455 MDXXVIH, SETTEMBRE. 456 nimo Padunn (?). Doman consulterai™ insieme,el che strada i haverà a tenir. Subito avixerà. Monsignor di San Polo ha ditto che sono zonli 3000 lanzinech et 1000 sguizari a Vercei, talmente che saranno grossi. In questa bora seconda di notte, è passalo de qui da Brexa un favorito de li primi del signor Capitario Zeneral, il qual mi ha dillo come li campi se erano mossi per apropinquarse a Milano; el che passando dimane si potrà intender una bona nova, ludico sia di Milano, non però per forza. Scritte sin qui, è zonle lettere del Proveditor Moro di 4, per le qual cum inslanlia grandissima ne richiede 500 guasladori per cosa di gran beneficio et utile del Stado nostro. Faremo tulio il poder per mandarli più presto sarà possibile. Ne habbiamo mandati lanti che siamo strachi hormai, et zonli in campo i fuzeno via. Fo per Collegio questa mattina scritto per lutto lettere di fuogo mandino guasladori in campo, et quelli è lontani mandi li danari per pagar li gua-stadori si troveranno con danari. 343 In questa mattina in Collegio di la Becharia, con li Cai di X, fu preso levar la mità del dazio di la carne fin Pasqua, et che sia dà don a quelli condu-ranno animali in questa terra per la becharia di lire 100 quarto uno, lire 200 quarti 2, lire 300 quarti 3, lire 400 du" ilo uno. et cussi ducati da li in suso. Item, di bechari zoè laiadori 60 di Ìlialto sia reduti in 30, et 23 di San Marco in 10, quali siano electi in Collegio et non possino haver parte nè comprar carne nè animali sotto gran pene: et siano provadi in Colegio de 6 mexi in 6 mesi, ut in parte. Et nota : Hozi non è sta carne in le becharie. Hozi poi disnar, per la nave di sier Marco Dandolo qu. sier Zuane vien dal Zafo con fermenti et orzi, la qual è zorni 11 partì del Zante, come fo dillo, riporta al Zante erano le galle di Buruto, et che era morto sier Zuan Nadal capilario di ditte galle et lì sepulto a dì 27 Avoslo, et da 80 altri di la galìa. Si dice dal calivo aere preso a Puola. Et come era sta electo vicecapitanio sier Antonio Contarmi patron, di sier Ferigo, qual era su l’altra galìa, che non è morto alcun di soi. Tamen se ridica sia peste. Di questo galìa capetania è patron sier Domenego Morexini qu. sier Jacomo. Item, se intese esser zonlo in questa terra Francesco Vicho mercadanle in Alexandria fallito de li, el qual ha portà via debito a mori sarafli 45 milia. A di 8, Marti. Fo la Madona. Se intese 342* beri sera zerca le do hore di nolle in questa terra fo terramoto. El Serenissimo, vestito di sotto di raso creme-xin et di sora uno manto di veludo p¡onazo allo et basso, vene in chiesia con li oratori Papa, Franz!) et Anglia, lutti et tre episcopi, Hongaria, Milan, Fiorenza et Ferrara, Mantoa è a Mantoa, il primo-cierio di San Marco et lo episcopo di Traù olim Scardona, 4 Procuratori, sier Domenego Trivixan, sier Alvise Pasqualigo, sier Lorenzo Loredan et sier Lorenzo Pasqualigo, et oltra li deputadi erano solum 25 zentilhomeni a compagnarlo. Vene in chiesia a la messa iusla el consueto. Et dapoi si redusse il Collegio a lezer le lettere venute : Di sier Tomà Moro proveditor zeneral, da Locato, a di 6, hore 18. Come haveano consultato et terminato levarsi la matina de lì et andar a Landriano, ch’é la via di andar a Pavia ; et di subito si leverano. Dimanda danari per pagar li fanti qual non pono star cussi, et non havendo danari si partiranno per esser carissimo il viver. Di sier Francesco Contarmi orator a monsignor di San Polo, di 6. Come nel consulto era slà termina tuor l’impresa di Pavia, et era sta mandà el conte Mercurio con 3000 fanti per tuor la Certosa di Pavia. El in Pavia non erano si non 700 fanti ; et la malina li exercili si leveriano per Landriano. Dapoi disnar, poi vespero, li Savii si reduseno. La terra di peste heri 3, et di altro mal numero 18. In questa malina a hore 15 et meza vene uno corier con lettere da Viterbo di VOrator nostro. Et perchè li Savii erano partili, il Serenissimo mandò in piaza a trovar sier Marco Antonio Gri-mani et sier Borlolomio Zane savii a terraferma, quali andono suso per aprir le lettere. Et fo lette in camera di Soa Serenità avanti l’andasse a disnar. Il summario è questo. Di missier Francesco Gonzaga, di 29 d’Ago- 343 sto 1528, da Viterbo. • 11 signor Gio. Antonio Muselola ha baulo questa matina lettere da Napoli dal Morone, del leuore et del dì che Vostra Excellenlia vederà per la copia qual mando inclusa in questa. Delli avisi che vi si contengono, chi crede lutto, chi parie et chi niente. Si hanno lettere da Gaieta del reverendissimo