157 J1DXII, OTTOBRE. 158 Si duol ch’el vede l’opere sue non è aceple e questo avien per non haver favori de qui, e chiama Dio per testimonio non esser alcun homo vivo che serva con mazor carità et mazor fede di quel fa lui, e si contenta che Dio el cognosca quando altri non lo voleno cognoscer, e s’il’scrive tal parole di passione, sa haverne causa per le lelere ha de li sui, che tutte le sue operatione, celebrale de lì usque ad astra et han parturito fructi grandissimi, sono invise et spre-zate etc. Dii niexe di Octubrio 1512. A dì primo. Introno in Colegio do savii del Con-sejo nuovi, sier Thomà Mocenigo procurator et sier Zacharia Dolfin, et sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma-et do savii di ordeni nuovi, perchè sier Andrea Diedo za era intrato et sier Cristofal Capello intrò el dì de San Michiel da malina in locho di sier Francesco Zen era andato a la villa. Ozi intrò sier Stephano Tiepolo et sier Sebastian Falier, et il quinto sier Benedeto Zorzi intrerà fin zorni do, che li mancha a compir il tempo di anni 30. Et fo Ietto le lelere di campo di eri. Di campo, diprovedadori generali, date soto Brexa, a dì 29, ìiore 15, venute questa matina. Come, per il tempo cativo di pioza nissun ussite di Brexa; sichè l’hordine andò buso. Item, come Vitello Vitelli, qual se ritrova a Fiorenza, havia mandato a dimandar la sua compagnia, sicché non voi più esser nostro soldato, et par che 60 cavali lizieri erano partiti di soi, et le zente d’arme voleano etiam partirsi e fo necessario al provedador Capello montar a cavallo per farli restar. Item, se mandi danari per compir di pagar li fanti, aliter seguirà scandolo per esser mezi pagati. Item, dii zonzer 600 fanti di Romagna e verano subito li altri 400, però non si resti di mandarli altri danari. Vene in Colegio 1’ orator yspano, et domino Daniel dii Borgo orator dii Curzenze. Et dito orator non si parte, dicendo il suo andar sarà frustro, perchè è seguilo zà quello è stà deliberato di far. Item, poi disseno che era con loro uno alemano frate di la Trinità, che si doleva fosse prior in dito locho altro che li soi, et che missier Piero Ziani doxe fe’ edifi-char ditlo monasterio et chiexia di la Trinità et do-tòla, et sempre è stata di frati alemani, hanno li soi ordeni et costilution. 11 Principe rispose non se im-pazavemo di questo ; ma che il Papa havia dato a questi Lippomani che è so amici, e non potevamo far altro che ubedir, et che tal cossa aspela al Papa, e si ne farà scriver altro ex mine l’obediremo; et cussi fono licentiati. Introe li capi di X in Colegio, per le lettere venute di campo, e steteno assai. Et poi disnar fo Consejo di X simplice, per far li cassieri’et la zonta et lezer i loro ordeni, justa il solito. Feno cassieri per tre mexi, sier Alvixe Gri-mani, sier Hironimo Contarini et sier Andrea Magno; sopra le arlellarie sier Anzolo Trivixan, et 15 di la zonta in scurtinii tre, justa il solito. Rimaseno questi zoè, sier Andrea Venier procurator, sier Nicolò Michiel dotor et cavalier e procurator, sier Antonio Trun procurator, sier Zorzi Corner el cavalier pro-curalor, sier Marco Bolani, sier Bortolo Minio, sier Piero Balbi, sier Domenego Benedeto, sier Vinci-vera Dandolo, sier Francesco Foscari, sier Francesco Bragadino, questi è solili, et sier Hironimo Que-rini, nuovi sier Hironimo Duodo, sier Zacaria Gabriel e sier Domenego Malipiero. A dì 2. Fo l’anniversario dii Doxe anno XI, compito. Qual vene in chiexia col manto di ormexin cremexin in mezo di 1’ orator yspano e l’orator dii Curzense et il primocierio et il signor Frachasso et altri patricii, solum tre veste di seda. E compito la messa, si redusse Colegio per lezer le lettere di campo venute questa nocte, e fo ordina Pregadi. Di campo, di provedadori venerali, date soto Brexa, a dì 29, hore 3 di note, vidi di sier Polo Capelo el cavalier. Come haveano auto letere di Crema di Domenego di Malo vice colatera), qual avia scontrato la moier e fioli di domino Anzolo Francesco da Sant’Anzolo, qual andava a Lodron da alcuni soi parenti, per dubito di spagnoli, che risonava venivano in Lombardia come nostri nemigi. Item, hano auto lettere di Modena drizate al conte Guido Rangon dii zonzer lì il Curzense e viceré, et spagnoli erano a San Felixe su el bolognese, e venivano a passar Po a Ostia per venir in Lombardia nostri nemici; qual letere mandano a la Signoria. Item, coloqui auti col governador zercha questa venuta di spagnoli ; qual li pareva piantar l’artella-rie soto le mure e far una bataria gaiarda, e darli la bataia. Erano zonti li fanti brixigeli in campo, et li , 500 spagnoli non vien de longo ancora, ma il capitano di le fantarie eh’ è in Crema havia fato venir in campo, ma non li pareva di impiantar artella-ria alcuna senza ordine di la Signoria nostra. Scrivono saria bon trazer di Bergamo e Crema quelli citadini che non sono marcheschi, e non aspetar più. Item, se li mandi danari per pagar il resto di fanti manchano a pagar, altramente seguirla gran confu-