17 MDXXVIII, GIUGNO. 18 9 Avisi di Hongaria. Per nove che si hanno di Hongaria per uno qual parli a li 13 de Magio da Buda, et è homo degno di fede, se intende come uno exercilo del principe Ferdinando, qual era de persone 12 inilia, se ritrovava apresso Sepusio castello inunilissimo de la Maestà Regia del Vaivoda, era stato profligato a li 2i di Aprile da forsi 20 milia villani in questo modo, videlicft: Essendo quello exercito penurioso de vi-ctuarie, perchè non se pagaveno se gli venivano portale, et ogni torno spogliavano qualche villa, essendo li villani per questo reduti quasi a disperatone, andarono ad ritrovare alcuni gentilhomeni lor signori, fra li quali fu uno messer Sigismondo da Leva, et si dolseno de li oltraggi che pativano dal dillo exercilo, et deliberarono, persuasi etiam, da quelli gentilhomeni, di vendicarsi. Et cusì redu-lisi da zerca 20 milia villani insieme con quelli lor signori, assallorno dillo exercilo et lo prolli-gorno, tagliando quasi tulli in pezi, el restarono pregioni Ioanni Codi di nazion lodesco, Ludovico Pocri crovalo, el Paulo Bachidi di nazion turco, già alcuni anni fallo cristiano; tulli homcni valenti el capitanei di lo exercilo di Ferdinando, el furono mandali pregioni in Sepusio insieme con bona quantità de artigliarla. El più se ha, che a li 27 de Aprile, rilrovandosi un altro exercilo del dito principe re di Bohemia, in numero da cerca 4000 moravi, con molli pezzi de arlellaria per expugnar Trincinio, qual è il loco dove nacque la Maestà Regia di dillo olim Yayvoda, et ha la terra et fortezza munitissima de natura et arte, quelli di la terra con inlentione del castello usorno un stratagemma el delero inlention a li inimici de volerli dar una porla de la terra. Et così fecero, et ne lassorno entrare tanlo numero che quelli di la terra fusse alti a superchiarli, el intrati, hauto il signo da quelli di la forleza quando do-veano cominziare ad amazare li nemici, gli delero denlro, el lutti quelli della fortezza ussirno per una porla de soccorso el assallorno quel reslo che era restalo de (ori alla custodia de la arlellaria el mo-miioni, el li posero in rotta, tagliando a pezzi una gran parte et pigliorno tulle le arlellarie, mollinone el altre bagaie del ditto exercilo. El fu fallo pregion lo episcopo de Nilria. Essendo mandali dalla provinlia de Transilvania Ire oratori al re di Boemia, giunsero in Buda da poi Pasca, el quel medemo giorno che gionsero ; Diarii a M. Sanuto. - Tom. XLY1II. forno falli pregioni, et el di seguente in pubblico zorno decapitali de commissione de messer Stefano de Balhor locotenente del re di Boemia in Ongaria, a suggestione di messer Pietro de Peren suo ne-pole Vayvoda de la Transilvania. Quo facto, li servitori de li dicli oratori, quali erano bene da 9* 150 cavalli et più, seguilorno il viagio loro verso Boemia per ritrovare il Principe el dolersi de la iniuria falla a li loro signori. Andando dopo Pasca uno messer Ladislao de Macedonia cognato del prefalo messer Stefano de Balhor accompagnalo da forsi 300 cavalli el molli zentilomeni per pigliare la tenuta de lo episcopato de Varadino, el qual li avea donato el principe Ferdinando, lo iuslo el legittimo episcopo,seguitalo da molti complici se gli oppose et svalisò lo dicto messer L'idislao con tutta la sua compagnia et fecelo pregion. Valentino Turco grande nobile del regno de Ungaria, el qual era electo per il principe Ferdinando conte de Temesvar, havendo commissione dal dicto messer Stefano come locotenente del Principe de andar al dillo suo officio, el quale è suso li contini conira turchi, et havendoli dalo 5000 ducati da pagar le gente si tengono per dicto officio, non li volse, dicendo che lui era creditore de più de 20 milia ducali, et liccnliò tulle le suo genie et andosene a la sua forleza, ove se ne sta. Et ancora che ’I sii stato revocato el pregalo più volle ritornare a servir con promission che ’I sarà pagato del suo bavere, et più danari li sarano dali, mai si è voluto movere. El castello dove lui è, si domanda Cliesl. Una gran quantità de turchi sono in Pelravaradin et Vilach et non fanno danno, tamen pagano mal le vicloalie, come fanno comunemente li soldati et li serviani scu rassiani, quali viveno a la fede greca, el molli altri cristiani fu-gono da quelli conGni per paura de turchi. La Maestà regia del Vayvoda si preparava con exercilo per seguitare queste vittorie, et con Sua Maesla è il magnifico messer Antonio Capo Rincone oratore del Cristianissimo apresso quella Maestà, et erano suso li confini de Polonia et Ungaria. Dicesi che la figliola del serenissimo re di Polonia nepole del serenissimo re di Ungaria predino, è mandala nel duca de Moscovia. Per Elemania venendo ancora, ha inteso de certo che lo illustre signor Gioanne duca di Sassonia è electo re de Romani et è in campagna con forsi 20 mila combaienti o più, el che tale elcclione si è falla con difficullà, perchè una parie de li ■ 2