141 MDXXVIJI, GIUGNO. 142 4000 vaseoni et alcune bandiere di lanzineeh, che saranno il soccorso di Alexandria ; siehè iudica, la venuta di questi alemani si lien non farano frullo alcuno. 107 Copia di una lettera del Capitanio Zeneral, scritta a domino Baldo Antonio Falcutio suo orator, di 20 Zugno 1528. Nobilis, AHectissime noster. • Il capitanio Ztian di Naldo cum una parie de i suoi cavalli et un’altra de li nostri, havendo fallo un’ imboscala in uno loco chiamato il Torno, distante da Lodi zerca un miglio, havendo discoperto la compagnia del signor Alvise da Gonzaga, li Ira-versorno la strada verso Pandino, di sorte che uscito fuori una compagnia de nemici, che era tutta de archibusieri a cavallo, venero a le mani insieme, in modo che li cavalli nostri et quelli del prelato capitano n’ hanno feriti et amazali gran numero di loro el preso zerca 22 a cavallo, tra li quali un nostro .cava Ilo liziero ha fallo pregione il capitanio di essi archibusieri, il quale è sialo condolo qui in Bressa, el è in man nostra ; il che certamente è stalo bellissima faclione per bavere li inimici su li ochi. El per questo ne è parso darvene aviso de ciò, ancor voi ne siale partecipe. Siale sano. Di Brexa a li 20 di Zugno 1528. — Scritto a banda destra. il duca di Urbino. Item, il Duca li manda copia di lettere da esser monstrate in Collegio. Et primo una lettera del proveditor -Moro di 20, da li Orzi novi, a bore 13, che le fanlarie del conte di Caiazo et signor Mala-tesla di Rimino, che fono mandate a Cremona, sono rimaste di fora de la città, per non esser sta volute acelare dentro. El quella del signor Malatesla è a Casal Bultan, et quella del Conte ad una badia non mollo lontana da nemici. Et per potersi in molli lochi guadar Oglio, poiria seguir qualche disordine. Et cussi queste nostre fanlarie di qui hessendo sparpagliale in diversi lochi, non hessendo inimici passali Adda nè fanno il ponte, perchè li lanzineeh voleno prima danari, poi per la discordia tra il signor Antonio da Leva et il duca di Bransvich, però desidera saper come si babbi a governar. El per haver inteso da questo capo del signor Alvise di Gonzaga menalo pregione, par voghilo bular uno altro ponte a Spir, di sopra di l’altro più di 5 mia, che saria più vicino a Bergamo, et volendo andarvi, sariano più presto di noi, però Soa Excellentia or-deni quello si ha a far. Item, una lettera che lui Duca pur di 20 scrive prima di questa al dillo provedilor Moro, dolendosi il ponle a li Orzi è sia gitalo più presto di quello nel consulto fu deliberato di far; pertanto non lo removi, ma lì provedi di una bona guardia, et mandi in Crema una di le compagnie di fatili per magior sicurezza di quella terra. Ifem, una lettera scrive di 20 il dillo Duca al podestà di Crema, pei- la qual, vedendo il temporizar de inimici, ha ordina li sia mandi un’altra compagnia di fanti de lì, el non sì mancará di tulle le provisione, eie. Item, scrito a Cremona a l’oralor Venier, di 20. Scrive haver serillo al conte di Soiano et capitanio Baldassare Azale, che Volendo il signor Duca deputarli lo alozamento fuor di Cremona per rispetto di la peste a benefìcio loro, non manchino di starvi et far lo alozamento piutoslo dentro che dinauli per rispetto de nemici, et se li fazi bona provisión di vituarie et limitarli il prezzo, talmente che fi soldati il possi comportare. Item, scrive al conie di Soiano, debbi exequir il voler del prelato duca de Milano, et alozando più presto dentro di Cremona che di fora, per loro securtà. Item, scrive un’allra lettera a lui messer Baldo Antonio, di 20, di la extrema contenteza hauta conoscendo )’ operar suo et fede siano di satisfattone a questi mslri Signori universalmente et quella Serenissima Repubblica, sicome pfcr sue di 16 ha inteso, dicendo non mancará in lullo quello cogno-scerà ceder ad utile et servitio di loro Signorie Illustrissime, sicome haverno fallo sempre, non sparagnando a Stato, nè altra cosa del mondo per ben servirle. Et manda la copia del suo parere di quanto si babbi a fare, la qual sarà qui avanti scritta. Il magnifico messer Galeazo Visconti viene a Venelia, dove starà per alcuni pochi zorni. Vien come oratore del re Chrislianissimo.