313 WDXXVIH, LUGLIO 314 Di sier Zuan Ferro capitatilo e vicepodestà, sier Marco Foscari provedilor, et sier Toma Moro procurator eliain fono lettere ; del levar di inimici. Nulla da conto, et si mandi danari eie. Vene domino Baldo Antonio FalcUlio oralor del signor duca di Urbino, et mostrò lettere sue di Brexa die li scrive il solicitar di danari per |>agar le zente per poter ussir fuora ; la qual lettera lo lecta hozi in Prcgadi. La terra di peste beri 17, el di allro mal 28. Dapoi disuar fo Pregadi el loto ste putii e lettere el do del sanzacho di Montenegro scrite al Serenissimo, ut in eis. Fu poslo, per li Savii, aleuto la egritudine di sier Piero da chi da Pe.turo procurator, oralor al-l’illustrissimo Lutrech, de pr a esenti sia eletto per scurlinio con pena insta la parte di Gran Conseio uno oralor a! dillo Lutrech et Provedilor in campo zeneral con ducali 200 d’oro in oro al mexe, meni con se cavalli 15 computa il secretano et 4 stafieri sicome ha il Pexaro, ut in parte. Fu presa ; Ave . .........et falò il scrutinio niun passoe. 141. Scurtinio di Orator a Villustrissimo Lutrech et Proveditor zeneral in campo. Sier Zuan Vituri fo proveditor zeneral in campo, qu. sier Daniel .... 65. 76 239* Sier Polo Nani è proveditor zeneral a Verona, qu. sier Zorzi.....63. 78 Sier Pandolfo Morexini fo podestà a Pa- doa, qu. sier Hironimo.....66. 72 Sier Hironimo da clià da Pexaro Savio del Conseio, qu. sier Benedeto pro- curalor..........58. 71 Sier Polo Donado fo podestà a Padoa, qu. sier Piero........16 124 Sier Marco Minio fo Savio del Conseio, qu. sier Bortolomio......46. 95 El noia. Fo in la parie posto da hesser electo di ogni luoco el officio el etiam officio contrario. Fu poslo, per sier B rnardin Jusliuian, sier Piero di Prioli, sier Jacomo Bohlu Oli di X, far li tre sora le leze come fu preso con certa addition ut in ea, la qual sia a poner etiam a Gran Conseio. Fu presa. Ave...... Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL et Savii del Conseio excepto sier Luuardo Emo, el Savii di terra ferma exceplo sier Bortolomio Zane una (ansa al Monte del subsidio a pagarla con don di 10 per 100 a dì 8 Avosto, con altre clausole. Et sier Lunardo Emo Savio del Conseio co idra-dise, dicendo dovemo scttoder di terra ferma per conto del clero di l’imprestedo et daìe per assà summa di danari, et debitori di (anse da ducati 100 in suso ducati 18 milia, a le Raxon nuove 75 milia, però non bisogna corer a nn'ter (anse, et cargo il Collegio, iaclandose molto le operation sue. Et il Serenìssimo li rispose dicendo il bisogno momentaneo si ha di danari, et li oratori di Pranza la instantia fanno protestando etc. donando l’Emo non haver ditto questo in Collegio, rechiedendo s’ri ne darà ducati 30 milia adesso. Disse di sì, etiam lo laudò, ha trova il modo di danari. Tamen per indusiar 4 zorni non è mal. Fo leto una lettera di sier Marco Antonio Coniarmi avogador di comun di Vicenza, si scusa di denari ha tolto di la camera di Treviso ducati . . . et che fin pochi di spera mandar di Vicenza ducali 10 milia. È anialato et ha la febre. Fu poslo, per li Savii, una parie che li debitori de P imprestedo cum la restilution in la Patria di Friul, Feltre, Cividal di Belun, Padoa, Trevixo el Bassan restano a pagar in gran numero, per tanto sia preso che tutti questi possino pagar senza pena fino a mezo Avosto, il termine passado pagino con 10 per 100 di pena, la mìlà di la pena sia di rectori et P altra mila di Camerlengi o altri furano la exa-tion. Ave 114, 9, 2. Die 28 Jnnii 1529, in llogatis. Non' hessendo da prolraher più in longo la eleclione de Ire honorevoli zentilhomeni nostri per scrutinio di questo Cousegio zerca la revisione di tulle le leze noslre iuxta la deliberatimi falla in esso Conscio solto di 18 Seplembrio 1524 bora Iella, per le importante cause in quella contentile; L’anderà parte, che alli prelati tre zenlilhomeni da hesser electi oltra la revisione predilla li sia etiam commessa la examination di tutte le commissione direttori, capilanei, et allri nostri repre-sentanti, per hesser in gran parie superflue et per la mutalione di tempi revocale et l’una a l’altra repugnante, possendo etiam redur a perfectione quelle cum la medesima auetorità hanno zerca la revision de le leze. El perchè li prefali (re zentilhomeni, per il tempo starano nel officio per vigor di essa parie,