295 MDXXV11I, LUGLIO. 296 esser reslà da 4000 lanzinech ancora con ¡1 conte Zuan Balista di Arelio et 400 fanti a varda del ponte, et come il Leva si feva portar a Milan, perchè havea inteso che quelli fanti e li spagnoli volea-no meler a sacho Milan. Di Crema lo avisi esser resta solum 2000 lanzi-nech; et altre parlicularità; sì che inimici vanno via. Et uno secretano del duca di Milan è stalo in Lodi, et riporta questo partir certo del duca di Bransvich predillo. Veneno li oratori di Pranza, il visconte di Tu-rena et lo episcopo di Orangic solicitando si mandi danari a Lutrech eie. Ifm lo episcopo predillo mostrò una lettera li scrive di campo monsignor di Lutrech, pregando la Signoria a sua compiacenza voy far gralia che sier Marco Michiel qu. sier Alvise stato con lui in campo in ogni fatione, et è andato a compagnar il corpo di sier Alvise Pisani procurator a Trani, et è in exilio di lerre e lochi, incolpado aver mascharà amazà sier Vincenzo da Molin qu. sier Alvise procurator, voria potesse star in le nostre terre exceplo questa città, Padova e Trevixo. Il Serenissimo li fo contra et non voi sentir. Vene l’orator di Milan e porlo una lettera del campo da Napoli, di 12, di l’orator del, duca. Scrive la mortaio Napoli del principe di Orangie capilanio di le fantarie da peste; la qual morte è stà bona per inimici perchè el meteva zinzania fra spagnoli etlanzinech; et scrive come è nova Andrea Doria esser accordato con li cesarei, nè servirà più il re Chrislianissimo. Da Mantova,del Marclicxe,fo eliam lettere di ... . Con l’aviso auto di Andrea Doria, per lettere del marchexe del Guasto preson sopra le galie del dicto Doria, el qual si parte va in Spagna da l’Imperadora far ralifìchar quanlo ha promesso al ditto Doria per averlo con le 10 galie. Veneno in Colegio do capi corvati belli homeni et christiani, zoè il conte Guido e il conte Zorzi (di) Possidaria siati a lì soi castelli apr. sso .... et è venuti con alcuni bolli homeni christiani et boni cavalli a Lio numero 56 per venir a li nostri slipendii; li quali è venuti mediante........ La terra di morbo 3, et de altro mal 22, si che va pizegando et in luogo nuovo. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla. Fu preso una parte, che li Proveditori a le biave presenti quali non pono star pagando la (ansa, non essendo stà fate comprede di (ormenli, et però liaver debano.......... Fu preso, dar in dono a li signori de Rimano do fradelli è in questa terra ducati 200, et de eoe-tero darli ducati 100 al mexe per el suo viver, per intertenirli in questa terra. Fu posto una gralia de sier Anzolo Gradenigo qu. sier Zacaria fo nobile in armada, voria andar Soracomito da poi tutti li altri, et fu preso di no. Fu posto, una gralia a sier Daniel Badoer qu. sier Bernardin, domanda poter andar Consier a la Cania.....in loco de sier Iseppo suo fradello morto a li servici publici a Verona, el fo eleto per danari. Et non fu presa. Fu posto, atento le lettere di rectori de Cypro de la carestia sarà de fermenti de lì, et volendo mandar a comprarne in Soria, havendo richiesto alcuni cyprioti, non poi esser serviti, però dimandano aiuto de danari di la reai. Et fu posto prestarli ducati 2000 de le condanason, et in questo mezo tuor de danari di la camera fino se scuodi altri danari per tal conto. Fu posto certa parte et presa, atenlo alcuni ha fato conscientia a li Savi sora le aque, voi acusar alcuni che tien cose aspelante al Ducato, havendo certa parte, et fu preso che li ditti possi prometter ut supra essendo con efieeto. Da Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, 228* di 22, particular, vidi lettere. De novo, per uno servidor de la excellenlia del signor duca de Milani suo zenlilliomo, vieti di Lodi, qual parlile beri, se ha inimici non esser rimasti più numero de 7000 tra quelli erano in Milano et quelli che sono venuti, et dice che quelli de Codi sono ussiti fuora più fiate et a la scaramuza, et ne hanno morti da 100 de inimici, et che Antonio da Leva è andato a Milano. Se iudica non sappino che fare. Il signor Capitanio generai va preparando le cose soe et fra pochi zor-ni ussirà et se avierà conira li inimici. A dì 25, fo San Jacomo. La matina non fo alcuna lettera. Fo ledo do parte per li Cai di XL fate notar da esser poste in Pregadi, 1’ una di far 3 sopra le vituarie qual Io la ordinai et delli a sier Bernardin Justinian Cao di XL, l’altra di far tre sopra le leze, come fu preso eie. Vene uno nonlio.....qual apresenlò a la Signoria do cavalli turchi et do cani, et disse liaver portalo certo numero de cordovani. Vene l’orator de Milan per saper de novo eie. Da poi disnar, fu ordinato Collegio de la Signoria et Savi, et mandali a chiamar zentilhomeni et altri per haver impresiedo. Da Crema, del Podestà et capitanio, di