207 MDXII, OTTOBRE. 208 Piero Zen, e che ’1 potesse venir el zorno del vestir di l’orator a la presenti» di soa signoria a basarli la terra davanti publichamente. E cussi fece el zorno 26 Luio nel maidan grando, dove era el signor Soldati con tutta la corte. Fu vestito l’orator di vesta al modo suo di veludo cremexin fodrà de armelini, e questi dicono F habito di veludo se dà per il Soldati a rari, zoè al signor di Damasco, a F armiraio grando et a simel signori. Etiam fo vestì sier Toma Contarmi consolo di Alexandria et lui fiol di F orator, de una medesima sorte di veste de alcuni panni di seda fati a Damasco di opere variade con letere rabesche prefìlade d’ oro, fodrate de vari e dossi. El secretano Andrea di Franceschi e il turziman di seda negra e bonbaso a opere, fodrà d’un certo te-lasso zallo. Sier Piero Zen, olim consolo a Damasco, vene davanti el signor Soldan e basò la terra. El Sol-dan li disse che per amor di F ambasador li perdonava ogni cossa, e tolse licentia de andar a Damasco a conzar le soe scrilure apartenente al consolato, e cussi li fu concesso. E poi veneno a caxa con gran pompa, come è costume de’ mori in simel dar di vesta, e parse a’ mori fusse stà fato tropo honor a vestir l’orator et 4 persone di soi, che non si suol vestir salvo F orator solo. Hor ateseno expedirsi, et habuti li comandamenti in mano, a dì 2 Avosto par-tino dal Cajaro et menono li consoli e merchadanti et subditi, et montali in zerma, veneno in Damiata, et sier Piero Zen con loro, el qual montò su uno gripo lì in Damiata, e passò a Famagosta per andar a Damasco. Scrive, vien a Venecia de merchadanti erano al Cajaro, sier Zacaria di Prioli di sier Alvise, sier Hi-ronimo Bragadin qu. sier Vetor, sier Stefano Trivi-xan di sier Nicolò, sier Jaeomo Morexini di sier Antonio di Cale longa, sier Lunardo Maser da Santa Marina, etiam vien sier Cabrici Corner q. sier Iliro-nimo da la Piscopia, qual se partì di Cypro et vene trovar F orator al Cayro per la via di Damiata. Scrive, Foratoi’ francese, qual essendo a l’audientia dii Soldan, come è costume de’ francesi, volse parlar un poco allamente su la richiesta di far aprir el Santo Sepulchro, el Soldan li disse vilania, e poi el consolo di chatelani usò tal astuzia, che ’1 fense cl predito orator francese si ofersc andar a Rodi a operar con el gran maistro che ’1 restituirave l’armada de sua signoria, e cussi è andato a Rodi, lassando suo fiol al Cayro per obstaso fino al ritorno suo. E al zonzer nostro a Rodi, intesemo che tre zorni avanti dito orator era partito per tornar al Cayro, e che el gran maistro non li havea voluto dar F armata nò cossa alcuna, ma ben havea donà al diio orator li tre mori che erano stà presi su l’armada. Si dicea per Rodi,l’orator francese predito andava di malissima voglia. Li pareva esser vergognato da ogni canto; poi le nove che soprazonzeano ogni zorno di le ruine dii suo Re. Conclude tien el consolo di catelani nimicho di la Signoria nostra; alfin capiterà mal. Se dice cl dia dar ne li paexi de’ mori da ducati 100 milia in suso, e con sue astuzie el va scorando etc. Bata in Candía, a dì 4 Septembrio 1512. Bil dito, data a Corfù, a dì 26 Settembre da matina. Come di Candia scrisse a dì 4, per sier Vetor di Garzoni qu. sier Marin procurator. Scrive li fo conzato la galia, e partìno a dì 20, et in quella hora 2 di zorno zonzeno lì a Corfù; è sopracomito di la galia sier Nadalin Contarmi. Etiam con loro è zonto dito sier Vetor di Garzoni. Scrive la sua na-vegation, venuti con el capo di syrocho, che prima erana provenza, et venuti cussi presto come li navi- lii partino zorni 15 avanti; navegerano dentro via con ogni celerilà. L’orator è tanto solicito, più presto fastidioso che diligente al continuo spironar el navegar. Doman partirano de lì, tien a mezo Octu-brio sarano de qui. Scrive aver scontrato le galie di Barato a dì 27 al cao di l’isola dii Zante verso levante a la velia. El capitano sier Ilironimo Capello e 117 sier Zuan Paulo Gradenigo, va luogotenente in Cypro, veneno col capitano a galia di l’orator, e 2 hore da poi partiti veteno una barcha con letere di la Signoria spazata da Corfù a dito capitano di le galie zercha la prolongation di le mude etc.; sichè le galie hanno recevuto grandissimo contento di tal ordine, per quanto li ha dito la barcha che ritornò. Sier Alvise Malipiero, va ducha in Candia, partì da Corfù con la galia sotil Pasqualigo et è in porto di San Nicolò de Civita, mia 30 lontan de qui, per tempi contrarii. È aspetato in Candia con desiderio. Scrive aver trovà le letere di 3 Zugno, scrisse dal Cayro, erano su na-vilio fo spazato di Alexandria per Puia, el qual ha tardato tanto. Sono molto copiose e le porta con lui. Bi Londra, di Antonio Bavarin, di 5 Se- 118 ptembre 1512, drisate a sier Francesco da cha’ da Pexaro qu. sier Marcho da Londra, vidi lettere. Come, hessendo per avanti ussito d’Antona velie 50 di quel Re, andono sopra la costa di Berta-gna, dove inteseno in porto del Brest erano 27 nave grosse armade per ussir fuora. Et cussi la dita ar- 1) La carta 117* è bianca.