DIARII I GIUGNO MDXXVIII. - XXX SETTEMBRE MDXXVIII 1 Del mexe di Zugno 1528. A dì primo, Luni di Pasqua di le Pentecoste. Introno Consieri di sora sier Nicolò Trevixan qu. sier Gabriel, di Santa Croxe, sier Hironimo Barbarigo qu. sier Andrea, qu. Serenissimo, di San Polo, ed il lerzo è amaialo, sier Antonio da Mula, di Osso luro. Cai di XL primi di la Quarantia che ozi intra Criminal, sier Bernardin Justinian qu. sier Marco, sier Piero di Prioli qu. sier Alvise, sier Jacomo Boldù qu. sier Hironimo. Item, Cai di X, sier Gasparo Malipiero, sier Alvise Gradendo et sier Marco Gabriel, relalo, ma li do ultimi andouo a Lio questo matina a trar el palio de schioppo. Fo letto in Collegio le lettere venule eri sera, però che questa malina non fo alcuna lettera. Vene il signor Zuan Francesco Orsini fo Boi di uno fiol del conte di Pitiano, condulo a nostri stipendi con fanti 1500, i qual è zonli sul Polesine el lui è venuto qui. Vene l’orator di Franza, qual con il Cao di X parloe zerca li danari si ha a mandar a Ivrea per pagar li lanzinech. Et fo dato ordine di mandar li danari. Vene l’oralor di Milan con leltere del suo Duca, qual si vede disperato per il partir del nostro campo da Cassan, et li lanzinech vieu avanti, et Antonio di Leva è ussito di Milay. Et parlò assai quello'dia far il suo Duca. Il Serenissimo li disse che debbi adverlir a Cremona e Alessandria di la Paia sopra tulio ; et qui fo parlato mollo. Da poi disnar fo Pregadi per lezer leltere, et far altro. Di Verona, vene lettere di sier Francesco Foscari podestà, sier Polo Nani proveditor generai el vice-capitanio, et sier Carlo Contarmi proveditor generai, di ultimo, ore 5 di note. Come hanno aviso, inimici esser levati di Montcchiaro quasta malina el andati a Bagnol, mia 4 Imitai) da Brexa ; è opinion vadino .... Scrive, il Capitarne zeneral signor duca di Urbin ha terminato ozi da sera ussir in campagna con 2500 fanti el alcune artellarie, lassando in Verona alla custodia in tutto fanti 1500. Scriveno, come uno Antonio da Mori si offerse condur lanzinech, et eusì accelono l’offerta, et ordinorono questi venissero in visentina. Par che li dilli siano venuti lì a Verona; i quali son tristissime persone, (amegii el rendati, el hanno fallo la monslra et datoli 200 piche, unde visto questo, hanno scritto al Capitanio di Vicenza, retegui el ditto Antonio da Mori, eie. Di sier Polo Justinian capitanio del Lago, di ultimo, date a Sermion. Come era sialo a Salò, el quelli di Salò per non esser brusati ha via dato a inimici ducati 0000, restava 4000 per compir la laia. El scrive, volendo la Signoria, li basta l’animo de averli, el come havia tolto tutte le barche di Salò el condule a Sermion, dove starano secure. Scrive, come per una sua spia ha inteso, inimici esser levati di Montechiari e lenir la volta di Gedi. Et allre particularilà ut in litteris. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, Savi» del