4l5 MDXXVIII, AGOSTO. 416 forse non li venisse qualche furia sdosso, non volse disIongar.se troppo havendo paura che ’1 noslro exercito non li venisse a le spalle et farli un ro-verso ; ma se si trovava con li nostri 200 archi* busieri non ne fugiva alcun di loro, ancora che li nostri li habbi seguitali fin dentro da Marignano sempre scaramuzando con loro, di sorte che sono sta morti zerca 30 de li soi, et fato pregioni certi cavalli legieri, morto uno cavallo legier del signor conte di Caiazo et uno banderaro di monsignor di San Polo. Et questo per esser troppo volunle-rosi de voler combater, non tanto loro quanto ctiam le nostre bande insieme con quelle del signor duca di Urbino, tal che mi credeva hozi esser fora de fastidio et veder una giornata a la impro-visa, perchè tutte queste gente desiderano veder questa vitoria,come spero in Dio mi darà questa gralia di farli crepar o di fame over di mano di questi soldati. Dimane per tempo habbiamo deliberato inviarsi a la volta de inimici, videlicet si volemo poner tra Marignano et Milano aziò 1 non possa andar in Milano ; et non potendo andar, li faremo morir da fame cum tanti cavalli legieri che habbiamo. Tatnen, per iudilio del signor duca de Urbino et de monsignor San Polo cani altri capotami, è che questi inimici non aspetterà, ma questa notte si leveranno et andarà in Milano. Da malina per tempo haveremo a veder. Scrive se li mandi danari et danari per pagar le fantarie resta a pagar. Nolo. Lf nostri con francesi et quelli del duca de Milan sono da 17 milia fanti,.... cavalli lizieri et .... homeni d’arme, sichè è un bello et florido exercito. Inimici sono da fanti spagnoli et lanzinech et taliani numero...... lizieri....... homeni d’arme...... In questo zorno, con grandissima furia et pressa a la Camera d'imprestidi fo scosso de latisa posta ducali 10 milia et 700.... eh’ è una bella cossa in un zorno scuoder tanto. Quel Signor doveva scuoder è amaialo, nnde per la Signoria fo ordinalo per doman se scuodi una per sier Balista Miani oficial a la dilla Camera, l’altra per sier Domenego di Prioli di sier Nicolò camerlengo di Comun. Et ste-teno a l’oCcio fin hore .... In questo zorno, fo lettere di sier Francesco Contarmi orator a monsignor di San Polo, di Lodi, a dì 25, qual però non fo lede in Pre-gadi. Fu posto, per i Savi, hozi in Pregadi una lederà ai rectori di Bergamo, come se resta a scuoder per conio del subsidio el la lansa del clero da ducali 7313; pertanto vedi de scuoderli lolendo impre-stedo da ciladini, ubicandoli questi et li mandi al Proveditor Zeneral iu campo. 176, 4, 3. A dì 28, fo Santo Agustin, et se varda per 313* !a terra. La terra de peste beri 7, et de altro mal numero .... Veneno in Collegio per tempo li do oratori de Franza, zoè el visconte di Torena et lo episcopo de Orangie, el il prothonolario Caxalio orator di An-glia ; a li qual per el Serenissimo principe, da poi ditoli alcune parole, li disse beri nel Senato noslro esser slà deliberà de risponderli in questa forma, come li sarà leclo. El per Zuan Jacomo Caroldo secrelario fo lela la risposta. Da poi disnar, fo Collegio di Savi ad consti-letidum. Di sier Tomà Moro proveditor zeneral vene lettere, date al campo felicissimo a San Zanon, a dì 26, hore 15. Come heri scrisse voler passar Lam-bro, nè però si siamo mossi. Li inimici sianosi in le solite bataglie, parte a Marignano el parie a Riozo. A Riozo vi sono solum le zente italiane, et li lanzinech el spagnoli a Marignano. Si è deliberalo de guadagnar esso allogiamento de Riozo, overo almeno li apresso per hozi che una volta se passi l’aqua, et se in questo mezo ne occorerà qualche bella et secura occasione de far alcuna ponta, la faremo gaiardamente. La opinion de tutti è che queste simel aclion de Antonio da Leva è per mantenersi più che ’1 pò in reputatione si apresso a li soi 314 soldati ijiedemi con dirli non haver paura nè non stimarne, come ctiam verso noi in farne creder l’habbi più forze de noi. Ma del tulto ne siamo advisali et informati che non passano da 9 in 10 milia fanli al più Ira lanzinech et italiani et spagnoli, et de cavalli non hanno in lutto tra homeni d’arme et legieri 600 da fazion. Ben ne è afirmato la fanlaria esser bella, per esser venuti molli capilanei et altre persone da capo de diversi loci che prima erano, et etiam altri lanzinech da Pavia, el simi-liter el conle Lodovico di Belzoioso con molli italiani; sichè adesso in tutto fanno la summa predila. De quanto seguirà aviserà. Li turchi, forsi 50, hanno voluto questa matiua penzersi avanti ascaramu-zar et deleno in una imboscata de archibusieri ; ma gran cosa fu che niuno de loro è stà locali : ben si è portali arditamente in presenlia de alcuui francesi, cazandosi in quelli forti et slracazandone molti de li inimici. Postscripta. Lo illustrissimo Duca Capilanio