145 MDXXVIII, GIUGNO. 146 unile vicino a loro, i! che non si può fare prima di havere la testa di ultramontani et p r la via di Cremona unirla con noi et insieme passar Adda. Con la comodila di questo passo per il mezo de Lodi, et cum la lesta de lanzchenech ferma et nostra arlel-laria, et la opra del guastatore, et spalla de la no-slra vittuaria et nostre terre, se bavera comodità talmente a possersi accoslare a loro con sicurezza, che con Favantagio de la cavallaria, cum le spalle de li archibusieri italiani et del resto apresso, li travaliarà talmente et la sua vittuaria et lo resto ancora, che non havendo loro modo, per quanto si vede, al dinaro, né più comodità di cavarne nè di Milano nè di Pavia per hesser drstrulle come sono, et potendo ancora zerca il resto, per queste cagione non saria maraviglia che da lor medesimi se mettessero in tal termini che ci dessero poca fatica, overamente che quando pur bisognasse usarla, che la se usaria con tanto avantaggio et cum tanta ragione, che se ne poteria sperare il medesimo. Questo che si è dillo, se dice per quel che si vedo al presente, nondimeno Sua Excellenlia dandone intendere sempre il parere de li soprascritti signori cusì liberamente come ancor lei el dice, et per non parer Sua Excellenlia presuntuosa in voler prosumere di antiveder la guerra più di quello che si sole, si remelte a dire di mano in mano novi pareri secondo le nove occasioni che sogliono acca-scare a la guerra, sforzandosi però di slar sempre più pronto che si pò al tulio. Dux Uhbini. 110') Del duca di Urbin cnpitanio generai nostro fo lettere, date a Brexa a domino Baldo Antonio Falcutio suo orator, di 21 Zugno 1528. Come havia scritto lettere, et manda la copia, al proveditor Moro, che’l debbi mandar per custodia di Crema più zente da piedi et da cavallo aziò fazino spalle a li contadini per rispetto de recolli, però sii contento subilo mandarli Zuan di Naldo con la sua compagnia, con ordine che’l non allozi di fuora aziò non recevesse qualche danno da ninnici. Ancora scrisse al podestà di Crema, che ha haute le sue ledere, et vislo li avisi, ha scritto al proveditor Moro li mandi la compagnia del capi-tanio Zuan di Naldo, la qual arrivata farà alozar in la terra. (1) La carta 109' è bianca. 1 Diarii di M. Sakuto. — Tom. XL Vili. Item, scrisse al signor Malalesfa da Soiano a Bergamo che l’atendi a la reparalion di quella città, considerando la sua importanza, et usar exac-tissima solliciludine per dar fine a li repari principiali, el lo lauda de le admonilione per lei fatte a quei fanti sono de li a deportarsi bene con li ho-menl del loco, a li quali et a li capi replicar;’» haver commissione da Soa Excellenlia de intendere, quali siano quelli che sinistramente se deportano, et li dagi aviso, perchè sapendolo non solo castigarà i fanti privali, ma li capi proprii. Et li pi ice quello li scrive zerca la fazione che ella ha in pronto di poterla exeguire con sicureza, hessendo sempre bene dannificare il nemico o poco o assai, secondo che F occasiono offerisse. Item, ha scrillo a li reelori di Bergamo zerca fortificar quella cita, per lo ragione ben note, però ordinò al signor Malalesla da Soiano nel suo partir non mancasse per redur li repari a la designata perfetione, maximamente perchè inlendc hesser redule a bollissimo termine. Pertanto voglino non mancar ad ogni richiesta di esso signor Malatesta, darli tulle le provision che da lui saranno rizercale, et cusì servirano la Signoria et farano bene a loro, et a Sua Excellenlia piacer grandissimo. Di Crema vene lettere di sier Luca Lore- 111') dan podestà et capitanio, di 20. Scrive hesser venuto uno ragazo fuora di Lodi per parie del signor Sforzin Sforza, al qual è sta tolte le lettere et spoiato. Dice inimici borano levali et andavano verso Milan. Item, scrive la cosa di la incursion fatta su quel territorio di Crema, come dirò qui sotlo il tulto, et come il duca di Brexvich ha fatto passar il signor Alvise di Gonzaga con li soi cavalli Adda ; sichè è di là. Di sier Tomà Moro proveditor generai, da li Orsi novi, a dì 20, hore 20. Come inimici sono corsi hozi sul cremasco, et haveano fallo gran preda, unde li contadini corseno a la terra, et dato aviso di questo fo dato all’arme, et quelli soldati ussirono fuora con la cavallaria del conte Alberto Scotio el Zuan Ballista da Castro insieme con li contadini, et dato lo incalzo a li inimici fino a li soi repari, morii assai di loro, recuperono la preda et salvi in Crema sono ritornati. Fu posto per li Savii a terra ferma una parte, che hessendo venuto in Collegio Lorenzo Cardel- lo patron di nave a dolersi che con una nave carga di formenli venivano in questa lerra, el fallo (1) La carta HO* è bianca. 10