357 MDXII, NOVEMBRE. 358 habitat' ctc. A la qual proposta grandissima, se dize che lo Soldan humelmente ha risposto clic, licei lo 200 signor Suiti sia vero desendente do Alì ut supra, tamen Dio ha voluto che questo regno za tanti anni sia sta alienato in man de schiavi et tandem pervenuto ne le man de esso Soldan presente, e che piacendo a Dio conservarge questo regno, over darlo al signor Sotti, lui Soldan esser contento di quello piacerà a Dio. Et perchè el vulgo de questi paesi vitupera lo signor Sulli et suo’ subditi dicendo quelli esser refadi et heretici ne la fede de’ mori, et per tal causa fo amazato l’hanno passò in Aleppo dal po-pulo uno ser-vitor di uno altro ambasador del Suflì, per tanto li oratori soprascriti hanno rcchiesto dal Soldan et da li chadì sopraditti la causa per la qual ci signor Suiti con tutti dii suo paese son apellati ut supra heretici, azò possano referir al signor Suiti ; qualche verità di questa cosa, et da poi che lo Soldan e li suo’ diadi in resposta hebbeno dito molte parole in excusation soa, imputando questo eror al po-pulo e non a quelli che governa, li oratori sopraditi dimostrò molte raxon che Io signor Suiti e soi subditi, licet habiano affedion ad Alì sopranominato e non a Bubacho, tamen non debano esser appellali nè scripti per heretici ne la fede de’ mori, et con raxon elìcazissime conclusene che la mazor parte de li mori del paexe del Soldan erano pezo che heretici contrafazendo a la leze di Machometo per molte ly-ranie e gran vicii che usano, donde lo Soldan, con li soi savii de la leze machomelana, rimase stupefati non sapendo risponder, sì per esser impreperati da li suoi vicii, come per le gran parole e menaze che li hanno usato li prediti oratori per nome del signor Suiti di voler tuor questo regno, ut supra dietum est. Prego Dio faza quello sia meglio de la nation nostra. Si dice etiam che li preditti oratori molto se maravegliano de la gran continentia del Soldan, el qual mai se ha conturbato, nè dimostrato segno de alcuna ira per parole irritorie, et per menaze sopra-scripte che li habia usato li prenominati oratori, ut supra. La vostra magnifìceutia è prudentissima, presterà quella fede li parerà a queste nove, qual non certifico ma solimi relata refero. Dal Signor Turcho, è sta dito in questi zorni quello esser venuto con grande exercilo verso Bursa et haver roto lo exercilo del signor Achmet suo fra-delio, et haver preso e messo in prexon l’altro fra-200* d0"0 nominato che fo al Cayro, et che lo signor A-melh predito et suo fiol era reduto nel paexe del Tochato non molto lontan de Erzigan e dal paexe del Suflì ; donde se iudicha che ’1 dillo signor Ameth ha- bia a recorer et acordarse con el signor Suflì, atenlo che in quesli tempi non se fideria del Soldan, nè de algun signor de Italia. Se dice etiam che ’1 dito signor Suiti iia mandalo gran exercilo in Erzigan sopradito et cavali 30 milia verso el paese de tlalìduli ; la verità di questo ancora non se intende. Da poi le predite nove, ultimamente in quesli zorni è stà dito lo Signor Turcho aver scritto al signor de Aleppo el al signor de questa terra c al Soldan del Cayro dinotando lui esser in acordo et confederation con el fiol del signor de Zagalai, el qual per so letere ha nolifichato lui aver recuperato Lora-san et altri paexi die per avanti li tolse lo Sulli nel tempo che l’amazò so padre; donde persuade el Turcho debia far buona guera dal canto suo al pre-dicto Suili. Per tanto lo Signor Turcho ha deliberato con potentissimo exercito cavalchar in persona contro lo signor Suiti et star de li longamcnle per conseguir vitoria del Suiti suo inimico, e per far tal ef-fecto, lo Signor Turcho se ha reconciliato con suo fra-delio Amelh soprascripto et li ha dato il governo di Amasia e del paexe del Tochato, prometendoli farlo signor de tutto il paese che lui conquisterà per la guera che '1 farà contra el Sotti. Se dice etiam, lo signor de Zorziani et lo signor de’ Tartari esser in confederation con el Turcho, et manda in suo favor gran numero di zente d’arme a mina del signor Sulli. Queste ultime nove son re-ferile ad un mio amico da uno familiar del signor di questa terra, che se trovò presente quando a questo signor di Damasco li fo leta la lelera del Signor Turcho sopradito, e fo mandata quella del Soldan al Cayro. Non dubito per via de Constantinopoli voslra magnificentia intenderà la verità over falsità de queste nove ; prego Idio faza quello sia el meglio del inclito Stato veneto. in questo Prcgadi, leto le letere, fo Conscio di X 201 con la zonta, e tutti credevano dovesseno aprir al Pregadi qualche cossa di quello tratano là dentro maxime con Franza, perchè li nostri di Colegio c il Principe stanno di bona voia e tulti, et ussito, il Principe andò a caxa, tamen non ave mal. Fu posto, per li savii d’acordo, una lctera a Roma a li oratori nostri Foscari et Landò, come ha-veano alilo soe lelere di 20, e inteso l’acordo fato dii Papa con l’imperator, inlravenendo il reverendo Curzense, et che tenimo certo che tuto sia fato per la Santità Pontifilia a bon fin, et averà a cuor le cosse di la Signoria nostra, et altre parole su questa