341 MDXII, NOVEMBRE. 342 dor di Bologna, arziepiscopo di Avignon...... .... Scrive di l’acordo dii Papa, e che la Lombardia ne riman, et haveremo Brexa; qual acordo è bon e se dia piar. Item, scriveno come quel ca-stelan di Brexa ha visto mal volenliera le letere di Franza di dar quella forteza a’ spagnoli, et convien ubedir il Roy e domali la consegnerà. Scrive esso proveditor : come aspeta certi danari per mandarli in Crema ; ut in reliquia, hanno ben provisto e si leverano de li justa le letere nostre dii Senato, e ve-rano a Villa Francha e li aspelerano hordine di la Signoria. Si doleno non aver li avisi di Roma, perchè per quelli si saperiano governar; mandano letere di Urzi nuovi di sier Nicolò Michiel, che importano. Di sier Cristofal Moro proveditor generai, solo, date in campo, a dì 16. Scrive una longa le-lera, come l’è amalato, et dimanda licentia di vegnir a repatriar. Di sier Nicolò Micliiel proveditor ai Urzi nuovi e di brexana. Come ha inteso, per bona via, et scrive per che via, ut in relatione, spagnoli vo-leno tuor Crema non sarà 6 zorni ; lui de lì fa ogni provisione. Lì ai Urzi nuovi è molti brexani con le sue famiglie. Item, a Brexa è la peste; vi è solum 700 fanti spagnoli et un governador yspano, con quelli 12 citadini brexani che governano. 192* Di Crema, di sier Nicolò da cha’ da Pexa-ro proveditor. Come era venuto lì uno capitano yspano, è chiamato Caravajal, con Vicenzo Guidoto a veder la terra; ge l’hano mostrata, dice è fortissima. Il capitano di le fantarie è lì, qual è al governo di la terra, e tien le chiave e tutto. Scrive se li mandi danari, che stiano lì per ogni bon rispelo. Di Bergamo, da sier Bortolameo da Mosto proveditor. Zercha la spexa in quelli francesi, ducati 5 al zorno, e altre provisione fate. Di V Imperador, fo leto una letera, data a dì 4, a Cotogna, drizata al conte di Chariati. Come ba ricevuto una letera, e una di la Signoria nostra in sua excusatione. Risponde è verissimo che Piero Pasqualigo che fo orator in Ilongaria e da Soa Maiestà, con uno altro Piero.......venitian, è slà causa de li incendii fati in l’Austria, e si mandi a examinar et a far processo, che troverano la verità; et non mandando si justificherà per il mondo, et li do farà morir come fece brusar do altri ; et quanto a scriver che Francesco Capello, andando orator in Iu-galtera, havia dito a le terre franche concitandole contra di lui, non bisogna dir è altro ydioma, perchè ha parlato con chi era presente, qual sa latin e talian come dito Francesco, e ge lo farà dir sul viso, e lo manderà qui ; con altre parole, che quanto ha scrito per avanti è vero. È da saper, fo dito, per il Conseio di X con la zonta, in questi zorni fo dito esser slà terminà mandar a Doblaclio domino Borlolo da Fin dotor avo-chalo e Zuan Batista di Adriani secretario nostro a questo effecto ; ma poi fu suspeso. Fu posto, per li savii d’acordo, una letera a li oratori nostri a Roma in risposta di soe dì 12. In conclusion, non volemo l’acordo con darli Vicenza e Verona e altre parole scrile in consonantia per le prime, et assa’ gaiardc. Andò in renga sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma, et voleva se dicesse unir Italia saria bon ete. Li rispose sier Antonio Zu-stignan dotor, savio dii Consejo, dicendo non se li poi dir perchè il Papa voi ogni modo Ferara, che ha stado in Italia, et però non è da dirlo. Andò la letera, fu presa. Fu posto, per li savii, dar licentia a sier Cristofal Moro proveditor in campo, vengi a repatriar; e fu presa di largo. Fu posto, per li savii, una letera in campo a li proveditori zenerali, zercha la sua levata : come ha-vemo inteso quello ne scriveno e si remelcmo a quel illustrissimo governador et magnifici capitani di mc-tersi col campo in Iodio securo, o di là di l’Adexe o di qua di l’Adexe dove li parerano. Item, se li manderà danari per Crema ; e di Roma si ha letere dii tenor di quelle di 7. Presa. Di Vicenzo Guidoto secretario nostro a- 193 presso il viceré, fo leto letere, date a Chiari. Co-loquii col viceré, qual si duol la Signoria non li dà li danari resta aver; par voglii andar con l’exercito sul bergamasco. Fanno danno spagnoli ; alozano sul brexan a deserilion. Dice il viceré: «Ho Brexa in le man, arò doman il castello ». Sarà quel Dio vorà. Item, esser stato in Crema, eoi capitano Carvagial, per veder la terra. Ha ditto è terra inexpugnabile hessendo custodita. Di campo, di proveditori, è in le letere questi avisi. Videlicet, hanno mandato in la Capella di Bergamo Ilironimo Tarlare contestabile con fanti.... Item, posto custodia in Pontevico Ilironimo Fatc-inanzi, e li Urzinuovi, dove è sier Nicolò Michiel proveditor, è custodito. Item, hano fato che do compagnie di cavali lizieri, vidclicet Zuan Barnardin da Lcze e domino Alexandro Donalo, vadino sul brexan cavalchando, confortando quello leritorio e lochi; et aspetano li danari per meterli in Crema, poi si leverano, perché con etfeto non polcno più star 11 al De-