385 MDXII, dicembri:. 38G de Nostro Signor el Sancla Romana Chiesa presser-tini Bologna e Ferara, cimi illieito favore del re di Franza occupata da don Alfonso Estense el Bentivogli excomunicati, contumacissimi et rebelli atroci de Soa Beatitudine e Sancta Chiesa, per defensione di la persona di Sua Santità et recuperatione de dite cità et altre cosse pertinente a quella et Sancta Chiesa, lo anno passato fu fata serenissima Liga et confedera-lione fra la Santità del Nostro Signor et le Maiestà, de li serenissimi re Catholico, et re de lngaltera, ne la qual fu ancora admessa la illustrissima Signoria di Venetia, con i capitoli et conventione publicate nel presente sacro loco. Et perchè fra lo serenissimo et inviclissimo Maximiliano 1.° imperador et dita Signoria de Venetia, erano grave disensione et discordie per causa et interesse di quello pertiene al dillo Imperatore occupa essa Signoria in Italia, essendo molte fatiche et longo tempo da Nostro Signor et prefalo re Catholico stata tralata pace, quale per molte cause non possendo subsequire, et maxime per dureza de’Venetiani, fu nel concluder de essa Liga protestalo et dechiarito per il Nostro Signor et agenti del re Catholico, ad essi signori Venetiani per medio de li oratori sui, che non dovesseno turbare la Cesarea Maieslà in Vicenza o in alcuna altra cità e locho che a l’bora possedesse la prefata Maiestà Cesarea, la qual procuravano de trahére in essa Liga serenissima, ne la qual li era reservato honoratissimo loco, anzi che si disponesseno a concluder et firmar la pace tractata per essi con la prefata Cesarea Maieslà, et che facendo l’opposito, volendo Sua Maiestà esser conjuneta ne la Liga, se li coniungerebe con exclusione loro, e con adjucture la Sua Maiestà a recuperare le terre et lochi qualli essi Venetiani li occupavano : le qual cosse non ha vendo loro servate, non volendo però usare la prefata Santità de Nostro Signor et Catholico re el vigore che potevano, operor-no che la Maiestà Cesarea li concedesse le triegue per alcuni mesi, con ferino proposito che, pendendo esse tregue, Venitiani se havesseno a recognoscer, et che ad ogni modo dovesseno fermare ditta pace, per la quale li prelati Nostro Signore et re Catholico pur instando de continuo per quiete di le cosse de Italia, et perchè le cristiane arme se potesseno convertire horinai contra li perfidi turchi et altri inimici de la cristiana fede, saltem cum certe condilion de le qual avanti era stà parlato el tractalo cum essa Signoria e sui ambasatori; tamen dieta Signoria, non considerando li gran beneficii receputi da Nostro Signor et li sui sapientissimi discorsi et paterne admonitione et quanto bene de tal pace a loro, Italia et universal-l Pimi di M. Sanuto. -- Tom. XV. mente a la república cristiana succederia, sono rimasti ne la loro prima obstinatione, per la qual cosa, precedente più debite proteslatione per li ambasatori di Sua Santità et re Catholico fatte a ditta Signoria et per boca di Sua Beatitudine a li oratori sui residenti qua; et promesso per parte de Nostro Signor et Maiestà Calholica latte a la Maiestà Cesarea che, in eventum ditti Venitiani non devenisseno a la pace de la qual era stà Iractato, lassando loro se faria confederatione et Liga con il prefato eccelentissi-mo Imperatore, et a tal effecto essendo venuto in nome di Sua Maiestà il reverendissimo e illustrissimo monsignor Mathio electo Gurcense suo locotenente 215’ generale in Italia cum valido et pieno mandato, si è devenuto a sanctissima Liga, confederatione et sincera unione, intelligenti» et perfetta amicitia perpe-tuis futuris temporibus duratura, fra la Santità di Nostro Signore Julio IIo Pontefice Maximo, et serenissimo et inviclissimo Maximiliano electo lnipera-ratore predilli,a tali sanctissimi effetti: primo e principalmente per pacare la república cristiana et conservare la unitale de la Chiesia et abolition del total perniciosissimo scisma imminente et quasi principiato, con le lege et condilione contenute ne li arti-culi del tratalo di essa serenissima confederatione stipulati, de alcuni de li qual la sententia e substantia è qui di sotto notala. In primis, promele la prefata Cesarea Maiestà a la Santità de Nostro Signor manutener et deflfender con tute le sue forze, la persona et stato ilalico de Sua Beatitudine et Sancta Romana Chiesa contra ciascuno, non exceptuando alcuna persona che volesse molestare, inquietare, o in qualunque modo deturbare la Sua Santità overo il stalo suo; et parimente promete Sua Santità manutenir, defender le persone et stalo suo italico di Sua Maiestà, contra ogni persona che lo volesse molestare. Item, el prelato Imperatore advocato de Santa Chiesa, volendo mostrare il suo bon animo verso Nostro Signor et dieta Chiesa in lo eflelto, ha revocato et ex nunc revoca qualunque mandato fatto per consentire e convocare altro Concilio che il vero Concilio Laterano,et improba et condana et declara nullo lo conciliábulo pisano, et revoca et irrita come nullo ogni atto fatto o che si facesse per Io advenire nel conciliábulo pisano, coinè iniquo et damnato, et ex nunc se adherisce et consente al dito sacro et vero Concilio Lateranense canonicamente indetto per Nostro Signor. Item, si è convenuto che nè Nostro Signor, nè esso electo Imperator, possano nè debano recevere 25