93 MDXXVIir, GIUGNO. Di favorire le eose de Sonzino. El per questo è necessario, trovandosi in Crema il eapilanio Castro, con-firmargilo, et hessehdosi partito, remandarlo con la compagnia per quella strada più seeura che si può, perchè è mollo bisogno lenirlo a la guardia di quel loco, et quando ci fusse solo, faranno con ef-fedo che la compagnia sua vadi a ritrovarlo per strada ben sicura, come è ditto, che io manderò di qua li tnei et Jovani de Naldo a li Orzi. El faranno vostre signorie che il conte di Caiazo vadi in Cre mona, dove anco hieri man lai soccorso, secondo più appieno inlenderano da messer Georgio Stampa, il quale crederano come me proprio. El a loro ini oliero et ricomando. Di Brexa a li 13 de Zugno 152S. Sottoscritta ut supra. 66 Di Bergamo di sier Zusto Guoro capita- • ìlio, di 11, vidi lettere par ti cui ar. Nemici ne tengono svegliali, el dubilamose più de li sui traiti che de le sue forze. Ancor non hanno piantato l’ar-tellaria qui, ma stanno al suo loco da milia 4 in 5 lontano de qui, el tengono assediala la cita dove i puoi, et vanno sachizando il paese del piano. Questa nolte et beri sachizorno uno bon loco di queslo territorio nominalo Zogno in Valbrembana di solto Doglione. Non habbiamo, almeno de qui, cavalli 200 lizieri, che Sariano di optimo frutto et profitto. Et per quanto da nostre spie et da quelli venuti de lì se intende, voriano inimici far una f'xperientia con una bravata a questa citlà, tamen non sono d’accordo, che penso i sapiano le cose de questa città, et per esser seguito grandissimo disordine in le fantarie per mancamento di far capi de poco intelletto el manco amor. Ma zonlo che fu il magnifico Proveditor messer Carlo Contarmi et maxime con danari, è slà remediato a lo estremo pericolo cranio, et dico granilo. El è sta concluso che sua magnificenlia habbia la custodia de. la battaglia accadendo da basso a li repari ; et io son slà posto a li repari di sopra con fanti 1500, el li suoi capilanei. Postscripta. Habbiamo per nostri esploratori ac etiam di veduta, il campo inimico hesser levato, et marchia verso Trevi, ac etiam li pochi nostri cavalli lizieri bora zonli lo confermano, quali hanno preso doi lauzinech el doi spagnoli. Iteri malina a bore sei el se apresentò alcuni cavalli et fanti de inimici, et dato all’ arma nel far del zorno, fu lirato in uno attimo tulle le arlellarie con più di 4500 ar- chibusate ; fo gran strepilo. Penso anche loro conoscano la galla non è per hesser sua, imperò tutta questa notte, a Dio piacendo, slardno a l’ordinanza et in arme, aziò artificiosamente non ne fusse falla una basetta spagnola. Del ditto Capitanio, di 12. Scripsi beri del 66* levar de inimici, et cussi bora si replica ispani questa sera saranno a Pandino, perchè hanno marchiato a quella volta, et il signor Antonio da Leva con il conte Lodovico Belzoioso per la opinione loro vanno a Lodi, el lo esercito de lanzenechi venir a la volta di sotto per Fontanella a congiongcrsi in uno con li altri. El questo referisse uno tamburino del conte Mercurio, quale in questa bora parie da Casirà, et in questa bora vide levare inimici. Il medemo referisse, li cavalli lizieri bora zonli apresso il castellano di Mus ha fallo grandissima robaria el coraria in Valbrembana, et per quanto se dice, hanno fatto uno bollino de ducali 60 militi. El in questa bora habbiamo espedilo cinque bandiere con fanti 1000, bonteni d’arme 25, et lizieri 15 a quella volta, tra li quali ne sono 600 archibu-sieri, et quasi altratanti sono in ditta valle. Spero in Dio harano bona sorte. Non reslamo di far bona custodia, quanto se inimici non fusseno mossi. Sumniario di una lettera di sier Andrea Zi qj vran proveditor sopra la strallo, data in Monopoli a dì 3 Zugno 1528, scritta a sier Cristofoìo suo fratello. • Credo, per ledere de li rezimenti, del clarissimo Zenerale et altre mie, voi havele inleso la rolla dessemo al Viceré. Bora ve dinolo un’ altra da novo, che habiaodo inteso che in Taranto era el principe de Bisignano el el conte de Noya con altri molti baroni, con cavalli 300, io andai ad allozar a le Gorlllglie, qual si è lontano da Taranto zerca milia dodici, el più fiale mandava a corer liti sopra le porte, bora 25, bora 50 cavalli, el queslo per dismesticarli. Abenché lor pensavano de vegnir ad resaltarme, io me deliberai a di 20 del mese di Magio andar ad farli una imboscala per veder de rumarli, el cosi andai, el messi una imboscala con messer Georgio licitesi da Spalato capitanio con cavalli 100, et in l’altra imboscala era la persona mia per il fianco de la sfrata che li inimici dovevano venir, et poi mandai il Bosichio ad corer fin sopra le porle con ordine de retirar li inimici Ira I’ una imboscala et l’altra. El per mia bona sorte l’inimici venero perfiu a la prima imboscala, el li slra-