra di cavali tutti di stratioti nostri, excepto quelli sono a Bergamo, eh’è domino Constantino Paleo-logo, presente, juxta la parte, sier Zuan Viluri loro proveditor e li retori di Padoa e il colateral zeneral Batajon. El qual Batajon etiam ozi è zonto in questa terra. Et se intese esser sta cassi da cavali 190 di stratioti; il forzo è greci mal in bordine e de certi cavalli come dirò. In questa matina, in Colegio, fu fato proveditor in Are, in luogo di sier Piero Bembo, con ducati 12 al mexe per spexe per uno anno, sier Nicolò Zigogna el Cao di XL, di sier Francesco, qual vene a tante con sier Vicenzo Salomon el XL criminal, e rebatolati rimase. D’Antivari, se intese, per letere di sier Annoio Malipiero retor e proveditor a Cataro, e sier Andrea Capello podestà di Antivari, di 20 di l’instante. Come, essendo andato esso retor di Cataro per bordine dii Consejo di X a Dulzigno e li in Antivari per acquietar quelli populi per la dissen-sion di populari con zentilhomeni : hor zonti lì in Aliti vari, par che diti populi quel zorno a dì 20 in la terra venisseno a parole con quelli zentilhomeni e ne ama-zono do, forili alcuni, adco il proveditor e podestà conveneno andar in castello da paura. Di sier Nicolò Michiel proveditor ai Tirsi nuovi, di 20, liore 13. Come, jusla i mandati di la Signoria nostra, havia mandato via Zambon di Zamboni castellari de lì, dii qual tutti quelli si lamentava ; voleva far processo; el qual vien a la Signoria. Scrive di oratori di quelli» comunità è qui a la Signoria domino Francesco de Sesto et domino Petro Busolo in materia di alozamenti ; et tutti quelli zorni è zonto zente d’arme dii capitano di le fantarie vanno in campo. A la fine persuase quelli homeni de lì supor-taseno ancor questo spexe, e cussi contentono, e tutti a un tempo disseno non è peso sì grievc che volen- • tiera non suportiamo per quel Excelentissimo nostro Principe, etc. 236* A dì 20, fo sabato il zorno di Nadal. La malina fo gran pioza ; veneno il vescovo dì Sibinico Stafi-leo orator dii Pontefice, et l’altro episcopo di Ixer-nia, con li oratori sguizari a la Signoria, e fatosi le debite acoglienlie, si vene a messa in chiexia con diti oratori, il Principe, e quel di Spagna, di IJongaria, che è qui, domino Filippo More, quel dii Curzense, li do di sguizari et il signor Frachasso di San Severino. Poche persone era in chiexia olirà quelli ando-no con la Signoria, invidadi domali al pranzo, per il pessimo tempo di pioza che era, e fo dita una solene messa. Da poi disnar, predicoe a San Marco domino Ili-ronimo di Monopoli, di l'ordine di predicatori di S. Zane Polo, lezeva a Padova, et vi fu il Principe et li oratori, excepto Ixernia, non è ben sano. Portò la spada sier Antonio Zustinian el dotor va capitano in Candia, fo suo compagno sier Marin Zorzi el dotor, uno è savio dii Conseje e l’altro di terra ferma ; et compita la predica, essendo pioza, non andono a San Zorzi con le cerimonie jusla il solito, ma restono lì a San Marco a vesporo, e compito, il Principe con la Signoria si redusseno a caxa di Soa Serenità a lezer le letere. Di campo, da Monchi, dii provedador Capello. Zerca danari zonti per pagar le zente, perchè lì è slà mandato in questi zorni ducafti 8500, et altre occorrcnlie di zente d’arme, e di la compagnia dii Crivello, qual voi le loro page justa la promission fatoli, etc. Di Sa lò, di sier Daniel Dandolo proveditor, di 21. Come li exerciti sono ancora su quella Riviera alozati, zoè spagnoli et alemani, i quali non se pensano di partir. Li spagnoli hanno auto comandamento del viceré di levarsi ; ma todeschi non voleno si lievi si non hanno ordine dal Curzense. Etiam essi spagnoli vi stanno volentiera, fanno pezo che mai, roba-no e minano quella povera Riviera, fanno trar quelli comuni dove alozano,trovano mille varie : tutti quelli poveri coreno lì a Salò da lui proveditor a dolersi, a li qual li usa bone parole non potendo proveder per altro modo, etc. Dii Cruidoto, da Lodi, dii 22. Come è lì col viceré, nula da conto, aspetasi il Curzense, qual era a Parma, per vegnir poi a far l’intrata in Milan col Ducheto, et altre occurentie. Et dii mandar di zente spagnole, capo il signor Silvio Savello, a l’impresa di la roca di Trezo tenuta per francesi, etc. Fo parlato continuar a far le spexe a Stafileo e tutto il Colegio voleva, excepto sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma, qual non volse, dicendo « Chi voi farli le spexe venga in Pregadi »,e cussi non se li farà più, ma a li oratori sguizari d’acordo fo terminato farli le spexe. A dì 26, si soleva andar il Principe a messa a S. 237 Zorzi Mazor, ma per la pioza vene con le cerimonie in chiexia con li oratori tutti nominati di sopra, excepto Ixernia che non è ben sano. Portò la spada sier