11 MDXXV1II, GIUGNO. 12 che (anti bisogna dagino al presente a 1 a Signoria nostra quanti harano dati a li inimici. El parlò con Ira sier Luca Trun procurator savio del Conscio, dicendo quelli di Salò è sta sforzati a tuor (aia o esser brusati et sachizali, però non bisognar far questo di tuorli ducati 10 milia; ma ben il resto che è ducati 4000 preparati è bon torli. An ò le parte : 13 non sincere, 9 di no, 62 di l’E-mo, 73 di Savii. Iterum: 13 non sincere, 63 di l’Emo, 83 di Savii. et fo presa. 4* A dì 2, Marti di Pasqua di le Pentecoste. Vene l’orator di Ferrara et monstre lettere da Orvieto di l’orator del suo signor Duca, dirizate a dillo r>uca( di . . . Como il Papa si partiva et andava a Viterbo, et chel dubitava di la venuta di questi lan-zinech. El che l’Orator di la Signoria nostra era aspettalo con desiderio. El era zonlo li fra Nicolò episcopo di Capua, qual vien di Gaela, et era stato in stretta pratica el colloqui con il Papa. Et che a l’oralor d’Ingallerra non gli piaceva tal venuta. Di sier Tornei Moro proveditor generai, da Seriat, di 30, Ime 11. Come, havendosi acordalo con uno capitanio di grisoni che li promise fra termine di 7,orni 10. over 12 conduria in Bergamo fanti numero 500 grisoni, i quali saranno pagali per uno mexe da la comunità di Bergamo, et cusl si aspeclano. A Bergamo si seguita a lavorar li repari come rizerca il bisogno; ma non vi è tanti guasla-dori che suplissa, come accaderia. Dubitassi etiam in lo terra di le vituarie, che cerio sono poche. Beri li fanti di Antonio da Leva sono passati in una barchetta Ada, a Cassano, poi etiam è ritornali di là, nè fin bora se intende che il ditto Leva sia ussito di Mila» con tutte le zente* quantunque in Milan fa-zino preparamenti si di barche come di altre cose necessarie da hutar il ponte a Trezo. Tamen fin ora non si ha che ’1 sii ussito di Milan ; ma ben di brevissimo è per ussir et li lanzinech si aproximano a questa volta. Scrive, si lieti sollecitato il signor Capitanio Zeneral che ’I provedi a li bisogni di qui, sì di vituarie come de altro, et maxime al poco numero di fanti si atrovamo e discontenlo di queste zelile d’arme, che non Sono pagale. Da Cividal di BeUim, di sier Polo More-xini podestà et capitanio, di 28 Mano. Per uno di Agorth, pieve di questo territorio, ritornalo di Ala, al quid ordinoe dovesse ben explorar li andamenti cesarei, perchè pur di qui si mormorava fa-cesseno zenle, dice de li si fa cernide, ma non se sa per dove le debbano mandar; ma per quanto è referito da uuo altro venuto da Yspruch, dice che ’1 capitanio del campo ha mandalo a dimandar a li 5 regenti ancor bon numero di zente, zoè fantarie ; tamen non ha visto far preparalione alcuna. Da poi disnar fo Gran Conseio. Non fu il Serenissimo. Fu posto, per li Consieri, dar licentia a sier Nicolò Grilli castellai) di Trau che ’1 possi venir in questa terra per..........lassando in loco suo....... Fu fallo Capitanio a Verona, in luogo di sier Da- 6') niel Barbaro, a chi Dio perdoni, con condition di parlirse fra un mexe, sier Iacoino Corner fo Cao del Conseio di X qu. sier Zorzi cavalier et procurator. Del Conseio di X, in luogo di Sier Polo Nani per esser fuora e non si poter indusiar per le leze del Conseio di X, et rimase sier Andrea Foscolo, fo Cao di X, qu. sier Marco; et altre 7 Voxe fo fatte. Di Verona vene lettere di sier Francesco Foscari podestà, sier Polo Nani proveditor ze-neral et vicecapitanio, et sier Carlo Contarini proveditor generai, di primo, liore 22. Come in quella hora la excellentia del signor duca di Urbin, capitanio zeneral nostro, era ussito coti le sue zenle d’arme, cavalli lizieri et fanti 2500. et pezi .... di arlellaria, et va ad alozar q iesta sera a Peschiera. Et insieme lui sier Carlo Contarini va con Sua Ex-cellenlia. Lassa in Verona a custodia Iacometlo da Novello colonello con la sua compagnia di fanti 500 et Marian Corso con 200, et li 8 zentilhomeni con li fanti 200, el si aspetta do compagnie, sicliè saranno da fanti 160^. Di sier Polo InsHnian capitanio del Lago, di 31, da ... Come è sta intercepte alcune lettere che di Alemagna andava in campo di lanzinech, scritte in ...., qual le manda, aziò sia Irate, eie. Di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, di 31, particular a sier Gregorio Pizamano vidi lettere che scrive: Inimici è a Gedi e vanno a la volta di Cremona. Se ha veduto fumo grande a Montechiari. È sta retenulo lettere per li mei co-messi che andavano in campo de li inimici, qual lettere dicono che il duca de Transburg se attrova a la campagna con IO milia fanti et 2000 cavalli conira el vescovo di Magonza, et che il duca di Sa-xonia è in arme, et le terre franche el simile, perchè lo voleno far Re de romani. Et che andava a la campagna a Transnuliburg è stalo G mexi. (?) Et che tulli li villani ritornano in arme, sichè tutta la Alemagna è in arme. E questa è la verità. Di Brexa, di rectori et Proveditor zeneral q* (1) La carta 5* é bianca.