507 MDXXVJH, SETTEMBRE. 508 parer dentro via la moraglia a difender, et che li nostri possano intrar in battaglia ; sichè si spiera indubitata vitoria. Quelli sono dentro, per quello manazano questi illustrissimi signori, saranno tutti tagliati a pezi. De li nostri exercili sono sia fatte tre battaglie, una missier Antonio da Castelo con la fanlaria italiana con zerca 300 homini d’ arme et cavali lizieri a pè, l’altra li francesi, et la terza il castelano di Cremona, Pizinardo, qual ha zerca 2000 fanti italiani del duca di Milano, fior di gente, et con lui el colonello de 1000 fanti del signor conte di Caiaza, pur gente eletta. Et disputato il tutto per quelli illustrissimi signori, è sia' deliberato che ’I dillo castellano resli per l’ultima ha-taglia, et de li do altri, zoè italiani et francesi si butta per sorte. Et tolsero do dadi, el primo trasse monsignor di San Polo et fece nove ponti, el da pò trasse lo illustrissimo duca d’Urbino et bulò diexe, sichè la prima bataglia loca a missier Antonio da Castello con li italiani, et la seconda a li francesi, et l’ultima al sopraditto castellano ; else spiera indubitata villoria, che Dio per sua miso-ricordia la fazi. Da poi disnar, fo Collegio di Savii, el nulla fu da novo. Di Zcnoa, di 13, solloscrilla : di Vostra Serenità, li 12 deputadi a la riforma del Governo del comun di Zcnoa 382 Copia di una lettera di Norimbergo, di 27 d’Avosto 1529, a V ambasciator fiorentino in Venetia. Per al presente non ho che dirvi niente, salvo che a questi giorni fu qui l’ambasciator di Cesare, il quale è slato tutte ale Terre Franche a doman lar aiuto conlro il Chrislianissimo re. Et per quello si ritrae, ha havulo da ciascuna terra buona et grata risposta di parole ; ma non promessa alcuna; chè hanno risposto vogliono tenere dieta insieme el vedranno di fare tanto quanto sono richiesti, se possibile sarà loro. Evi chi pensa saranno forzati a darli aiuto ; ma la maggiore parlo sono di contraria opinione, che per più conli non si habbino a muovere in cosa alcuna, maxime per essere si può dir tulle le terre franche lutheriane el Cesare essere contro a delta sella, et per più altre cause. Dio lassi il meglio seguire. Le genti che costì passorono con il duca de Bransvich, come benissimo saprete, ne sono ritornale el la maggior parie maiale in paese de svizari el per tutto, el non si vide mai la più meschina genie; che non è rimasto loro niente, et sono mezi morti di fame. Qui si è comparsi qualcuno tanto meschini che questa Signoria per compassione gli fa curare et dare le spese per l’amore di Dio. Et gen-lilhuomini che s’erano messi a ordine, chi con 10, chi con 20 cavali sono rovinati, di qualità che bestemmilo chi costà gli ha menati el chi gli hauno servilo. Il Duca si trova a Yspurch. Il capitanio di la fanlaria si truova a Lindo malato. Evi opinione dì qualcuno s’habbino a rifare el ritornare di costà, ma stimo dispiaccia loro esservi stali adesso. Le opinioni comuni sono che di qua non habbi a venir soccorso alcuno di gente fino a tempo nuovo. Dicesi che il re di Boemia fa 12 milia fanti li quali vuole per la Bossina conlro al Turco; alcuni dicono per venire a danni de Veniliani, ma non pare veri- 382* simile, maxime chi ci sono nuove di corte che il Re partiva, o, a meglio dire, voleva in corti giorni partire per Ungheria. A Dio piaccia mandare pace per lulta Chrislianità. A dì 22. La malina, fo pioza meuuta, et cussi 383 fo questa notte. La lerra di peste 9, il forzo in caxe nuove, et d’altro mal .... Vene 1’ oralor di Franza, solicitando la risposta di dar le 12 galìe al re Chrislianissimo fornide. Item, perché li mercadanli zenoesi erano di fuora volendo audienlia, fono fati intrar essendo esso Oralor dentro. Et ... . parlò per li altri, mostrando la lettera hauta da li XII governatori di Zenoa, come voleno star in libertà et .... Al che l’ora-tor di Franza disse haveano fatto mal a non difendersi, e a questo non poi dir altro di quelo vorà il re Chrislianissimo. 1 quali poi mandati fuora, disse è bon mandar li exerciti a recuperar Zenoa per esser di grande imporlantia. Et poi disse esser zonlo uno homo del signor Renzo, da Montereal, il qual insieme con il duca di Melfe et abate di Farfa havia da 3000 et più fanli, et hauti ducati 18 milia, faria altri 2000, el veriano verso Ancona dove voriano trovar navilii per montar suso el andar in Puia el in lo Apruzo per mantelli r quele provinzie. Del duca di Urbin capitanio generai, fo lettere, di 19, hore 24, per via di Crema, date in Pavia. Per le qual si aiegra del felice conquisto di Pavia. Da poi disnar fo Pregadi, el vene lettere di le poste. Da Crema, di sier Luca Loredan podestà