129 MDXII, SETTEMBRE. 130 sue robe lì a Mantoa, e vera etiam lei, e cussi molli ciladini feraresi dubitando dii campo dii Papa. Item, il Curzense va a la Mirandola, si abocherà con il viceré, e de lì subito partirà per Roma. Di Bergamo, vidi ìetere di sier Vetor Lip-pomano, di 23, hore 20. Come il capitano di le fantarìe non sì partiva di Crema perfino non vede quello fano sguizari, che pur sono de lì via alozati, et in questo mezo si prepara le provision per la Ca-pella, perchè quando el sarà qui non se averà faticha de niente. Dii ditto, a dì 24, hore 15. Come milanesi hanno chavato de Chàravazo 5 de li primi, et li hanno mandati a Milan, et hanno mandato alozar lì zente d’arme, perchè hanno paura di le nostre zente che non vadi a tuorlo. Fu posto, per li consieri, certe taie a Pordenon et Ixola per alcuni caxi seguiti ut in parte, et fono prese. Fu leto la gratia di sier Marco Orio debitor di la Signoria, qual dimanda gratia di pagar di prò etc. ut in ea. Balotà do volle, non fu presa. Et questa è la segonda volta che l’è stà messa e non presa; sichè è debitor e non potrà esser provado di la zonta. Fu posto, per sier Marco da Molìn, sier Zorzi Emo consieri, sier Marco Bolani, sier Andrea Venier procurator e sier Alvise da Molin savii dii Consejo, sier Vetor Foscarini savio a terra ferma certa parte, che quelli sono debitori di la tansa numero XI e de-xime prexe, possano scontar il loro debito con la tansa che è a i governadori a restituir, et è adesso il tempo ut in parte, in termine di tanti zorni, etc. A l’incontro, sier Piero Balbi e sier Zorzi Corner el cavalier procurator savii dii Consejo, sier Lorenzo Capelo qu. sier Zuan procurator, sier Nicolò Tri-vixan e sier Piero Trun savii a terra ferma, voleno che si pagi con don di 10 per 100 la dila tansa numero XI tino a dì 5 octobrio, poi senza il don lino a dì 15 ; et passato, sia mandata a le cazude et pagata a raxon di 50 per 100. Per queste do opinion, fo disputation grande. Parlò primo sier Alvise da Molin, li rispose sier Piero Balbi, poi sier Zorzi Emo, poi sier Zorzi Corner, demum sier Alvise da Molin et ultimo sier Lorenzo Capello, e fono ledi li debitori di la dita tanxa e cazadì perchè haveano interesse. Andò le parte e di largo fo presa quella di sier Piero Balbi, e sier Zorzi Emo e sier Vetor Foscarini introno in la dita parte, e maxime perchè erano di richissimì debitori di ditta tansa. Fu posto, per li savii, una lettera al capitano di le fantarie, exortandolo a venir a Brexa e non andar I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XV. a Bergamo, perchè non mancheremo de darli fanti quel numero el voi e ogni altra cossa. E fu presa. Fu posto, per li diti d’acordo, una letera ai pro-vedadori zenerali di campo, exortandoli a la ultimatum di l’impresa e avisarli questa varietà di quello vuol il signor governador, eh’è G000 fanti et il capi-tanio di le fantarie voleno 10 mìlia ; et che li havemo scripto con il Senato el vegni subito a Brexa con quel più numero el poi, lassando però bona custodia a Crema. Per tanto li havemo mandati ducati 14 mi-lia et 2000 barano lì da sier Leonardo Emo, sichè mancherà 5000, quali subito sarano a camino, e vo-glino strenzer la terra, perchè è tempo di ultimar quella impresa presto. Fu presa. Di sier Hironimo Capello sopracomito, vidi letere venute ozi, di 23 in galia, a San Fiero in Leme. Come, justa i mandati di la Signoria, era venuto lì per veder di scontrarse nel ducha di Fe-rara, e cussi tutti li navilii veniva a zercharlo e niente trovato, et è zonta la galia Liona con questo instesso hordine, qual vìen di Liesna, e starano su le volte. Item, ha parlato a uno patron di navilio vien di Ortona, dice è 10 zorni ha inteso dito Ducha si partì con le caravele, tien sia passato eie. A dì 18 la malina in Colegio. Fo balotà i bole-tini per il Serenissimo, consieri et Cai di X, justa il solito, et li savii fonno dispersi in Colegio. Di Crema, fo letere di sier Nicolò di dia’ da Pexaro provedador, di 23. Dii zonzer lì, e aver fato Pintrada e altre partieularità, ut in litteris. Da poi disnar fo Consejo di X con la zonta. Di campo, vene letere di provedadori zenerali, date soto Brexa, a dì 26, hore 3 di note. Come hanno che sier Zuan Francesco Gritì qu. sier Hironimo, era lì in campo, partito per andar a Crema, a Sonzin fo retenuto da’ sforzeschi et sguizari et menato a Lodi. 11 provedador di Crema Pexaro ha scrito al Caroldo in bona forma zercha la sua de-liberatione etc. Item, per letere drizate ai Cai dì X, come hanno la praticha in una porta di haver la terra, et però voleno dar la bataia in una parte e in l’altra nostri entrerano e a questo modo barano la terra : ma bisogna le zente, et prima habino la loro paga li fanti. Dii Caroldo secretarlo nostro, da Lodi, dii 25. Come il Cardinal, è ancora lì, havia mandato il generai Landriano per danari a Milan per dar a li sguizari, videlicet che li danno ducati 27 milia al mexc. Item, hanno avisi di Franza che sier Andrea Grifi era zonto lino a Lion, ma che il Re ha mandato per lui ch’el ritorni a Bles a parlarli. Item, il campo 9