367 MDXII, DICEMBRE. 368 levato il nostro campo dii brexan, perché, s’il steva saldo e stando li sguizari fermi, spagnoli erano ca-zati; e altri coloquii ut in litteris. Etiam scrive el vescovo di Lodi è venuto da Milan lì a Cremona dal Ducila, e el Ducila si ha dolesto con lui che l’ha dissipalo una extremìtà di danari auli da milanesi et aver mal quelli ministradi : el vescovo rispose non era vero e aver il conto di tutto. Di campo, più lettere fo lete dii provedador Capello, V ultime di le qual de 29, da Ronchi. Voria tuor l’impresa de Lignago, e li basta l’animo di averlo, etiam Verona, volendo la Signoria si vadi col campo; e altri avisi di le occurentie dii campo zercha zente d’arme e danari.. Fu posto una parte zercha i scrivani, mandi tuli li debitori a palazo, e il modo ut in parte, posta per tutti i savii. La copia è questa (1). 206 Dii mexe di Deeembrio 1512. A di primo introe tre consieri a la bancha di sora di là da canal, sier Domenego Benedeto, sier Bironimo Duodo nuovo, et sier____Bragadin, Cai di X, sier Bironimo Contarmi, sier Ilironimo Que-rini, el sier Zorzi Pisani dotor et cavalier. Vene l’orator yspano conte di Chariati, solici-tando li danari per quello a vea aver il viceré et etiam si lievi il campo dii veronese, al qual li fo dito, per il Principe: il campo non li feva danno alcuno, et cussi chome spagnoli sta sul brexan, etiam il nostro poi star lì, perchè questa non è causa di romper la trieva, qual dai canto nostro volemo observar, etc. Veneno li tre oratori di Crema, a li qual, per il Principe, li fo dito la expeditione sua nel Senato di capitoli porli etc. Ringraliarono la Signoria, dicendo è sviserà ti servitori. È da saper, dicti oratori erano i, ma domino Bortolin da Terni, zonto con li altri a Verona, todeschi lo reteneno, dicendo voler che ’1 pagi certi danari per danni fati per lui etc., alias. Itor li tre fonno lassati andar, et veneno in questa terra dii mexe passato, come ho scrito, ebeno au-dientia, i qual è questi nominati di sopra, però qui non farò altra replicha reportandomi a lo nome loro scrito di sopra. Da poi disnar, fo Conseio di X con la zonta, Senza el Colegio, per far 4 di zonta al Conseio predito che manchavano, et è Ire in loco di soprascriti intrali consieri, et di sier Bironimo Querini intrò dii Conseio ordinario. Et al primo scuriimo, tolti 22, i) Manca nel testo, rimaseno sier Lunardo Mozenigo savio dii Conseio qu. Serenissimo, et sier Alvise da Molin savio dii Conseio ; al secondo sier Lucha Zen procurator et sier Nicolò Bernardo fo savio da terra ferma nuovo ; cazete sier Zorzi Emo fo consier, sier Cristofal Moro fo podestà a Padoa et altri con titolo. Di campo, fo lettere di sier Dolo Capello el cavalier, provedador generai, date in veronese, a Ronchi, a dì ultimo Novembrio, liore... Nulla da conto, pur il sumario noterò di soto. Di Bassan, fo letere di sier Francesco Duodo podestà et capitano a Bassan. Zercha uno aviso di una rota à dato il ducila di Gelei* a l’im-perador, sicome più difuse scriverò più avanti. A dì do, la matiria, in Colegio non fo lassato in-trar alcun, nè dato audientia per il Principe iusta il suo solito, e fo dito esser venuto in Colegio per casa dii Principe uno vescovo over frate di Bianchi, vien di Ferara, con letere credential, qual Dueha voria far acordo con il redi Pranza et la Signoria; tamen fo aldìto con li Cai di X, nè se intese altro: sapendo, ne farò nota. Unum est, il ducha di Ferara convicina ben al presente, et è quasi un levar di ofese secreto, e quel suo capitano Bonamigo par non fazi danno a nostre barche di Chioza che trova ; pur a Ferara si voleva armar per certi legni utpatet; si starà a veder. L’armada nostra di Po è ancora a Chioza capitano sier Andrea Contarmi, et non ha però molta armada. Da poi vene l’orator dii Papa epìscopo de Ixer-nia,«per caxon di le decime dii Papa. 11 Papa voria li danari scossi, etc. Vene etiam el vescovo Dolze executor di tal desi me, con li Cai di X. Da poi disnar, fo Conseio di X con la zonta, Colegio et procuratori. Fo dito risponder a questo messo dii ducha di Ferara. È da saper, alcuni zentilhomeni si hanno oferto armar galie e andar sopracomito, con questo che vo-leno dar ducati 1000 a l’anno a la Signoria et esser fati creditori a le Cazude, e cussi di quello doverano haver poi il suo ritorno, e non al Monte Novissimo, nè voleno titolo di Pregadi, tra i qual è sier Zuan Contarini di sier Marco Antonio, sier Troian Bon qu. sier Otavian, sier Alexandro Badoer qu. sier Zuan Cabriet fo sopracomito, et alcuni altri, et parse al Conseio di X, disputata la materia, non acelar il partido. Di campo, dai Ronchi, fo letere di primo, ut in litteris. Come veronesi, zoè li cesarei, erano venuti iterwm a protestarli si lievino ; ai qual il prò-