405 UDZXVUI, ACOSTO. 406 raynes per uno, et dicevasi che in Staiermorch se ne spazava altri 500. In Vienna se dice esser abundantia de biave, et per lutto il paese, et in Vienna haversi il tormento per 13 carantani il rerlino (?). Refferisse etiam la Alemagna esser sana, nò in loco sentirsi suspecto de morbo. 305 Dapoi disnar fo Pregadi, importantissimo per aprir al Conseio la materia di Ravenna et Zervia. Di sier Luca Loredan .podestà et captiamo di Crema, vene lettere, di.....Come li francesi alozali a la badia di Cereto et lì in zerca, hanno facto gran danno et tolto da some 3000 de fomento a quelli poveri subditi, olirà il resto. Di sier Tomà Moro proveditor generai, dal campo a le Torrcte, a dì 23, hore 5. Come in questa malina, con el nome del Spirito Santo siamo passati Adda a Lodi con do ponti ; per quello di sotto passava francesi, pe(j quello di sora la zente nostra, et con tanto ordine el bella zente che dir se possa. El Io illustrissimo monsignor di San Polo volse veder passar tulle le zente nostre, et cussi ancora le sue ad uno medesimo tempo passavano, et la causa che ’1 volse veder fu per esser sta infrisato che la Signoria nostra havia poca zente et mal in ordene ; et lui le vide et restò molto satisfallo. El qual insieme con lo illustrissimo Capilanio Zeneral mollo desiderano andar a trovar li inimici, maxime e! ditto nostro Capilanio. Francesi puoi esser Ì"000 fanti, el li nostri da 8000, et altri 2000 se bavera da lo illustris simo signor duca de Milan. Monsignor di San Polo li fa grandissime careze, et el Capilanio Zeneral bozi li disse haver haulo lettere da la Signoria molto dolze et honorevole, dicendo : « Signor Proveditor, io cognosco questo proceder dal scriver vostro a la Signoria, » ringratiandolo el facendoli gran oferte et cussi a Soa Excellenlia esso Proveditor lo ringralioe. llozi, passati Adda, el conte di Caiaza, il conte Claudio Raugou et domino Zuan di Naldo hanno corso fino al campo de inimici a Marignano, uè quelli hanno voluto ussir ; et nostri hanno preso alcune bagaie loro ; li qual nostri lezieri cha andono erano da 300 boni et bellissimi cavalli. Siamo alozali qui a le Torcile, mia 7 luntan da inimici et do mia di là de Adda. Di-305* mane se ha da consultar quello si bavera a far. Spera in Dio le cose nostre anderano bene; ma bisogna danari, maxime adesso che si è a la cam- pagna alogiati dove alogiorono li inimici sotto Lodi, et 8 insegne di le nostre sono passale col campo senza esser pagale, ma con bone parole et con promission fatoli li fece passar; sichè bisogna mandar danari por pagarli. El li turchi, cum i qual si ha haulo el mazor fastidio del mondo perchè non voleano passar senza haver danari, ma li dete la fede che passati li pageria. Scrive se li mandi denari aziò non siegua qualche disordine, et li fanti et cavalli non hessendo pagali non vadino da li inimici, che saria .grandissimo mal. Nolo. Si bave in le publiee distinte il passar del campo in ordenanza et ordine, ltem, che inimici haveano manda a tuor 3000 fanti erano in Pavia, el homini sul monte de Brianza et altrove, et stanno pur saldi in Marignano. Hanno con loro di lanzinech che veneno da numero .... et par il duca di Bransvich sia in castello di Milan perchè morite il fratello di Antonio da Leva che era castellati de Milan, et lui intrò in castello et al governo di Milan. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di 306 XL, Savii del Conseio, excepto sier Lunardo Emo, et Savii a terra ferma, che ’I sia posto una tausa al Monte del subsidio, a pagarla come dirò poi, con il don, ut in parte. El sier Lunardo Emo conlradisse, dicendo bisogna far guerra con altro che con tanxe el alrova, li ducati 45 milia è sta deliberà de mandar col proveditor Viluri in reame, di qua non bisogna adesso, et che lui ha trova alcuni danari del clero hauti per missier Antonio di Prioli procurator, che non è venuto el tempo di pagar le lettere ancora, dicendo: « Son solo in Collegio, è con mi il clarissimo missier Domenego Trivixan, missier Gasparo Malipiero el li Savii a terra ferma, et non bisogna adesso la lausa ma scorer ; bisognerà dar el don eie. El li rispose sier Gasparo Malipiero savio del Conseio,. dicendo è bisogno a metter la dilla tansa. Da poi andò in renga sier Hironimo da chà da Pexaro fo al luogo di Procurator per danari, qu. sier Nicolò, et disse si voria redur li lansadori et conzar la terra et metter la tansa, con questo se pagasse a bon conto de quello sarà la tansa; con altre parole. Qnesto fece per esser lui un di Tansadori, aziò di Septembrio in là possi venir in Pregadi. Et sier Antonio di Prioli procurator andò per parlar in soa defension conira quello havea ditto l’Emo; ma l’hora era tarda, una de nolle, el fo