353 MDXIT, NOVEMBRE. 354 falò danno do lì intorno; e altre parlicularità zercha le zente nostre ut in litteris. Et leto le letere, intrò Conseio di X dentro con la zonta, Colegio e procuratori, e steteno zercha una hora e meza. Fo prima posto, per li consieri et savii, la parte di oficii di bando, per altri 6 mexi, comenzando al primo di l’instante secondo la forma di Io altre, et ave 20 di no, 3 non sincere, 1G1 di la parte ; la qual non se intende presa, si la non sarà posta e presa in Gran Conseio, e sarà qui avanti posta. Fu posto, per li diti, che le do dexirne ultime al Monte Novissimo et la meza tansa siano scosse ancora tino a dì 10 di Dezembrio, con il don, qual passato, non si possi scuoder con il don ut in parte, et fu presa. 198 Fu posto, per li savii dii Conseio di X, di terra ferma, sier Zuan Corner, sier Sebastian Falier et sier Stephano Tiepolo savii ai ordeni, che li cassieri de-bano atender la setimana futura a trovar li danari perla expedilion di sier Antonio Zustignan el dotor electo orator al Signor Tureho. Sier Cristofal Capel- lo e sier Andrea Diedo savii ai ordeni messeno voler la parte con questo che ’1 Colegio la setimana futura, soto debito de sacramento, sia ubligà a vegnir con le sue opinion al Conseio, zercha la expediction dii dito orator al signor Turcho. Et sier Antonio Zuslignan, che è savio dii Consejo, andò in renga, dicendo voi servir questa terra come sempre ha fato ; ma non poi andar con ducati 150 al mexe, perchè ha visto i conti di sier Alvise Arimondo, andò ultimo orator al Turcho, ha spexo dii suo più di ducati 250 ; e si fazi de duobus alterum, o creserli che ’1 possi andar e non spender dii suo perchè ’1 non ha, è stà prexon in Franza, ha pagà la taia ; over sia fato in loco suo e che ’1 possi refudar.Venuto zoso, sierVetor Morexini proveditor sora le pompe andò in renga, dicendo è bon spazarlo e darli quello el voi, azò vadi via presto per il bisogno ; e che sier Domenego Tri-vixan procurator fo manda al soldan con bon salario, cussi questo se dia expedir. Hor andò le do opinion : quella de li savii a li ordeni 80, il resto di altri savii, e questa fu presa; steteno Pregadi suso lino bore 2 in zereha. È da saper, in questa matina, per Colegio, è stà Scrito in campo al proveditor Capello, stagi fermo lì o non sì lievi. A dì 2G, vene in Colegio el vescovo Dolze de .. .......exator a scuoder la dexima dii clero posta per il Papa, et ave audientia con li Cai di X. È da saper, per li danari è stà scossi fin hora zercha du- I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XV. cati 30000, è stà mossi in banco a requisition dii Papa et di la Signoria nostra. De Milan, dii Caroldo. Come in Zenoa era in-trà a dì 10, zoè posto in la Lanterna vituarie e so-corso per francesi, portate per una barella francese; et come si ha el Doxe, domino Janus di Campo Fre-goso, si ha acordà con il re di Franza e resta Doxe e ha 100 lanze con dito re di Franza. Item, il cardinal et il vescovo di Lodi ha dato il salvoconduto al castelan francese era in la Capella di Bergamo ; ma non voteva stratioti lo acompagnasse, pur ha con-tentà che i l’acompagnino. Di Vicenso Guidoto secretano nostro a- 198* presso il viceré, date a Sonzin. Come il viceré do-vea andar a Soresina, esser a parlamento con Maxi-mian Sforza che vien di Cremona lì per andar a far 1’ intrata in Milan, e voi andar col suo exercito sul bergamasco. Esso secretario li ha dito soa signoria voglii advertir non sia fato danno a li subditi nostri. El viceré disse bisognava conservar l’exercito, e non solum sul bergamasco, ma in Bergamo medomo, con altre parole ut in litteris. Di campo, dii proveditor Capello, da i Ronchi, a dì 25, hore____Come è lì in locho securo alozati, et ha hauto una lettera da li cesarei da Verona, li scrive che si lievino dii territorio; qual manda a la Signoria nostra. Item, aver aviso che spagnoli vanno sul bergamasco, e quel proveditor di Bergamo li ha mandato a dimandar 4 homeni da capo. Scrive la Signoria comandi se li debi mandar e chi, e altre particularità utpatet; et manda lettere aute da sier Nicolò Michiel proveditor in brexana. Di sier Nicolò Michiel provedidor in brexana, date a li TJrzi Novi, a dì 23. Come, atrovandosi la compagnia del signor Mariano da Prato et quella di domino Alexandro Donato a Crema, per do man di letere dii capitano di le fantarie e di sier Nicolò da Pcxaro proveditor di Crema, é stà advi-sato quelle do compagnie andarsene in rota, perchè zà tre mexi non hanno tochato uno soldo, solicitándolo li mandi ducati 100, perchè loro troverano il resto, e lui, non havendo auto danari di mandarli et ocorendoli a la zornata diverse spese in lenir poste de cavalari, et acciò non se perdi tal compagnie uni* cha speranza di questi territori]', ha mandato ducati 30 et haria mandati lutti 100, ma li 25 cavali cor-vati è lì soto domino Zorzi da Nona, voleano partirsi per esser tre mexi non hanno auto danari, e li è stà forzo darli una paga con la biava, eh’è più di ducati 200: è stà bona opera acciò non siano minati questi territorii. Di novo, ozi si dice passerà tutte le fanta- 23