33 MDXXVIII, GIUGNO. 34 Papa ete., et che’l non diseva per altro che per coscienza, etc. Nolo. Li Savii haveano messo di scriver in Pranza zerca pagar li lanzinech per Ire mexi, et cussi a monsignor di San Polo etc. et Ielle al Con-seio, volendo balotarle, vene le lettere di Pranza et non fo mandale altramente per adesso. 20 Fu posto, per li Savii, aleuto il bisogno del danaro, che Luni proximo nel nostro Mazor Conseio si fazi uno Procurator sopra le commessane de ultra, con oblation de ducati 12 milia, ut in parte, con certe clausule, la qual sia ad metter a Gran Conseio, et la restituìion di ducali 1U0 milia del dazio del viti. Fu presa. Fu posto, per li Savii, di vender 1000 campi di bosco sotto la Molta al pubblico incanto, nè si possi vender più di 100 campi a la volla, ut in parte. La qual vendeda sia aprobada nel Collegio nostro. Et li Cai di X impedì non l'usse ballotada, per esser roveri aspettanti a l’Arsenal, et bisogna baver licenlia prima dal Conseio di X. Fu poslo, per sier Bortolomio Zane savio a terra ferma, solo, atento la desobedienlia de sier Piero Landò capitauio zeneral di mar, di non esser leva di Puia el andà immediate a Napoli con l’ar-mada, come per questo Conseio li fo imposto, però li sia scritto che immediate el vengi in questa terra, lassando la soa galla ad ordine, et in loco suo sia balolalo sier Alvixe Pixani procuralor, sier Piero da Pexaro procuralor, sier Zuau Moro et sier Aguslin da Mula provedilori dil’armada; et chi bavera di loro più ballote, resti vice-capilanio zeneral da mar. Et sier Marco Antonio Contarmi et sier Michiel Trivixan avogadori si levono suso dicendo, non si poi metter questa parie hessendo sia crei per Gran Conseio; ma poi ben metter che’l sia commesso a l’Avogaria; nè etiam si poi meller si-gnanter ballota i tal eie. Et lui sier Bortolomio Zane a l’incontro che’l poteva metter; ma il Conseio non piaceva la forma di la parte, dubitando far mal et pezo. Unde fu termina per la Signoria licenliar il Pregadi et chiamar Conseio di X con la Zonla, et cussi fu fallo. Et sier Alvise Bembo Savio ai ordeni fece notar uno scontro, che sia scritto a Corfù che se al ricever di queste ditto Capitauio non sarà partilo per Napoli vengi con la soa galia a disarmar, et sier Zuan Moro proveditor di l’armada vadi lui con il resto di le galle a la volla di Napoli, ut in parte. 11 qual scontro fo lello da li Savii; ma non in Pregadi. I Diarii di M Sanuto. — Tom. XLVIIl. Fo invidali li Senalori a compngnar Domenega el Serenissimo in chiesia, che al reverendissimo Cardinal Cornelio si darà il capello. Fu poslo, per li Savii, eomlur a nostri stipendi 20* uno Jacomo da Nucera con fanti 200, et mandarlo a la custodia di Ravena. Fu posto, per li dilli, condur uno Hironimo Fio-riani.... con fanti 150, et mandarlo ut supra. Di sier Tomà Moro proveditor zeneral, di 3, hore 22, da Bergamo. Scrive, come inimici sono a Civi lai, Polesco el fino a la Torre de le Passere verso Marlinengo, et dicono voler.venir a l’impresa di questa città, dove li bisogna gran guarda, et vi è fin ora poca zente. Pur hozi è zonli qui domino Zuan et domino Guido de Naldocon fanti 900. Ilora il signor Governalor e lui Proveditor è in la terra, el hora di fuora a Serial dove è alozata la cavallaria, et venendo inimici in qua, anderanno lor cavalli in Val Calepi verso brexana, overo an-darano in cremasca. Il signor Antonio da Leva non ha ancor giltato il ponte sopra Adda, pur lavorano tuttavia. Si dice il soccorso di Franza esser zonlo a Carmignola, Roccafranca el Saluzo. Manda la copia di una lettera li ha scritto il Capilanio Zeneral. Magnifìce et durissime domine. Ho receputo lettere de voslra magnificenlia di heri, dove ella mi rizerca che io meglio li chiarisca quello che per altre mie li ho scritto sopra la prò-vision et ordeni di Bergamo zerca la persona sua, et li rispondo che a me pare di baver parlalo assai chiaro; nondimeno, a satisfattone di la sua richiesta, li dico che quando ho parlalo che ella assista pre-senlialmente a dille provisione 1’ ho fatto perchè lei con la presenlia el auclorità sua fusse causa di sollecitudine, perché sii exeguito con ogni celerilà li ditti ordeni, et remediasse che quelle cose che si hanno ivi, hora exlinla la lentezza, non seguilas-seno. Et questo in ogni modo che si fazi, basii. Però, la Signoria voslra, alendendovi con ogni studio, potrà governar sé stessa come più li piacerà, solicitando come per altre mieli ho scritto al redur la cavallaria in securo, aziò non l’intravenisse qualche scandolo. El principalmente attendete, come 21 a la più importante cosa, a la victuaria, facendo non solamente redurne in Bergamo la maiore quantità che sia possibile, ma ordinando che quella che vi è si distribuisca parimente tanlo che basii, et che nanzi che nemici possino serarla, con li soldati che ivi sono fazin quel maior ricotto che polrano di bestiame, con qual polrano assai subvenirse in 3