397 MDXXVIH, AGOSTO. 398 Ussite di caxa et vene a 1’ oficio sier Nicolò Ve-nier cao di X, sicliè sier Marco Gabriel electo vice-cao in loco suo ussite di Cao. 299 Sumario di una lettera da Fiorenza, di 15 Agosto 1528, scritta per li X di la libertà et pace a domino Bartolomio Guai-teroti dotor, suo oralor in Yenetia. Da Gianozo Pandolfini bavetno lettere di 9 da Piasenza, per le quale siamo avisati monsignore di Santo Polo si trovava con tutto l’exercito presso a Piasenza C milia, et il zorno declo dovea passar avanti verso Cremona, dove era dato ordene che il duca di Urbino se trovasse, se non colle zenti almanco con la persona sua, et li havea facto intendere che quivi facesse fare il ponte sopra a Po per poter passarlo in quel luogo. Et in quel zorno era venula nuova nel campo, come monsignor di Cande era entrato in Novara essendosene quelli che vi erano a guarda per lo Imperador ussiti. A lì 11 passò da Livorno missier Andrea Doria con do galere, ef do zorni innanzi era passalo il conte Filippino con 10 galere armale et due disarmale che le rimorchiavano. Andorono verso Napoli, et si pensa che si fermerebbeno a Gaeta, dove aspeclerebbeno l’ocasione di quello havesseno a fare. Di campo, di monsignor di Laulrech, 1’ ultime che habbiamo sono de 6, et per quelle intendiamo il conte Ugo di Pepoli esser libero conlracainbiato con 5 capilanei che erano pregioni. Heferisse ditto Conte, come le zente imperiale drento in Napoli sono da 6 in 7 milìl fanti ; non hanno più peste, nè da le malatie non sono molti travagliati, lmbitando nelle case dove palissono men disagi che quelli che stanno alla campagna. Lo esercito di Lautrech è tanto indebitilo per li molti infermi, che li sani non passano il numero di quelli di dentro, el per questa cagion Sua Excellenlia sollicila le provisione ordinate per rinfrescare il campo, et di corto s’aspelava il signor Renzo con li 4000 fanti et 500 cavalli che per ordine di Lautrech era ilo a t’Aquila a soldare. Similmente il duca di Nola con li 200 cavalli, et il signor Rinuzio con allretanli. Ma desiderando ancora 299* dillo monsignor di Lautrech crescere più le forze, ci ha rechiesti che li mandiamo li 2000 fanti che ha-v|vam0 presti per le cose di Genova o di Lombardia, secondo bisognasse. Li medesimi fanti ci ha chiesti monsignor di Santo Polo; ma pensando noi che sia di mazor momento l’impresa di Napoli, ci risolveremo a quella volta. Habbiamo facto inleq- dere ta nostra intenlione a dicto monsignor di Santo Polo, et subito che ne haremo risposta li metteremo in camino; nel quale dubitiamo non si habbia qualche dillìcullà havendo a passare per li terreni ecclesiastici, per non havere comodità di mandare per mare. Nondimeno è necessario faro ogni forza che quella impresa non ruini, perchè drieto a quella andrebbe ogn’ altra cosa. Li signori Veniliani, per quello che dal nostro oratore siamo avisati, hanno lasciato redure la loro armata a niente; cosa aliena da lo honore loro et da l’utile di quella impresa. L’armata francese ha preso la roca di Caslelloamare, luogo di qualche importanza rispetto al porto nel quale si possono ritirare le galere ne’ tempi contrarii, et ne li altri casi, et designavano faro P impresa di Baie, la qual reuscendo recherebbe molle comodità. Monsignor Illustrissimo è in speranza a ridurre li inimici in quella necessità che erano subito che hanno insieme li dicli rinfre-scamenli, havendo per certo che in Napoli è carestia de ogni cosa, etiam de frumento, tal che quando siano impediti li inimici che non possino scorere et predare, pensa haverli a costringere a pigliare ogni parlilo, et se Sua Excellenlia si fusse mantenuta la cavalleria che havea da principio, senza dubio alcuno harebbe a questa bora ottenuta la vittoria. Lorenzo Martelli destinalo oratore a monsignor di Santo Polo, partì di qui a 10. Ex palatio fiorentino, die 15 Augusti 1528. Soltoscrilla da banda di sopra : Decemviri libertatis et pacis Tieipublicae Florentinae. Da Cereto, di sier Francesco Contarini orator, di . . . Del zonzer lì con monsignor di San Polo el le sue zente, et è passato per Crema molto honoralo da quel relor, el qual lauda mollo quella città et la sua forleza. Li ha ditto haver aviso esser zonti 2000 lanzinech a Ivrea, et ne haverà di altri, et voria li danari per farli venir avanti. Di Crema, di sier Luca Lorcdan podestà et capitanio. In conformità, dice de inimici niun aviso si ha. In Collegio si fo sopra certi danari fo remessi a Lion per lettere di sier Antonio di Prioli procuratore! sier Zuan Pixani banchieri, ducati 14 milia, et par non sia stà Irati, et li fo ubligato le decime del clero, et zà ne hanno haulo bona parte. Et sier Lunardo Emo, è sora i danari, voria desse fuora li